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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Genova e Porto Maurizio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1892, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Liguria
   14
   spazio spianato fra il piede della montagna e il mare. Il declivio settentrionale del-l'Àpennino è men erto e precipitoso e le montagne vanno digradando in collino selvose via via che si accostano alle pianure del Po ; ma per ciò appunto io spazio occupato da questo tratto montagnoso e collinoso è più esteso e costituisce un'ampia cinta di larghezza variante. La parte più angusta e insieme la più bassa sta immediatamente alle spalle di Genova
   epperciò il valico da questa città a Dertona
   o Tortona
   era negli antichi
   come nei moderni tempi
   una delle linee principali di comunicazione con l'interno.
   Un altro valico naturale è segnato da una depressione nella catena fra le Alpi Marittime e gli Apennini
   depressione attraversata dalla strada da Savona a Geva. Questa linea stradale comunica con la pianura alle falde settentrionali delle Alpi Marittime che stendesi dalle adiacenze di Cuneo e di Mondovì a quelle di Torino
   e forma una delle più ampie e fertili distese entro i limiti dell'antica Liguria.
   A est di essa le colline dell'Astigiano e del Monferrato stendonsi dal piede del-l'Apennino (dei cui declivi settentrionali sono infatti una mera continuazione) sino all'orlo della sponda del Po ; ma sono di un'altezza moderata e costituiscono una regione feracissima.
   Oltre eli esse sta un'altra pianura
   ma meno estesa
   giacché sebbene la si addenti-i nelle montagne sin presso Novi
   è tosto intercettata di bel nuovo dalle colline che scendono a Dertona {Tortona)
   Iria ( Voghera) e GÌastidium (C'asteggio)
   sì che non rimane che una striscia angusta di pianura fra esse e le sponde del Po.
   La configurazione fisica della Liguria esercitò naturalmente un'influenza notabile sul carattere
   gli usi e i costumi de' suoi abitanti. Le tribù che occupavano le alte e dirupate montagne a est della Magra (ove l'Apennino assume un carattere alpino assai più che in ogni altra parte della Liguria propria) furono quelle che opposero maggiore e più lunga resistenza ai Romani; ma tutte le tribù dimoranti nelle valli superiori della catena centrale e sui pendii scoscesi dell'Apennino verso il mare
   condividevano il medesimo iiero e guerresco carattere.
   Dall'altra parte gli Stazielli
   i Vagienni e le altre tribù liguri che occupavano le colline e le valli più fertili del declivio occidentale degli Apennini furono sottomessi dai Piomani assai più facilmente. Alla prima porzione dei Liguri voglionsi particolarmente applicare il carattere e la descrizione di essi tramandatici dagli antichi scrittori. Dice Strabone che essi dimoravano in villaggi disseminati
   coltivando stentatamente il terreno aspro e sterile sì che dovevano tagliarlo a pezzi come le pietre m una cava piuttostochò ararlo. Ma essi traevano il principale sostentamento dalle gregge
   che loro somministravano carne
   latte e cacio
   ed apprestavano coll'orzo una specie di bevanda. Le montagne altresì somministravano loro legname in gran copia e della maggiore grossezza.
   Genova era l'emporio principale
   dove depositavano per l'esportazione legname e bestiame
   pelli e miele
   ricevendo in cambio vino ed olio (Straiì.
   iv
   p. 20:2 ; Dion.
   v
   39). A' tempi del geografo greco essi producevano poco vino e di cattiva qualità
   ma Plinio parla con lode dei vini liguri (xiv
   G
   s. 8). La natura del loro paese e la vita che vi menavano li indurava alle privazioni e agli stenti
   come