Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincia di Venezia', Gustavo Strafforello

   

Pagina (11/387)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (11/387)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Venezia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino, 1902, pagine 383

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Veneto
   li
   di catene e contrafforti derivanti dal Braulio — catena tortuosa, scoscesa, elevatissima fino al monte Spinale — si giunge al masso del Baldo (2200 in.), il caratteristico monte che separa il bacino del Garda dalla media valle dell'Adige, spingendo le sue estreme propaggini meridionali fino alle morene terminali del Garda, da Peschiera a Somma-campagna. 11 monte Baldo forma la parete occidentale del Veneto ; di fronte al Baldo, ad oriente dell'Adige, si svolge la tipica catena dei monti Lessini — sulla cresta dei quali, per qualche tratto, corre il contine tra l'Italia e l'Impero austro-ungarico — che hanno il loro nodo principale alla cima di l'osta (2189 In.) e formano per una serie di contrafforti e propaggini, .stewlentisi a ventaglio, tutte le pittoresche valli prealpine (Agno. I'olicella, Pantena), sboccanti nella pianura tra Verona e Vicenza.
   Le cime principali dei monti Lessini sono il Corno Acquiglio (1516 ni.), il monte Sparavieri (1798 ni.) e l'anzidetta cima di Posta. Al piano delle Fugazze (1157 in.), ove trovasi il valico della strada nazionale tra Vicenza (Italia) e Rovereto (Trentino, Austria-Ungheria), percorrente la valle del Leogra in territorio italiano e la Vall'Arsa in territorio austro-ungarico, terminano i monti Lessini e incominciano le nodose derivazioni delle dolomiti od Alpi del Trentino, che spingono sul confine italo-austriaco l'imponente Pasubio (2236 m.), dal quale digradano, come tìgli da un padre, tutti ì monti che fanno eminentemente bella la conca scledense e le valli del Leogra, del-l'Astico, il Novegno (1552 in.), il Priaforà (1(553 in.) ed il Suinniano (1299 ni.). Seguendo più o meno la linea del contine di Stato, in direzione da sud a nord, vanno compresi nella orografia di questa parte della regione veneta il Coston dei Laghi fi874 ni.), il monte Toraro (1899 m.), il pizzo Tonezza (1696 m.), il Coston d'Arsiero (1779 m.), il monte Maggio (1793 m.), la cima di Vezena (1906 m.), il monte o cima Manderiolo (2051 ni.), la cima Dodici (2341 ili.), la cima Undici (2228 ni.), il monte Caldiera (2125 ni.) ed altri minori, come il monte Cucco (1788 in.), il monte Nos (1630 ni.).
   Fra questi gruppi di belle montagne è compresa quella magnifica regione conosciuta più specialmente sotto il nome ili Altipiano d'Asiago o dei Sette ComwtL Stati questi monti formano la regione intermedia tra la grande valle dell'Adige e la grande valle del Brenta, della quale l'altipiano dei Sette Comuni e i monti circostanti formano la parete occidentale.
   Risalendo in parte la linea del Brenta, lungo la linea del contine in direzione di nord e nord-est, si entra nella regione superbamente bella delle Alpi Trentine o dolomitiche propriamente dette, che può dirsi tutto un seguito di alte cime, delle quali ci limitiamo ad enumerare le principali, rinviando la descrizione di questa caratteristica ed importante regione allorché dovremo trattare della provincia di Belluno e dei suoi singoli distretti.
   Appartengono dunque all'orografia della regione veneta, come parti e derivazioni delle Alpi dolomitiche Trentine e Gamiche, e formanti la regione delle Alpi eadorine le cime seguenti : il monte Coppole (2061 m.), il monte Pavione (2335 m.), il monte Ramezza (2231 in.), il monte Colsento (2023 m.j, il monte Pozzocco (2076 ni.), il pizzo di Sagrili (2481 m.), il monte I'izzon (2241 m.), il Croda Grande (2839 in.), il Cirnon della Pala (3063 m.), la Marmolada — nodo centrale delle Alpi dolomitiche — (3344 m.j, il monte Gusella (2594 ni.), il monte Civetta (3220 ni.), l'Antelao (3264 in.), il monte Pelino (3169 in.)., il monte Sorapiss (3206 in.), il monte Cristallo (3216 m.), il monte Tre Cime (3043 m.), il monte Popera (308S ni.), il monte Quaterna (2504 ni.), il monte Peralba (2694 in.), il pizzo Collina (2691 in.), dopo il quale la linea di confine abbandona lo spartiacque delle Alpi Gamiche piegando in direzione di sud-est verso le Alpi Giulie.
   In questa importante regione delle Alpi dolomitiche o Gamiche si formano i tre bacini fluviali maggiori del Veneto, dopo il bacino dell'Adige, cioè quelli del Piave, del Tagliamento e dell'Isonzo: quest'ultimo tagliato fuori in gran parte dai confini politici dello Stato italiano. Dividendo la regione in tre sezioni principali si ha che