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Parte Prima — Alta Italia
ringhiere
tettoié in ferro
letti
chiavi
bolloni e serre per fiori. Quest'officina è fornita di un motore a vapore della forza di 15 cavalli dinamici
con 2 caldaie
che serve a dar moto a molte macchiiie-strumenli. Vi lavorano tutto l'anno 110 reclusi
i quali adoperano per materia prima ferro dell'Inghilterra e dell'Alemagna e carbone inglese.
Altre due officine in Oneglia
del signor Carlo Berto e quella dei Fratelli Beno
fabbricano macchine e caldaie a vapore
presse
torchi
ruote idrauliche
ecc.
Della medesima importanza è l'officina dei Fratelli Gazzano in San Remo Ultimamente la ditta francese Decauville impiantò in Diano Marina uno stabilimento che dà opera principalmente alla fabbricazione delle ferrovie amovibili e portatili (sistema Decauville)
a quella dei ponti portatili e di altri oggetti. Nel Comune di San Remo finalmente lavora una fonderia di ghisa del signor Antonio Pesante.
In totale conlansi nella provincia di Porto Maurizio 6 officine meccaniche con 6 motori a vapore della potenza complessiva di 58 cavalli dinamici e 184 lavoranti.
Officine per l'illuminazione a gas. — In complesso trovatisi nella provincia di Porto Maurizia i seguenti 6 Comuni illuminati a gas: Porto Maurizio
San Remo
Oneglia
Ventimiglia
Bordighera e Col di Rodi. La sola officina di San Remo dispone di 5 motori a gas della forza di 16 cavalli. Il numero totale dei becchi per l'illuminazione pubblica è di 778 e di 3270 per la privata.
Oave. — In 1G Comuni della provincia trovansi in esercizio 34 cave
le quali somministrano pietra arenaria o calcare sia per costruzioni
sia per lastricali stradali e in parte anche ardesia grossolana per coprire i tetti.
Fra le cave più importanti citeremo: quella del signor Stefano Roncallo per pietre da costruzione e macigni per moli e gittate
nel Comune di Costa d'Oneglia
con 70 lavoranti e gru a vapore della forza di 3 cavalli per caricare i materiali
e quella in Ventimiglia presso la frontiera con 50 operai
che somministra materiali alla vicina Mentono.
In complesso l'industria dell'estrazione delle pietre comprende 34 cave (13 di pietra arenaria
15 di pietra da costruzione
1 di argilla
1 di pietra calcare e 4 di ardesia) con 275 lavoranti in complesso.
Fornaci. — Si annoverano nella provincia 35 stabilimenti disseminati in 18 Comuni con 37 fornaci per la cottura della calce e dei laterizi. Dànno lavoro fra tutte a 375 operai con la
produzione seguente:
Calce....................Quint
12
280
/ Mattoni ............... N. 7
940
000
\ Quadrelli . ........... . „ 1
090
000
Laterizi ' Tegole ... ......................„ 946
0U0
! Tu bi .........................
6
000
V Terre colte ornamentali..........„ 3
300
Le fornaci della calce in numero di 10 sono sparse in 7 Comuni. Delle fornaci di laterizi meritano particolar menzione quella nel Comune di Taggia della ditta Rossat
Arnaldi e C.
quella di O. Rovere e Sattamino in Oneglia e la recente dei Fratelli Troll a San Bartolomeo del Cervo
tutte tre con forno HolTmann e caldaie a vapore.
Fabbriche di prodotti chimici. — Fiammiferi in legno e in cera. Nel Comune di Isolabuona era già una fabbrica di fiammiferi Antonio Rubino
la quale produceva annualmente circa 14
000 chilogrammi di fiammiferi ordinari in legno
40U0 a fosforo amorfo e 2000 in cera; ma essa è ora chiusa.
Sapone. Se ne contano 16 fabbriche di pochissima importanza come quelle che non occupano in complesso che 23 lavoranti. Di esse se ne trovano 5 per ciascuno dei Comuni di Porlo Maurizio e San Remo
4 in Oneglia
1 a Col di Rodi e 1 a Pieve di Teco.
Candele di cera. Solo 4 piccole fabbriche in 3 Comuni cou 6 operai in complesso ove si eseguisce il lavoro esclusivamente a mano con 16 caldaie.
Estrazione deWolio dalle sanse col solfuro di carbonio. Due fabbriche in Oneglia
di cui la più importante è quella dei Fratelli Berto e Belgrano; l'altra è quella dei Fratelli Berlo e Amoretti; ambedue con motori a vapore e insieme 20 lavoranti. Un'altra fabbrica di Paolo Sartorio trovasi nel Comune di Taggia.
Medicinali ed essenza di trementina. Ve ne ha in Oneglia una piccola fabbrica con 3 lavoranti
del signor Tommaso Bonavera.