40
Parie Prima — Alta Italia
ricordo di sè nel barbaro appellativo di ruga (da rue) o rughetta rimasto ad alcuno calli e callette. Venezia si vanta di non avere che una piazza. Ma quale piazza! Non ve n'Iva altra al mondo che la uguagli, e non v'ha angolo del mondo ove non la si conosca, almeno per fama, e non vi si pensi con invido desiderio. Ma se non ha piazze, Venezia ha un gran numero di campi (larghi) (circa 130) e di campielli (piccoli larghi] (circa 100). Ogni campo anticamente aveva il pozzo d'uso pubblico, molti di questi pozzi esistono ancora, taluno circondato da un anello o parapetto (vera) in marmo, di grande pregio artistico.
Vi sono pure in gran numero a Venezia strade dette fondamenta, cioè vie aventi case da un solo lato e dall'altro un canale od un rio; vi sono inoltre le liste (striscio), cioè tratti di calli, di fondamenta o di riva ch'erano davanti i palazzi patrizi od a quelli degli ambasciatori presso il governo della Serenissima. Il circuito attuale di Venezia è di circa chilometri 12,50.
* * *
La divisione censuaria di Venezia in sestieri è antichissima. Lo storico Agostini afferma che tale divisione venne immaginata dal doge Angelo Partecipazio, non appena ebbe definitivamente trasportata la sede ducale da Malamoceo all'isola di Rialto. Il Delfino ed altri cronisti però non sono di questo avviso, affermando che, verso il 1150, sotto il dogado di Domenico Morosini, essendosi per la prima volta instituiti gli impresi hU, venne fatta la stima di tutta la città, che all'uopo fu divisa in sestieri. Altri, e forse con maggior fondamento, attribuiscono questo fatto intorno all'anno 1171, ed una vecchia cronaca, fra i manoscritti dell'archivio Svajer, copiata ed illustrata dal Gallicciolli, reca la nota seguente. 1171, sotto ì'idal Michiel 11 si istUniscono gli impre-stidi: perciò fu divisa la città in sestieri come segue, giusta la cronaca attribuita all'Erizzo: Castello con 12 contrade ; San Marco con 10; Cannar egio con 12; Santa Croce con 10, intendendo Muran per 1; San Polo con 'J ; Dorsoduro con 19, intendendo la Zneca per 1.
Ma prima ancora della fittizia divisione per sestieri, la città era naturalmente ripartita e come tale considerava» nelle sue sei grandi isole seguenti.
l* Rialto: occupante piccolo spazio e divisa in due dal Canal Grande. Una parte comprendeva l'isola o località detta ancora di Rialto, dove sono le chiese di San Giacomo, San Giovanni, ecc.; l'altra le località ove sono le chiese (antiche parrocchie) di San Bartolomeo, San Salvatore, San Marco e spingevasi fino a Santa Marta Formosa;
2a Scopulo o Dorsoduro: vicinissima a Rialto, ma più alta ed ineguale. Occupava la parte di Venezia ove sorsero le parrocchie di San Nicolò dei Mendicoli, dell'Angelo Raffaele, di San Barnaba, dei Santi Gervasio e Protasio e molte altre costituenti pure oggi il sestiere di Dorsoduro;
3a Lnprfo: isola lunga ed ineguale che, come Rialto, sembra fosse divisa in due. Siccome coll'andar del tempo vennero interrati alcuni dei canali che l'intersecavano ed altri in cambio vennero aperti, per modo da mutarne l'antica configurazione, non si può ora definire bene la forma ed estensione che quest'isola anticamente aveva;
4a e 5a. Le Gemine o Gemelle: erano due isole bipartite, che nelle antiche cronache si trovano accennate coi nomi di Zimele e Zemelle. Sembra occupassero quel terreno ove sorsero le parrocchie di San Zaccaria, San Giovanni in Fragola, ecc.
Ga Olivolo: isola in prossimità delle Gemine e di maggiore importanza delle altre isole Rialtine. Comprendeva quella parte di Venezia che ora è detta Castello fino alla punta dei Giardini pubblici. È anche ricordata col nome di Olivolo o Castrimi Olivoli, da un castello erettovi anticamente a difesa e guardia del non lontano porto di San Nicolao e prendente nome, secondo la leggenda, da un ulivo esistente sulla piazza dell'antichissima chiesa patriarcale di San Pietro.