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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Venezia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino, 1902, pagine 383

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Venezia G3
   napoleoniche clic seguirono la caduta della Serenissima i quattro cavalli di San Marco furono calati dall'arco della facciata e mandati a Parigi, donde 11011 ntorna-rono se non in seguito dei trattati del 1815.
   Sopra alla terrazza dei cavalli si erge la seconda terrazza della facciata di San Marco, consistente in cinque grandi scompartimenti arcuati alla bisantina : quello centrale aperto da un'immensa finestra, dalla quale l'interno del tempii riceve la maggior copia di luce; e gli altri quattro, due per lato, a musaici. Lavorò i cartoni di tali musaici Maffeo di Verona, allievo e genero di Alvise dal Friso, imitatore di Paolo Veronese. Iiafpresentano la Ilcposiz-ione dalla croce, la l)iscesa di Cristo al Limbo, la Risurrezione e II-sceiuione. Dividono gli ardii sei edicolette in istile gotico sorrette da colonnine isolate, entro le quali si vedono le statue degli Evangelisti, della Verdine e dell' 1 nijelo Gabriele. L'arco massimo, sopra la finestra, porta nel mezzo di un campo azzurro stellato in uro il leone alato simbolico in bronzo dorato, opera compiuta nella prima metà del nostro secolo dallo scultore Gaetano Ferrari.
   Facciate laterali. — San Marco ha inoltre due facciate laterali : l'una volta a settentrione detta Verso San l'asso e l'altra rivolta a mezzodi detta Verso la Piazzetta (fig. 5).
   La parte laterale verso Sai: l'asso è, come la priri-ripale, divi® iu archivolti ed ornata di 12i colonne
   di marmi orientali e di piccoli musaici colle figure dei Santi I'ietro, Marco ed Agostino. Questa parte si distingue per le vecchie scollare medioevali che l'adornano in maggior mimerò delle altre, fra le quali sculture sono a notarsi sulla porta un Presepio e fra gli interstizi degli archi gli Evangelisti, San Cristoforo ed il Nazzareno. Di valore archeologico non comune, come pezzo di stile greco-arcaico, è il bassorilievo rappresentante Cerere, montata sul carro trascinato da draghi alati, le faci ili pini accesi ni alto, volante per mari e per monti alla ricerca della figlia Proserpina, rapitale dal Vento sulle rivelici siculo lago di Pergnsa. Questa parte laterale ili San Marco venne l'istaurata sotto la dominazione austriaca verso la metà del nostro secolo, ma con non troppo buon gusto nè maggiore rispetto per lo stile e la venustà complessiva drl monumento.
   l.a facciata meridionale, o della Piazzetta, com'è comunemente detta, era in origine simile alla settentrionale ; ma subì poi notevoli cambiamenti per la costruzione della fabbrica del Tesoro e. della cappella Zeno. Perciò un misto di stili e di lavori affatto discordi fra di loro. Del primitivo disegno rimangono due arcate formate da due ordini di colonnette sovrapposte in numero di GO, pur queste dei pili tini marmi orientali, ed il rimanente è rivestilo di verde antico, di marmo africano, di palio e di diaspro. I musaici che ornano questa facciata rappresentano il