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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Genova e Porto Maurizio
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1892, pagine 311

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Provincia di Genova
   21
   insenatura
   conducono
   prima a Rapallo e quindi a Chiavari
   una col suo snello campanile
   l'altra col suo vetusto castello.
   11 lussureggiare della vegetazione in tutta questa regione marittima non può non attrarre l'attenzione e l'ammirazione per essa. I dorsi dei poggi sono vestiti di ulivi; succedono le arancie alle poma nei giardini
   e nei seni più riposti luccica
   di mezzo al verde fogliame
   l'oro più pallido del limone. Qui i cacti e gli aloe spinosi
   là palme dalle lunghe pendule rame ondeggianti graziosamente all'asolare del venticello marino; in alto pini di tipo meridionale
   elei chiomati
   arbusti sempreverdi; al basso il mare che mormora piacevolmente lungo la spiaggia ghiaiosa.
   Vedute sempre cangianti
   ma incantevoli sempre
   accompagnano il viaggiante sino alla Spezia
   ma le loro bellezze ineffabili non si possono assaporare pienamente se non camminando a piedi o barcheggiando marina marina
   lungo la costa. Infinita la varietà ma costante l'aspetto generale: ripidi colli solcati da burroni; promontori rocciosi e piccoli riposti seni arenosi; villaggi ora sopra un'eminenza
   ora annidati in un valloncello ; ora un campanile ed ora una torre solitaria e semi-diruta
   ma anche
   presso ai borghi e ai villaggi
   palazzine
   ville
   casine biancheggianti di mezzo al verde.
   Clima. — L'accorrere dei forestieri ai tepori invernali ed alle estive frescure basterebbe per sè solo ad attestare la bontà del clima ligure e non è iperbole poetica il dire che regna in Liguria perpetua la primavera. Raramente vi cadono le nevi o tosto scompaiono. Il gelo meno di sovente e in pochissimi luoghi e per brevissimo tempo condensa la superficie dell'acqua. L'inverno dura due mesi meno che in Lombardia e in Piemonte
   e la state
   quando grande è l'afa in queste due interne regioni
   i veliti di ponente che spirano regolari sempre vi raffrescano l'aria.
   Se il soggiorno invernale in San Remo
   nella provincia di Porto Maurizio
   è divenuto celebre in questi ultimi tempi
   quello di Pegli e di Nervi
   che stanno ai fianchi di Genova
   è ancora più dolce. Ma sui monti circostanti il freddo segue la legge delle elevazioni e negli Apennini soprastanti a Genova il termometro cala alle volte sino a 10 gradi sotto zero. La presenza dell'ulivo che scoppia e muore a 9 o 10 gradi sotto zero
   indica la temperatura in montagna
   come quella del limone
   sensibilissimo al freddo
   segna la temperatura lungo la spiaggia.
   Durante l'anno predomina fra tutti i venti il piovoso scirocco e più copiose e dirotte sono le pioggie quando si accompagna coll'austro o vento di mezzogiorno. Ma
   se contro lo scirocco scatenato esce a giostra con impeto uguale il libeccio
   nella tenzone di questi due venti nascono i turbini violentissimi che schiantano alle volte gli alberi annosi e portano via dai tetti i fumaiuoli. Il golfo di Genova
   volto a sud-ovest
   è esposto all'impeto diretto del libeccio
   il quale
   soffiando gagliardamente dalle coste della Spagna
   spinge le onde a grandi cavalloni contro il golfo. E il tumulto delle onde non sempre cessa col cessare del vento.
   Secondo {'Annuario statistico italiano del 1887-88 la quantità media e mensile d'acqua caduta nella provìncia di Genova in una serie d'anni (1833-1886) di osservazione fu di 1300.8 millimetri all'anno
   e il mese più piovoso fu l'ottobre in cui ascese a 202.9 millimetri. La nebbia è rarissima e quasi un fenomeno straordinario nella provincia. Meno infrequente la grandine la quale però non piomba mai così grossa e rovinosa come nella gran valle Padana.