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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Venezia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino, 1902, pagine 383

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Venezia
   45
   Venezia (llasilica di S. Marco): Facciata meridionale, o della Piazzetta (da Calli e Canali),
   L'annunzio dell'arrivo tu Venezia ili <,uell;i nave con si prezioso carico produsse la piti grande commozione. Facilmente ii doge perdonò ai due audaci mercanti la trasgressione alla legge e, col concorso di tutto il clero, del dog», di tutu i magistrati della Repubblica e di folla enorme ili popolo, le reliquie di San Marco furono portate nella cappella annessa al palazzo Dogale. Ma questa essendo trovata angusta, insufficiente alla venerazione grandissima destatasi in tutto il popolo per quelle reliquie, il doge Giustiniano Parleci-pazio deliberò di fare erigere uu tempio nello vicinanze del palazzo Dogale, clic rispondesse meglio al sentimento del popolo e della Repubblica verso l'Evangelista.
   Girolamo Ita voluto contestare l'autenticità e la verosimiglianza della leggenda più sopra esposta. .Ma esaminandola con animo imparziale e tenendo conto di narrazioni e di avvenimenti concomitanti clic si trovano in altri scrittori non veneziani, della tradizione
   saldissima, costante rimasta nel popolo, del latto constatato clic il corpo di San Marco fu venerato in Alessandria fino al secolo IX e die di quel cullo non si liauiio notizie posteriori, mentre si manifesta con forine pompose in Venezia, c'è da credere clic, date anche le consuetudini dei tempi, il fatto narrato — senza entrare nell'argomento più delicato dell'autenticazione della reliquia — nulla lia d'impossibile e d'inverosimile.
   ÌS'el proposilo di erigere a San Marco un tempio degno della fama dell'Evangelista e della crescente fortuna della Repubblica di Venezia, il doge Giustiniano Partecipazio lasciò nel suo testamento una cospicua somma perchè il nuovo tempio sorgesse presso il lungo ove esisteva il già vetusto tempio eretto dalla pietà di Narsete e dedicato a San Teodoro, lasciando al fratello Giovanni di accelerarne i lavori. In questa circostanza della ubicazione del primo tempio dedicato a San Marco liavvi discrepanza grandissima negli