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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Venezia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino, 1902, pagine 383

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Provincia di Venezia
   2-5
   Altra industria chimica di certa importanza in questa provincia è la fabbricazione delle candele steariche e del sapone esercita in 5 fabbriche, delle quali i nel Comune di Mira, le altre nel Comune di Venezia. Nelle fabbriche di Mira per le candele steariche sono occupati circa 200 operai, tra uomini e donne. I varii generatori a vapore raggiungono complessivamente la forza di 250 cavalli dinamici. I prodotti consistono in stearina, acido solforico, glicerina, oleina per oltre 1.660.000 lire all'anno. Le quattro fabbriche di saponi di Mira e Venezia impiegano una quarantina d'operai e producono per 750.000 lire di sapone annue.
   Anche l'industria delle candele di cera, sebbene assai decaduta dall'antico splendore, continua ad avere in Venezia una certa importanza. E esercitata in 2 fabbriche, nelle quali lavorano oltre 100 operai. Queste 2 fabbriche dispongono di 4 caldaie a vapore per lo squagliamento della forza complessiva di 60 cavalli. I prodotti in formelle, candele, torcie e cerini a gomitolo, hanno un valore di circa 1.150.000 lire all'anno. La cera greggia proviene per % dall'Italia e per 3/5 dall'estero.
   Anticamente Venezia era assai rinomata per la fabbricazione di specialità farmaceutiche, dall'antica medicina ritenute di grande efficacia. Cosi si fabbricava a Venezia, per esportarla largamente in terraferma ed all'estero, la teriaca, specie (li bibita purgativa; la tintura d'assenzio, lo spirito di melissa. Della prima è quasi perduto l'uso oggidì. Maggior fortuna ebbero la tintura d'assenzio e l'acqua di melissa dei Carmelitani, che fruttano un certo reddito ai loro fabbricatori per il consumo che in Venezia ed in molte città dell'Alta Italia ancora se ne fa.
   Più moderna e più proficua è l'industria farmaceutica della fabbricazione delle gelatine niedicinali titolate, che per la perfezione ed efficacia loro hanno preso larga voga.
   L'estrazione dell'olio dai semi oleosi di lino, è rappresentata a Venezia da una importante fabbrica nella quale lavorano 12 operai con un motore a vapore di 15 cavalli.
   Vanno inoltre ricordate : 2 importanti fabbriche di vernici e colon, una delle quali in Venezia con un motore a vapore di 50 cavalli e circa 60 operai, e la seconda nel Comune di Murano con 25 operai; una fabbrica di glucosio e destrina con 30 operai e 2 motori a vapore di 25 cavalli, e finalmente una grandiosa fabbrica di acido solforico e concimi chimici della ditta L. Vogel con 60 operai e 4 motori a vapore di 100 cavalli di forza. Altre 2 consimili fabbriche con motori meccanici sono state di recente impiantate nei Comuni di Mira e di Mestre, rispettivamente delle ditte Ferruccio Marchi e C. e Cita A. e C.
   Esiste infine in Mestre una fabbrica di concimi naturali, composti di spazzature, di materie fecali, carbone, ossa, alghe, fanghi lagunari, pesci morti, ecc. Lavorano in questa industria 12 operai, senza dire dei molti barcaiuoli addetti al trasporto delle materie prime; il prodotto annuo è di circa 5.000 quintali, che si vendono agli agricoltori della regione circostante a circa 4 lire al quintale.
   § 10. — Industrie alimentari.
   Macinazione dei Cereali. — La macinazione dei cereali nella provincia di Venezia si eseguisce da opifici idraulici e a vapore. La forza complessiva è di 357 cavalli dinamici. Vi sono inoltre 87 molini a forza animale con 89 motori della forza complessiva di 53 cavalli dinamici. Il personale impiegato in questa industria è di circa 620 persone. La valutazione fatta del lavoro prodotto da questi opifici è di circa 7000 quintali di frumento macinato e di circa 100.000 quintali di granturco, per un valore complessivo di quasi 8 milioni di lire.
   Vi sono inoltre alcuni opifici per la pilatura del riso, il prodotto dei quali non è possibile valutare con esattezza, variando d'anno in anno a seconda dei bisogni e delle circostanze locali.