Provincia di Venezia
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Tessitura. — Quest'industria si esercita nel Comune di Gruaro in un opificio che conta circa 70 telai meccanici animati da un motore idraulico della forza di 50 cavalli.
Industria del Lino, della Canapa, f.cc. — Anello questa industria, che già ebbe nu discreto passato, trovasi ora, per la coneoirenza della grande industria meccanica, in questa provincia pressoché abbandonata. Nel solo Comune di Venezia è considerato nelle statistiche ufficiali un piccolo stabilimento per la filatura del lino e della canapa onde ottenere il refe.
Più nani e rosi sono gli opifici ove si esercita la tessitura della canapa c del lino sparsi nella provincia, ma tutti con telai a mano e di modeste proporzioni.
Di qualche importanza è lo stabilimento esistente in Venezia per la produzione di tessuti misti di cocco, juta, sparto, manilla, provenienti dalle Indie, dalla Cina, dalla Birmania. Vi lavorano in media 200 operai.
Nastri e Passamani. — Questa industria, ad onta della concorrenza estera, ha negli ultimi anni preso un discreto slancio nella provincia di Venezia, nel cui capoluogo si contano 3 opifici adibiti a tale industria, con telai a mano ed a Jacquard. Vi sono impiegati oltre 70 operai ed i prodotti in nastri, passamani, cordoni, cordoncini, galloni, frangi e, fiocchi ed altri lavori di maggior pregio, sono assai apprezzati e trovano facile smercio in luogo e fuori.
Fugami a mano. — Si trova in Venezia una fabbrica di ricami a mano con 08 telai, di cui 30 per ricamo a punto passato, 30 per le reti ricamate o per reticelle e 8 per ricami a catenella. Questi telai occupano^ circa 300 operai, per la maggior parte donne.
Fabbricazione dei Merletti. — E pure quest'industria, tipica, di antiche e gloriose tradizioni in Venezia. Dopo un periodo di grande decadenza, dal principio fin oltre la metà del nostro secolo, questa industria è risorta mercè l'iniziativa di volonterosi cittadini a nuova e fiorente vita. L'industria dei merletti è ora esclusivamente concentrata ed esercitata nei Comuni di Pellestrina, Venezia e Durano. 11 lavoro viene eseguito esclusivamente a mano, sia ad ago (punto di Venezia e di Binano), sia a piombini e fuselli sul cuscino cilindrico detto tombolo. Vi si impiegano filati finissimi di lino, seta, cotone, ottenendone prodotti svariatissimi per abbigliamenti, guerni-àoni, ecc. Il valore totale annuo di questi prodotti si aggira intorno alle 300.000 lire, e tra Pellestrina, Venezia e Durano lavor ano ai merletti oltre 2/1)0 donne, per cinque sesti adulte, per un sesto al disotto dei 15 anni. Questo prodotto, tutto speciale di Venezia, quantunque apprezzatissimo, deve sostenere la concorrenza dei prodotti consimili del Belgio, della Francia e della Svizzera.
Tintura ed imbianchimento dei Filati e Tessuti. — Fu pur questa un'industria assai fiorente nei secoli passati, quando i panni e gli altri tessuti di Venezia erano, per la vivacità, lo splendore, l'uniformità delle tinte, ricercatissimi in ogni parte ed in ispecie dalle popolazioni levantine. Ai tempi della Serenissima l'arte del tingere aveva raggiunto il più alto grado di perfezione che alloro, fosse possibile ottenere. Nè più tardi i tintori veneziani si lasciarono sopraffare d'ai nuovi sistemi e dalle trasformazioni che quest'arte ebbe a subire colle recenti applicazioni della chimica e della meccanica industriale, che anzi furono solleciti ad adottarli, facendo notevoli progressi oltreché nella tintura delle stollo e dei filati, anche nella stampa dei tessuti e dei panni usati.
Le ultime statistiche accertano la esistenza dì 8 opifici di tintura ed industrie affini sparsi nei Comuni di Venezia, Portogruaro, Noale, Mirano e San Michele al 'ragliamento. Il maggior numero di tali opifici è in Venezia (3) e complessivamente l'industria impiega 40 operai e 12 cavalli di forza motrice a vapore. Le materie coloranti si ritirano quasi tutte dall'estero.
Di minore importanza è l'industria dell'imbianchimento dei filati, anche per la deficienza d'acqua dolce, uno degli inconvenienti, fino a questi ultimi anni, più gravi e lamentati di Venezia.
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