Provincia di Venezia
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con immagini sacre od ex-voto o da lanterne, o elie dall'alto ponte della ferrovia tra Mestre e Venezia se ne seguono i terghi meandri
Volendo far cenno dei principali canali della navigazione lagunare è (l'uopo supporre di partirsi da Venezia, come dal centro irradiato re, poiché è da Venezia che questi canali si dipartono, od è su rli essa che convergono.
Della miriade di canali che s'intersecano nel corpo della città taceremo ora, perchè non è di questi che qui si tratta. Diremo solo del Canal Grande, che s'insinua in essa, a guisa ili grosso serpe, fra una doppia fila di maravigliosi editizi e formante la maggiore arteria interna della città terminante, congiungendovisi poi, nell'altro e grosso canale di Cannar,egìo; diremo del canale della Giudecca, il più largo dei canali di Venezia, compreso tra il corpo maggiore della città e 1 isola della Giudecca, immettente nell'ampio bacino di San Marco.
Prima dell'apertura della nuova porta orientale dell'Arsenale (1812), che inette nel canal dei Marrani, e serve per le grosse navi da guerra, il canale di San Marco era la via esclusiva dei bastimenti d'ogni specie che si recavano al porto del Lido. La profondità vi è sempre maggiore di 8 metri ed in prossimità del forte di Sant'Andrea tocca perfino i 24 metri. Ma verso la foce — insabbiata — il fondo si alza in modo che non trovasi se non la scarsa profondità di 4 metri sotto la comune.
Nella linea di prolungamento delle isole di Santillana e della Certosa, sull'altra sponda del canale di San Marco, sorge l'isola di San Servolo, ove comincia quel grosso ramo navigabile, sì sfruttato da poeti e romanzieri, cli'è detto il Cattale Orfano. Per esso procedesi al canale di San Clemente, che si spinge lino a Santo Spirito; di là, seguitando tino a Poveglia, si percorre il canale di Santo Spirito, al principio del quale ha luogo il partiacque fra i porti di Lido e di Malamoceo. Da Poveglia poi fin presso al forte Alberoni corre il canale di Malamoceo, dopo il quale in linea curva viene il canale della Fiocchetta. Il più gran numero delle navi approdanti a Venezia prende questa via. Intorno a questi canali si ramificano altri di certa importanza, taluno dei quali offre comodo ancoraggio per le navi.
Rasentando la spiaggia interna del litorale di Pellestrina si succedono i canali di San Pietro, Sant'Antonio, Pellestrina, Caraiinin, pei quali si va al porto di Chioggia. Non hanno però grande profondità e servono alle navi di media e piccola portata. Dal porto di Chioggia altri canali variamente ramificati guidano nell'interno della laguna. Da questa parte ha principio quella via di navigazione che conduce al Po e per il Po in Lombardia, donde il canale di laguna che vi conduce è detto Lombardo. Piitornando al centro, dal canale di San Marco, il canale dei Marrani conduce a Murano; quello dei Carboneri a Porto Sant'Erasmo; quello di Durano ai Tre Porti ed a Durano. Il Cannaregio conduce in linea retta a San Giuliano e di là al canale di Mestre : il Canal Nuovo, che continua la Giudecca, conduce a Fusina verso Padova; il canale della Dolce termina alle Parti Grandi del Sile, donde s'entra in questo fiume navigabile fin sotto Treviso, ecc.
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Oltre dei canali dei quali ci siamo occupati e delle ìsole, sulle quali sorgono città e paesi, dei quali dovremo occuparci nel processo di quest'opera, v'ha nella laguna uno stato intermedio tra ì canali e le isole, del quale non si può tacere affatto se si vuole dare un'esatta idea della idrografia di cotesta specialissima regione d'Italia.
11 fondo della laguna procede generalmente abbassandosi verso il mare ed alzandosi verso terraferma. L'avvicendato movimento delle acque, ragguardevole in vicinanza dei porti, va scemando man mano che esse si avanzano nelle parti interne e diventa pressoché nullo verso terraferma. Da ciò trae origine la tecnica ripartizione della laguna, relativamente alla giacitura del fondo ed alla espansione delle acque, in laguna viva e laguna morta. La prima è quella parte più profonda verso i porti
4 — I>a Patria, viti. 1, parte 2*.