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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Venezia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino, 1902, pagine 383

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Provincia di Venezia
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   Ma, come fu osservato dai compilatori degli Annuii di Statistica, non vennero computati in tale elenco nè i vani motori dell'Arsenale marittimo (756 cavalli), nò quelli del grande Cotonificio (inattività fin dal 1883) di 800 cavalli, nè quelli dell'opificio per costruzioni ferroviarie della Società Veneta di costruzioni, cifre che da sole valgono assai più che a raddoppiare il numero dei cavalli dinamici impiegati nelle industrie col portarli da 884 a 2500. Da una recente pubblicazione sulle condizioni industriali della provincia (li Venezia stampata negli Annali di Statistica, risulta che, nel 1900, le caldaie a vapore impiegate nelle industrie erano in quell'anno 169, con una forza complessiva di 5200 cavalli-vapore. Nelle industrie stesse erano inoltre utilizzati 20 motori a gas ed uno a petrolio, i quali sviluppavano in complesso una forza di 225 cavalli.
   § 3. — Movimento postale-telegrafico, contribuzioni e risparmio.
   Uffici Postali. — Le statistiche che abbiamo sott'occhio ci danno come funzionanti nella provincia di Venezia 40 uffici postali e 21 collettori. Il movimento medio annuale degli oggetti di corrispondenza (lettere, cartoline, manoscritti, campioni, stampe, corrispondenze ufficiali, ecc.) in tutti gli uffici della provincia oscilla intorno ai 15.000.000 di oggetti, con una quota di circa 19 per abitante, su quella generale del Regno di 9 circa. I pacchi postali spediti annualmente oscillano tra i 60 ed i 70 mila.
   Telegrafi. — Sono aperti al pubblico servizio nella provincia di Venezia 59 uffici telegrafici con orario continuo, nell'abitato 1 (Venezia) e 43 con orario limitato. Gli altri funzionano nelle stazioni ferroviarie. Il numero medio dei telegrammi annualmente spediti è di oltre 200.000, con una quota di 0,52 per abitante, mentre la quota-parte per ogni abitante del Regno è di 0,27.
   Contribuzioni. — Le ultime statistiche danno nel riassunto generale dei versamenti fatti in conto contributi per ogni abitante della provincia di Venezia la quota di lire 57,42; mentre la quota per ogni abitante del Regno sarebbe valutata in lire 41,96. Ma non è da obliarsi che negli ultimi anni queste cifre hanno subito un notevole aumento, conservando o fors'anco aggravando il già sensibile squilibrio esistente nella loro proporzionalità.
   Risparmio. — Le operazioni di risparmio: eseguite dagli uffici postali della provincia si aggirano annualmente in media sui 2 milioni e mezzo per ì depositi ed a poco più di 2 milioni per i rimborsi. Degli altri istituti di risparmio e di previdenza, come delle Casse rurali che ultimamente esercitarono una vera ed efficace influenza sulle condizioni economiche della regione veneta, ci mancano notizie ufficiali ed attendibili,
   § 4. — Agricoltura, produzione, bonìfiche.
   Agricoltura. — Nella massima parte del suo territorio la provincia di Venezia è regione essenzialmente agricola. Secondo le statistiche ufficiali la superficie arabile della provincia è valutata il 42,52 % della superficie territoriale; quella boschiva tocca appena l'I %.; il 20 % è dominio delle acque: lagune, paludi, estuari, ecc.; le strade ed i fabbricati occupano il rimanente del territorio.
   Data la diversa qualità dei terreni ed anche le loro distanze dai diversi centri di consumo si hanno notevoli differenze nei metodi (li coltivazione e nei generi di produzione nelle varie zone della provincia. La cultura intensa degli ortaggi è specialmente applicata nel distretto ili Venezia ed in buona parte in quello di Chioggia. Nella parte rimanente di questo distretto e sopratutto nel Comune di Cavarzere è applicata la grande cultura estensiva dei cereali, favorita dai prosciugamenti e dalle bonìfiche del vasto territorio, da oltre mezzo secolo intraprese.
   Nei distretti di Dolo, Mestre, Mirano predomina la piccola cultura a cereali ed ortaglie. In quelli di San Dona e Portogruaro prevalgono le risaie, i prati e le coltivazioni dei cereali. Riassumendo dalle ultime statistiche i dati medii delle principali
   5 — I a l'atri», voi. I, parte 2.