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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Genova e Porto Maurizio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1892, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   li.
   Parte Prima — Alta Italia
   Codesto sistema di monti invia
   nella parte occidentale
   le sue acque alla Sturla
   e quindi
   verso sud
   direttamente al mare in prima
   come nei pressi di Sestri
   per mezzo dì brevi torrenti e quindi per mezzo di rìvoli di brevissimo corso; nelle parti poi settentrionale ed orientale della medesima catena porta il tributo delle sue acque alla Vara e in seguito alla Magra.
   La cresta divisoria di questa diramazione è
   dopo Sestri
   assai più accosto al mare clie alla Vara
   di che il declivio meridionale è molto ripido
   principalmente verso le Cinque Terre
   ove gli scoscendimenti sono quasi verticali
   Codesti monti
   che superano per tal modo il corso della Vara del Mediterraneo
   ergonsì a 506 e più metri come nel colle tra Pignone e Verna®»
   e vari capi che ne fanno parte hanno un'altitudine punto minore. Del rimanente codesto gruppo che forma la costa non è incavato profondamente che dal golfo della Spezia che vi sì addentra per parecchi chilometri.
   L'ultimo sprone che s'incontra
   ma meno importante dei precedenti
   si è quello che sta fra la Vara e la Magra
   che staccasi dalle adiacenze del monte Goto ed ha una lunghezza assai minore
   vale a dire di appena 30 chilometri sino al confluente dei due fiumi. Ha per altro un'altezza notabile
   posciachè il monte Cornoviglio
   che ne fa parte
   raggiunge l'altezza di circa 1190 metri.
   Idrografìa
   — Il primo fiume scendente dal sommo dell'Apennino ligure
   che incontrasi nella provincia di Genova movendo da ovest a est è il Centa o la fiumara
   spesso allagatrice
   di Albenga. È formata da due rami
   l'Arroscia occidentale e la Nevia orientale
   i quali confluiscono nella pianura di Albenga
   la più estesa fra le poche e angustissime della Liguria marittima
   a pochi chilometri sopra la città
   sotto la frazione di Leca. Ritroveremo il Centa nel circondario d'Albenga.
   I torrenti che in contransi passato il Centa sino alle vicinanze di Genova sono tutti di poca importanza pel loro brevissimo corso a cagione del molto accostarsi alla spiaggia della catena centrale; il più notabile
   o quello almeno che ha un corso più lungo
   è la Sansobbia
   la quale scende dai monti dell'Annetta e di Santa Giustina e mette in mare presso Albìssola.
   II torrente che valicasi sopra il ponte di Cornigliano prima di giungere a Genova dalla parte di ponente
   è la Polcevera (la Porcifera
   come abbiamo visto
   dei Romani)
   che è di qualche maggiore importanza di tutte le acque che corrono al mare da Albenga a Genova. È formata da tre rami principali: il Fossato della Guardia a ovest
   la Verde nel mezzo e la Secca a est. Ramo principale è la Verde
   la quale nasce a Cravasco sotto il monte Lecco
   passa a Isoverde
   ove piglia il suo nome e s'ingrossa dì alcuni rivi; riceve quindi il fossato di San Martino e più al basso
   sulla sinistra
   il Ricco. Al suo confluente con la Secca il letto è alto circa 46 metri dal livello del mare.
   La Polcevera mena nelle piene un notevole volume d'acqua; ma nella state è per solito asciutta o
   se conserva qualche fil d'acqua
   è assorbito dalle ruote numerose dei molini e altri stabilimenti industriali che trovansi sopra ambedue le sue sponde. Il suo corso può essere in linea retta di circa 20 chilometri; quello della Verde è molto rapido; ma
   dopo la sua congiunzione con gli altri rami
   il pendio diviene meno forte e la direzione è più decisa da nord a sud. Il letto della Polcevera
   assai ristretto dapprima
   si allarga in seguito ed è molto esteso da Teglia