Provincia di Venezia
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a vela, gondole, barche ed altri galleggianti al servizio del porto e della stazione marittima. Sono circa 200 persone che lavorano in tali cantieri; ma non è. possibile apprezzare con qualche esattezza di cifre il valore in produzione di una industria che fu già fiorentissima in Venezia e nel suo litorale ed ora, per varie ragioni, in deplorevoli condizioni.
§ 8. — Vetrerie e fornaci
L'arte ed insieme l'industria di lavorare i vetri è antichissima 111 Venezia — ed in ispecie a Murano — dove s'è conquistata fama mondiale ed lui nella storia tradizioni di gloria e di buon gusto indiscusse. Senza entrare qui nei fasti antichi di quest'arte industriale, diremo che le tradizioni bellissime del passato sono anche oggidì tenute alte dall'industria moderna: una delle più caratteristiche, produttive e gemali manifestazioni dell'attività della popolazione veneziana.
La produzione dell'industria in Venezia è data secondo le più recenti statistiche in 23 fabbriche esistenti tra Marano e Venezia, dalle quali si hanno i prodotti seguenti:
a) le coierie, comprendenti le perle ed altri prodotti alla lucerna e le margheritine ;
b) i vetri filati; c) gli smalti ed i musaici ; d) i vetri soffiati.
Le coìderie vengono poste in commercio in parte sciolte ed 111 parte infilate in collane. Costituiscono il principale prodotto delle vetrerie veneziane. Si vendono sopratutto all'estero. Il mercato più importante è l'Europa, dove da più ili trent'anni se n'è maggiormente diffuso l'impiego nei tessuti, passamani e nelle corone mortuarie. Nella sola Francia la fabbricazione delle corone mortuarie fatte a Parigi, Lione, Lilla, Angers colle perle veneziane rappresenta 1111 valore annuo di parecchi milioni di lire. Dopo l'Europa i paesi che acquistano maggior quantità di contorie sono l'India e l'Africa, dove i viaggiatori le cambiano con legni preziosi, gomme, perle, armi ed altri prodotti ricercati in Europa.
I vetri filati, coi quali si fanno ninnoli, cestellmi, bibelots ed altri oggetti di puro ornamento e di pronto smercio, formano nel! industria vetraria veneziana il prodotto di minor importanza.
Gli smalti ed i musaici hanno, dal punto di vista artistico, commerciale ed industriale, molto maggiore importanza, trovando impiego larghissimo nell arte applicata ed inhne nelle decorazioni di carattere religioso. Le numerose graduazioni di colori che si è giunti ad ottenere nei musaici permettono di servirsene nell'esecuzione di lavori di qualunque genere, per le più minute particolarità e sfumature di colorazione.
L'industria dei vetri soffiati si esplica specialmente nella produzioni di lavori artistici, come lampadari, coppe, calici, piatti, anfore ad imitazione degli antichi \asi cristiani, musaici, bisautìni e nelle riproduzioni dei tradizionali modelli muranesi. Questi oggetti, ad onta del loro prezzo elevato, trovano largo smercio nel pubblico dei buongustai e collezionisti, che ne fanno oggetto di abbellimenti delle loro sale 0 delle loro collezioni.
I soffiati comuni consistono in oggetti di uso domestico, come lastre, bottiglie, bicchieri, tubi, storte per gabinetti dì chimica ed altri oggetti d'uso industriale. Questo ramo d'industria è pure fonte di un rilevante commercio, tanto di consumo locale, che per esportazione.
Oltre di questi articoli costituenti il gran fondo della produzione vetraria veneziana e muranese vi sono vetrerie che si dedicano pressoché esclusivamente alla produzione dei vetri e cristalli colorati di lusso, compresi gli specchi incisi ed altri articoli di lusso, 0 d'ornamentazione.
Ad eccezione delle sabbie silicee del Lido e di qualche altra sostanza che si trova anche in Italia, la maggior parte delle materie prime impiegate nelle vetrerie veneziane ed in special modo ciucila per la colorazione ed i riflessi metallici dei vetri e degli smalti si ritirano dall'estero.