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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Genova e Porto Maurizio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1892, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Liguria 14
   adottarono l'espediente di trasportare l'intiera nazione (40
   000 persone
   donne e fanciulli compresi) molto lontano dalle antiche loro sedi
   e li stabilirono nel cuore del Sannio
   ove continuarono ad esistere per secoli successivi sotto il nome di Ligures Communi et Daebiani (Liv.
   xi
   38
   41)
   La fondazione di colonie romane a Pisa ed a Lucca pochi armi appresso assodò questa conquista e stabili permanentemente il dominio romano sino alla Macra ed al porto di Luna.
   I Friniati
   tribù ligure del nord dell'Apennino presso le fonti della Scultenna (ora Panaro)
   erano stati sottomessi
   nel 187 av. (1
   da G. Flaminio
   e le tribù oscure dei Brinìatì
   Garuli
   Ercati. e Lapicini pare fossero finalmente soggiogate nel 175 av. G. (Liv
   
   xxxix
   2
   xli
   19).
   Gli Inganni
   una delle più potenti tribù litoranee sulla costa
   o Cornice
   a ovest di Genova
   erano stati ridotti in sottomissione nominale sin dal 181 av. G.
   ma pare fossero sempre mollo imperfettamente sottomessi ; e al paro dei loro vicini
   gli Intemelii
   essi continuarono a molestare
   con spedizioni corsaresche
   il territorio dei Romani e quello dei loro alleati
   i Massiliani o Marsigliesi (Liv.
   xl
   18
   25-28
   41).
   Nel 173 av. G. furono sottomessi gli Statielli
   e il nome di questo popolo
   che comparisce per la prima volta
   mostra che i Romani andavano a grado a grado
   comecché lentamente
   avanzandosi verso l'occidente. Dall'anno 167 av. C.
   venendoci manco la guida di Tito Livio
   noi non possiamo tener dietro con esattezza alle guerre liguri
   ma travia® ricordate vittorie reiterate sopra di essi
   ed è evidente ch'orano sempre male o non sottomessi.
   Nel 154 av. G. i Romani assalirono per la prima volta gli Ossibiì e i Deciati
   tribù liguri dimoranti a ovest del Varo e non inclusi perciò nell'Italia giusta i suoi ultimi lìmiti (Liv.
   Epit.
   xlvii ; Polip..
   xxxm
   7).
   Solo dopo oltre trentanni (123-122 av. G.) due trionfi successivi celebrarono la sottomissione di due tribù più potenti
   ì Voconzii e i Salluvii
   ambedue nella medesima vicinanza.
   Ma mentre le tribù liguri a ovest delle Alpi Marittime piegavano cosi gradatamente il collo sotto il giogo romano
   pare che il soggiogamento di quelle in Italia fosse sempre incompiuto; e
   nel 117 av. G.
   Q. Marcio celebrò per l'ultima volta un trionfo de Liguribus (Fast. Capii.). Anche dopo questo M
   Emilio Scauro dicesi si segnalasse per nuovi trionfi sopra di essi; e la costruzione da lui compiuta (109 av. G.) della Via Emilia — che stendevasi lungo la costa da Luna a Vada Sabbata
   o Sabazia
   e di là nell'interno
   a traverso l'Apennino
   a Dertomi — si può considerare qual termine del periodo della sottomissione finale della Liguria (Strab.
   v
   p. 217; Aur. Vitt.
   De Tir. lllustr.
   72).
   Ma un'espressione notabile in Strabone
   il quale dice che
   dopo ottant'anni (li guerra
   i Romani non erano riusciti che ad assicurarsi uno spazio di 12 stadii di larghezza pel libero passaggio dei pubblici uftiziali
   mostra che anche in quel tempo la sottomissione delle tribù alpestri della Liguria era imperfetta ed incompiuta (Strab
   
   iv
   p. 203). Quelle che abitavano le Alpi Marittime non furono definitivamente ridotte ad ubbidienza che nel regno d'Augusto
   14 av. G. (Dion. Gass.
   i
   iv
   24). Ciò però era stalo pienamente effettuato quando scriveva Strabone
   e la Liguria era stata ridotta sotto il medesimo sistema amministrativo col rimanente d'Italia (Stuab.
   i. c.).