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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Venezia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino, 1902, pagine 383

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Venezia
   45
   Fijr. 2. — Venezia (Basilica di S. Marco): Facciata principali (da Calli a Canali).
   I Goti prima ed i Longobardi poscia portarono, tra il V ed il VI secolo, in Occidente, l'uso di intitolare patriarchi quei vescovi ai quali volevano rendere maggiore onore. La denominazione di patriarca, rispetto ai vescovi di Aquileja, non cominciò ad essere usata se non nel VI secolo, dopo il secondo scisma parziale della Chiesa aquilejese. Non entreremo, perchè fuori del nostro compito e perchè si tratta di quistioni completamente morte e sotterrate, nelle ragioni che determinarono gli scismi della Chiesa di Aquileja, pei quali una parte dei vescovi suffraganei e del clero di questa Chiesa, accettando le deliberazioni dei Concilii ed ubbidendo a Roma, fondò la Chiesa di Grado, in antagonismo alla originaria di Aquileja, e l'altra dissidente, ina menomata, restò attaccata all'antica Chiesa aquilejese. Tale scissura non fu che una derivazione dell'aspra e lunga contesa tra i seguaci di Eutichio e quelli di Nestorio, e sulle interpretazioni delle deliberazioni prese dal quarto Concilio Ecumenico calce?» donese, intorno alle dottrine di quegli eresiarchi, che pure avevano trovato largo seguito nelle chiese sì d'Oriente che d'Occidente. Le controversie fra le due fazioni, cioè dei cattolici di Grado, o di Aquileja vecchia come usavano anche chiamarsi, ed i cosidetti scismatici di Aquileja, furono lunghe ed aspre e non solamente teologiche. Invano a sopire questo scisma s'interposero pontefici come Pelagio e Gregorio Magno, l'imperatore Giustiniano, Narsete, che aveva debellati i Goti e conquistata l'Italia all'Impero bisantino, Smaragdo, esarca greco di Ravenna ed altri. Nulla giovò. I Longobardi, subito dopo la loro conquista in Italia, trovatisi in aperto conflitto con Roma da una parte e coll'Esarcato di Ravenna dall'altra adonta del pietismo ostentato dai loro re, novellamente convertiti dall'errore ariano al Catolicismo, soffiavano per ragione politica e di dominio in queste discordie. E proprio, mentre sembrava che alla morte di Noero patriarca di Aquileja, le cose dovessero co in porsi coll'elezione di un metropolita
   7 — I.» Iulrl» voi. I, parte 2».