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Parte Prima — Alta Italia
La costa della Liguria è
come già abbiani detto
strettamente confinata in tutta la sua estensione dalle catene delle Alpi Marittime e degli Apennini
i quali drizzansi il più sovente immediatamente dalla spiaggia
lasciando soltanto in certi punti una angusta striscia di feri ile territorio fra i loro piedi ed il mare
ma in verun luogo una pianura propriamente detta
trattane forse la piccola ma feracissima pianura d'Albenga. Codesta costa scoscesa offre eziandio pochi porti naturali
eccettuato il magnifico golfo della Spezia (Portus Luna e)
uno dei porti più spaziosi e sicuri
e al presente anche dei più muniti ed agguerriti del Mediterraneo.
Anche il porto di Genova
nel golfo omonimo
era molto frequentato sin dai primi tempi come centro commerciale (Strab.
iv
p. 202)
mentre il Portus Ilerculis Monoeci (ora Monaco)
quantunque esiguo
era riputato sicuro. È singolare che 11 vicino assai più ampio e sicuro porlo naturale di Villafranca non trovasi mentovato in alcuno degli antichi scrittori
quantunque registrato nel ^Itinerario Marittimo sotto il nome di Portus Olivulae. Lo stesso Itinerario (pp. 503
501) registra due piccoli porti che pone fra quest'ultimo e quello di Monaco
sotto i nomi di Anao e di Avisio e che possono con probabilità collocarsi rispettivamente a Sant'Ospizio e ad Kza. 11 Portus Maurici del medesimo Itinerario Marittimo si chiama sempre Porto Maurizio
capoluogo delizioso della provincia omonima; di codesto porto
uno dei migliori della costiera ligure
fu riconosciuta l'importanza dal Governo italiano
che lo dichiarò
non ha molto
di prima classe.
I fiumi della Liguria sono piuttosto torrenti montani in gran parte perfettamente asciutti nella state
comecché gonfi allo volte ed impetuosi nel verno e dopo dirotte o lunghe piogge. Eccezioni quasi uniche sono i due fiumi che formavano gli estremi limiti della Liguria a est e ovest
la Magra e il Varus
ampii amendue e perenni corsi d'acqua. Tiene lor dietro per importanza la Rutuba
ora Rnja
che scorreva a traverso il territorio degli Intenielii
e sbocca a Ventimiglia.
I fiumi più piccoli lungo la costa meridionale erano : il Paulo (Paglione)
che attraversa Nizza Marittima (Plin.
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s. 7); la Tavia (Itin. Marit.
p. 503)
che addimandasì tuttora la Tnggia e bagna la città omonima fra San Remo e Porto Maurizio ; la Menda (Plin.
1. c.)
che serba sempre il suo antico nome e gittasi in mare
fra Oneglia ed Albenga
nel luogo di Andora
e presso il Capo delle Mele
chiamasi volgarmente Fiumara $ Andora; la Porcifera di Plinio (1. c.)
ora Polce-vera
a ovest e poco lungi da Genova ; il Feritor
ora Bisogno
a est VEntella (Tol.
in
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§ 3)
che è probabilmente la Lavagna che sbocca in mare a Chiavari
e il Boactes dello stesso Tolomeo
il quale non può esser altro che la Vara
il tributario più importante della Magra.
Assai più ragguardevoli sì pel volume delle loro acque e sì per la lunghezza del loro corso sono i fiumi che dai declivi settentrionali degli Apennini scendono al Po. Ma di questi non trovansi registrati negli autori antichi clic il Tanarus
la Stura e la Trebia che nasce nell'Apemimo
non lungi da Genova
per cader nel Po presso Piacenza
e che formava
durante almeno una parte del suo corso
il confine fra la Liguria e la Gallia Cispadana. Del resto i fiumi segnati in questa parte d'Italia sono così confusi nella Tabula e sì corrotti i nomi
che è vano tentare di identificarli