Provincia di Genova
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insenatura
conducono
prima a Rapallo e quindi a Chiavari
una col suo snello campanile
l'altra col suo vetusto castello.
11 lussureggiare della vegetazione in tutta questa regione marittima non può non attrarre l'attenzione e l'ammirazione per essa. I dorsi dei poggi sono vestiti di ulivi; succedono le arancie alle poma nei giardini
e nei seni più riposti luccica
di mezzo al verde fogliame
l'oro più pallido del limone. Qui i cacti e gli aloe spinosi
là palme dalle lunghe pendule rame ondeggianti graziosamente all'asolare del venticello marino; in alto pini di tipo meridionale
elei chiomati
arbusti sempreverdi; al basso il mare che mormora piacevolmente lungo la spiaggia ghiaiosa.
Vedute sempre cangianti
ma incantevoli sempre
accompagnano il viaggiante sino alla Spezia
ma le loro bellezze ineffabili non si possono assaporare pienamente se non camminando a piedi o barcheggiando marina marina
lungo la costa. Infinita la varietà ma costante l'aspetto generale: ripidi colli solcati da burroni; promontori rocciosi e piccoli riposti seni arenosi; villaggi ora sopra un'eminenza
ora annidati in un valloncello ; ora un campanile ed ora una torre solitaria e semi-diruta
ma anche
presso ai borghi e ai villaggi
palazzine
ville
casine biancheggianti di mezzo al verde.
Clima. — L'accorrere dei forestieri ai tepori invernali ed alle estive frescure basterebbe per sè solo ad attestare la bontà del clima ligure e non è iperbole poetica il dire che regna in Liguria perpetua la primavera. Raramente vi cadono le nevi o tosto scompaiono. Il gelo meno di sovente e in pochissimi luoghi e per brevissimo tempo condensa la superficie dell'acqua. L'inverno dura due mesi meno che in Lombardia e in Piemonte
e la state
quando grande è l'afa in queste due interne regioni
i veliti di ponente che spirano regolari sempre vi raffrescano l'aria.
Se il soggiorno invernale in San Remo
nella provincia di Porto Maurizio
è divenuto celebre in questi ultimi tempi
quello di Pegli e di Nervi
che stanno ai fianchi di Genova
è ancora più dolce. Ma sui monti circostanti il freddo segue la legge delle elevazioni e negli Apennini soprastanti a Genova il termometro cala alle volte sino a 10 gradi sotto zero. La presenza dell'ulivo che scoppia e muore a 9 o 10 gradi sotto zero
indica la temperatura in montagna
come quella del limone
sensibilissimo al freddo
segna la temperatura lungo la spiaggia.
Durante l'anno predomina fra tutti i venti il piovoso scirocco e più copiose e dirotte sono le pioggie quando si accompagna coll'austro o vento di mezzogiorno. Ma
se contro lo scirocco scatenato esce a giostra con impeto uguale il libeccio
nella tenzone di questi due venti nascono i turbini violentissimi che schiantano alle volte gli alberi annosi e portano via dai tetti i fumaiuoli. Il golfo di Genova
volto a sud-ovest
è esposto all'impeto diretto del libeccio
il quale
soffiando gagliardamente dalle coste della Spagna
spinge le onde a grandi cavalloni contro il golfo. E il tumulto delle onde non sempre cessa col cessare del vento.
Secondo {'Annuario statistico italiano del 1887-88 la quantità media e mensile d'acqua caduta nella provìncia di Genova in una serie d'anni (1833-1886) di osservazione fu di 1300.8 millimetri all'anno
e il mese più piovoso fu l'ottobre in cui ascese a 202.9 millimetri. La nebbia è rarissima e quasi un fenomeno straordinario nella provincia. Meno infrequente la grandine la quale però non piomba mai così grossa e rovinosa come nella gran valle Padana.