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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Venezia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino, 1902, pagine 383

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Provincia di Venezia
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   ed anche di parte dell'Austria e della Svizzera. Una notevole parte del pesce che si smercia e consuma a Genova è dell'Adriatico e viene da Venezia e da Chioggia; il che è tutto dire!
   § fi. — Industrie minerarie.
   Cave e Torbiere. — La costituzione geologica di questa provincia, che forma la parte più bassa e non peranco interamente consolidata della gran valle del Po, non le consente grande ricchezza di prodotti minerari.
   Non vi sono in questa provincia che cave di argilla per la fabbricazione di laterizi ed altri prodotti ceramici e di sabbia, che si utilizzano sopratutto nelle vetrerie e nella composizione dei cementi.
   Gli scandagli eseguiti nel territorio di Venezia per la ricerca di acque potabili tino alla profondità di 200 metri, rivelarono la presenza di alcuni banchi di torba, ma troppo profondi e di dubbia estensione per poter essere utilizzati industrialmente.
   >ei Comuni di Mestre, San Dona di Piave e Chioggia fu accertata la presenza di strati torbiferi, più adatti ad essere sfruttati industrialmente, ma non peranco, per quel che ci consta, utilizzati.
   Salde. — Nel Comune di Durano, a circa 12 chilometri da Venezia, è in attività la Salina demaniale di San Felice, fondata nel 1846 dal barone Salomone Rotsclnld e dalla Ditta medesima anche al presente esercitata. La produzione nel 1898, è stata di oltre 3.000 tonnellate di sale comune granito occupando per un numero medio di 160 giorni 89 operai, dei quali 71 uomini adulti e i rimanenti tra femmine e ragazzi. Il sollevamento delle acque, necessario alla produzione del sale, si fa mediante quattro grandi ruote a timpano, messe in moto da 3 motori a vapore della forza complessiva di 20 cavalli di Ramici, sollevanti giornalmente 2800 metri cubi d'acqua.
   § 7. — Industrie mineralurgiche
   Combustìbili agglomerati. — In Venezia esiste una fabbrica di combustibili agglomerati, con una forza motrice a vapore di 120 cavalli. \ i lavorano 60 operai, con una produzione annua di circa 80.000 tonnellate di formelle.
   Officine a Gas. — Nella città di Venezia e nel Coniane di Murano esistono officine per la fabbricazione del gas illuminante ad uso dell'illuminazione pubblica e privata. Nell'officina del gas di Venezia è utilizzata una forza motrice a vapore di 16 cavalli dinamici e trovano lavoro 86 operai. Essa alimenta in media 34.000 fiammelle al giorno, mentre l'officina di Murano ne alimenta 700.
   Illuminazione Elettrica. — Nel 1900 erano illuminati a luce elettrica i Comuni di Chioggia, Mestre, Portogruaro e Venezia. Quest'ultima città contava circa 200 lampade ad arco e circa 15.000 ad incandescenza per uso pubblico e privato. Negli altri 3 Comuni vi erano in complesso circa 1200 lampade ad incandescenza.
   Lavorazione dell'Asfalto. — Si notano in Venezia 4 piccole officine per la lavorazione dell'asfalto, delle quali una con motore a vapore di 8 cavalli dinamici. L'asfalto lavorato sì usa specialmente nei marciapiedi stradali, copertura di loggie, terrazzi, risanamento di muri, ecc. La materia prima è in gran parte ritirata dalla Sicilia: si esporta invece l'asfalto lavorato in pani, buona parte del quale è consumato all'estero.
   Raffinerie e Macinazione dello Zolfo. — Questa industria, che dovette subire il contraccolpo delle gravi crisi da cui furono recentemente colpiti i centri zoltiferi di Sicilia e di Romagna, ha qualche rappresentanza in provincia di Venezia essendovi 3 officine, 2 delle quali nel Comune di Venezia e una in quello di Murano le quali occupano in complesso 128 operai con 3 motori a vapore della forza complessiva di 42 cavalli. La produzione annua di questi opifici fu valutata nel 1898 in circa 18.000 tonnellate di zolfo raffinato e macinato. Lo zolfo raffinato e macinato serve principalmente all'agricoltura per la cura della vite.