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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Venezia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino, 1902, pagine 383

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Venezia
   45
   Senza entrare a dire delle origini presunte e di quelle storicamente accertate di Venezia — delle quali tratteremo a parte — è logico l'ammettere ormai come fatto positivo, che più ancora della formazione, l'incremento della città attuale data dal trasporto della sede del governo, che le popolazioni delle isole lagunari si erano fin dallo scorcio del secolo VI costituito, dall'isola di Malamocco in quella più interna e centrale di Rialto (a. SI0 di C.). Intorno a quella, che come sede del governo, era da considerarsi il maggior presidio della laguna, si addensarono le popolazioni delle isole vicine — pel crescente bisogno della unione nella comune difesa — e colle popolazioni le costruzioni, che dal centro alla periferia andavano mano a mano dilatandosi dall'una all'altra isoletta.
   Le isole sulle quali, dal secolo IX, andò formandosi la città di Venezia propriamente detta, erano in origine in numero assai maggiore di quello che attualmente appare. Non già che queste isole siano scomparse dalla superficie della laguna; ma gli è che in varii tempi e circostanze, per ragioni di opportunità pubblica od anche d'interesse privato, i canali che dividevano certe isole furono interrati, per modo che di tre o quattro isolette, od anche più, se ne formò una sola, talvolta anche con danno al migliore regime delle acque lagunari.
   Dalle carte topografiche o pianto che di Venezia si hanno tra la fine del secolo XVII ed il principio del XVIII — sullo scorcio del quale e nei primi del secolo testò decorso si fecero i maggiori interrimenti di canali — risultano, come formanti la città di Venezia, 1G7 isole, ripartite ed assegnate nei varii sestieri nei quali la città si considera, per antica consuetudine, nel modo che segue: sestiere di San Marco, isole 15; sestiere di Castello, isole 24; sestiere di Cannaregio, isole 37; sestiere di San Polo, isole 42; sestiere di Santa Croce, isole 13; sestiere di Dorsoduro, isole 27; sestiere della Giu-decca, isole 9. Pochi anni sono queste isole erano ancora 122, oggidì sono solamente 105 così attribuite: San Marco, 13; Castello, 23; Cannaregio,25; San Polo,8; Santa Croce, 12; Dorsoduro, 12; Giudecca, 8. Ad eccezione del Canal Grande, che serpeggia nel cuore della città descrivendo un immenso S da ovest ad est (fig. 1), dalla stazione ferroviaria al bacino di San Marco, e che non misura inai meno di 50 metri di larghezza e al suo imbocco orientale passa i 100, i canali dividenti la pleiade delle isole veneziane hanno, per la maggior parte, una larghezza variante dai 4 ai 5 metri, salvo alcuni casi nei quali si hanno canali di S-10 metri ed anche più. Oltre 300 ponti pubblici sono gettati su questi canali : quelli d'uso privato si calcolano a 50. Nel 1G97 la città contava 312 ponti in pietra e 187 in legno.
   Generalmente le strade per i pedoni sono strette e lastricate o pavimentate di asfalto: esse passano ordinariamente i canali su ponti a gradini. Le cullette di larghezza comune si chiamano calli, quelle più strette e secondarie sono dette vie. Se poi la strada batte il luogo ove fu ab antiquo qualche canale (o rio) serba l'appellativo di rio-terra (rio interrato).
   Il breve periodo della dominazione francese che bastò a spogliare, tra lo scorcio del secolo XVIII ed il principio del XIX, la gloriosa città di tanti capolavori d'arte e di tante cose preziose, compresi i cavalli di San Marco, lasciò ad alcune vie il
   Stemma di Venezia,