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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Venezia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino, 1902, pagine 383

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Venezia
   45
   Fig. 3. — Venezia (Basilica di S. Marco) : Archivolto a sinistra nella facciata principale
   (da Calli e Canali).
   nel G10, fondarono una sede vescovile, durata fino al 1818. L'aria malsana di l'orcello fece ben presto disertare quest'isola. Molti cittadini si trasferirono a Rialto ; il vescovo trasportò la sua dimora a Durano.
   Chioggia, città antichissima delle lagune, ebbe, insino al 1110, a suo vescovo quello di Malamocco; dopo la sommersione di quell'isola la sede fu traslata a Chioggia, ove tuttora si trova.
   Dipendevano pure dal patriarca di Grado le sedi vescovili di Olivolo e di Castello, le originarie chiese della Venezia attuale. Grandi onori, privilegi e ricche entrate erano godute dal patriarca di Grado, il quale, nei primi tempi della Repubblica veneta, esercitò molta influenza sulle cose politiche. Tanto in Rialto che in Venezia il suo clero era numeroso e rispettato. A Rialto possedeva un palazzo presso San Giovanni Elemosi-nario, del quale rimane il ricordo in un quadro celebre di Vittorio Carpaccio. Monasteri e chiese, sparsi per le isole della laguna e per l'estuario, gli pagavano censi e tributi. Quando andava da Grado a Rialto, i monasteri che si trovavano sul suo itinerario dovevano ospitarlo, fornirgli buoni letti, selvaggina e pesci, a seconda delle stagioni. Vescovi suffragane!, abati, parroci ed altri dignitari dovevano visitarlo in Grado in certe epoche determinate e nei frequenti Sinodi. Le popolazioni dell'Istria e della Litania dovevano,