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l'arte Prima — Alta Italia
o lìdi, per lo piò coperta dalle acque che liberamente vi scorrono; l'altra è la rimanente parte terminante alla terraferma, poco profonda e solo coperta nelle straordinarie piene dalle acque che vi hanno per lo più un debolissimo moto. Dei 550 chilometri che compongono l'area dell'intera laguna, oltre 300 appartengono alla laguna morta.
Quei tratti di suolo incolto e fangoso situati nella laguna morta, emergenti anche dalla comune alta inarea e solo nelle eccezionali cresciute o per le bufere cagionate dagli scirocchi vengono sommerse, si chiamano in luogo barene, corruzione, forse, di maremme. Vi crescono erbe palustri e non tramandano generalmente esalazioni mefitiche. Più dannose sono quelle in vicinanza della terraferma e presso le quali sboccano corsi d'acqua dolce. La rigogliosa vegetazione di canne palustri che vi si sviluppa contribuisce alla corruzione delle acque, che riempiono l'aria (li pestifere esalazioni e di miriadi di insetti, specialmente zanzare, molestissime. Queste località sorto dette dalla popolazione cantierii. Quei tratti di fondo che rimangono coperti e scoperti a vicenda dalle alluvioni delle maree sono detti paludi. — Veline sono dette le sponde in gran parte subacquee che marginano i canali e ne tengono incassate le acque.
Fra le paludi e le barene si trovano dei profondi avvallamenti di fondo, nei quali l'acqua è costantemente ritenuta, anche nella bassa marea. Queste località formano quei ricettacoli d'acqua salsa detti valli o laghi, nei quali il pesce si propaga e conserva in grande abbondanza, come in immensi vivai naturali. In taluna di queste valli più prossime alla terraferma arriva qualche vena d'acqua dolce, derivata dai vicini fiumi. Molte volte, quando non siano naturalmente marginate dalle barene, tutto all'intorno sono chiuse da canne assicurate a pali, dette grimole, onde impedire l'uscita del pesce colà ili gran copia rimasto. Queste diconsi valli chiuse. Speciali discipline regolano il mantenimento di queste valli chiuse ed i concessionari debbono unifor-marvisi scrupolosamente se non vogliono vedersi rivocato il privilegio, rinnovabile generalmente d'anno in anno. Sull'orlo delle valli situate sopra terraferma vengono eretti dei capannoni, e talvolta anche delle vere case, per comodo e ricovero dei pescatori che vi lavorano.
Altre valli, circondate da paludi, rimangono aperte e la pesca vi è liberamente esercitata come in un campo libero della laguna. Gli uccelli palustri abbondano in tutta la laguna e nelle valli in particola! modo, dando non piccolo guadagno ai cacciatori di professione. Nella laguna superiore sono notevoli, per la loro estensione, le valli di Grassabò, di Dogado, di Gà Zane; nella laguna inferiore le valli di Mille Campi, della Bosclietta, del Moraro, ecc.
La immissione del Brenta nella valle di Conche presso Chioggia ha, come fu detto
altrove, rovinato ili gran parte le valli ili quest'estrema parte meridionale della laguna.
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Sino dai tempi più remoti i magistrati di Venezia dovettero occuparsi della preservazione e del buon mantenimento della laguna, sotto il triplice riguardo della navigazione, della sicurezza e della salute pubblica. Si è formata perciò, nel processo dei secoli, una vera legislazione della laguna, sotto la quale denominazione si comprende quel corpo di leggi, decreti, determinazioni, regolamenti, riferenti» all'alto scopo suenunciato. Varii scrittori, giuristi e trattatisti si occuparono in ogni tempo della legislazione lagunare, raccogliendone, illustrandone, commentandone, migliorandone o adattandole alle nuove consuetudini le singole parti e disposizioni. Tra questi studiosi vanno ricordati il Sabbatino, il Rompiasio, Cristofaro Tentori ed altri.
Il Tentori, nella classica sua dissertazione sulla legislazione della laguna, pubblicata negli ultimi anni della Repubblica di Venezia, classifica i danni dai quali la laguna è costantemente minacciata in tre specie: provenienti dal mare, dai fiumi e dagli uomini.