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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Venezia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino, 1902, pagine 383

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   2? Parte Prima — Alta Italia
   si comincia ad ammirare il tempio — l'occhio coire subito ai musaici, come alla cosa da cui ritrae il più vivo gradimento, e iioll'osscrvarli, iiell'esaminarli lutti non lia che l'imbarazzo della scelta. Sulla porta principale è imo dei più antichi musaici di San Marco. Figura Cristo umile alialo la Veri/ine e San Marco. E opera del secoli» XIII; e sulla porla medesima, in cinque scompartimenti, sono rappresentate in musaici le Visioni deli'Apocalisse. E opera ilei fratelli Zuccate, condona a termine nel ir>(!0. Contestati e denigrali questi lavori dagli emuli dei Zuccalo, una specie di giuria formata da Tiziano Vecchio, Jacopo Pistoja, Andrea Schiavi®, Paolo Veronese e Jacopo 'fiata-retto, giudicò pienamente in favore dei Znccato. Sembra, ma non è ben certo, che Tiziano ne facesse gli abbozzi, e clic Orazio, suo figlio, conducesse i cartoni ili questa grande composizione.
   Stupendo lavoro eli musaico è il rivestimento della prima cupola soprastante alla navata, o piò di croce: lia lo sfondo tutto in oro e tra le sedici finestre ad archetti, dalle quali prende luce, veggonsi rappresentate Sfilici nazioni convertile alia fede, evangelica dagli ÀfAstoli, i quali sopra le finestre, sono in atto di ricevere dal Paracielo spiccante in una gloria aurea al sommo della vòlta il dono delle lingue.
   Nel vòlto clic seguo la cupola sono illustrati in musaici antichi Falli ilella vita di Gesù. Ai lati esterni di queslo voltone Uartolimieo Unirà, su cartoni di S ilviati, lavorò in musaico le grandiose figure di Davida e di /.accana e sotto lo stesso vólto, su cartoni di Domenico Tintori Ito, Alvise Gaetano, nel 15'JO, compi i vani Santi e Profeti che ivi veggousi.
   La grande cupola centrale è ricoperta di musaici antichi e ili mirabile fattura. I ra l'apertura delle sedici finestre veggonsi le figure simboliche delle varie Vtrlu; sopra le finestre gli Apostoli in adorazione e la Vergine, alla sommità il Salvatore in Irono con angeli. Nei peducci sono le figure dei Quattro Evangelisti con le simboliche ligure dei Quattro filini dell'Eden, significanti nel loro simbolismo le quattro fonti dalle quali il Verbo evangelico si sparse per tulio il mondo. Questa cupola, per varie fenditure avvenute nel suo catino, minacciando, ai tempi del Sansovino, rovina, fu da questo valentissimo architetto, senza recar nocumento alle sue lineo interne ed esterne ed ai musaici che la ricoprono, rinforzai* e salvata.
   Il presbiterio (lig. 8) s'apreal di là della navata trasversale, dopo la gran cupola. E diviso dalla navata principale da ini parapetto in marino, nel quale si alzano, a sorreggere una fastosa cornice scolpita, otto colonne di marmi antichi rari e svariati, cioè: tre di granito egiziano bianco e nero, due di marino africano, tre di morato fiorilo; i capitelli delle colonne, di genere gotico, sono dorati. Sulla cornice, od architrave che. dir si voglia, sono disposte quattordici stallie rappresentanti gli4po-stoli, la Vergine e San Marco, opera di Jacobello e di Pietro Paolo, figli ili Anturio Da Masegne, veneziani. Queste staine seguano un biion passo nel rinascimento dell'arte. Volle tnlimo ilare a tali statile ori-
   gini diverse, col dire che ornarono un tempo la tomba di Teodoric.o a Ravenna 5 ma l'epigrafe scolpita tingo l'architrave toglie usui credito a questa leggenda. Essa dice: MCCCXCIIi Hoc opus eredititi fuiI tempore exeelsi /'. I). Aiitonii Venerio dei Gratta dueis ve-ttiiiuniììi tir, nobilitali vir. Domiti. l'etri Conievio et Miih/ielis Steno honorabiliutii procuralorem prue-fa el te ecelesiae henedietae beatissimi Mart i Evtttt-gelistae — Jaeobellus et Petrus Paulus fratves ile Venetiis fe.ecrunt hoc opus.
   Nel mezzo si alza la gran croce alla sette piedi veneli (in. 2 '/.,), in lastra (l argente dorato recaute il Crocefisso e le immagini ili San Marco, degli altri Evangelisti, ilei Dottori della Chiesa, in argento fuso; mia tavoletta d'argento, saldata sulla croce, ricorda così ì committenti e l'artista al quale la croce si deve: MCCCXI'III : Facto futi ab tiobilis procuraloribtts Ptiru Comcrio el Miehaelis Steno. Jacobits magislri Marci Denoto de Venetiis fecil.
   Alni musaici bellissimi, opera del greco Grisogono, del Zuccata, del Marmi, su disegni ili Ilonienic.o 'l'in— torello, ornano le vòlte sopra il presbiterio; la cupola è ornata dalle immagini ilei Dodici profeti maggiori circondanti la Vergine e più iti allo il Salvatore col volume degli Evangeli in mano e in alto di benedire gli astanti. 1 pennacchi hanno gli emblemi dei Quattro Evangelisti, secondo la visione (li Ezechiele.
   Magnifico è il coro, le cui parti lalerali sono ornale finamente di sedili in tarsìa, opera di Sebastiano Schia-vone, converso nel cenobio di Saiil'Klena, clic lo condusse a termine verso il 153G; sopra le tarsìe spiccano due podii, uno per lato, il parapetto dei quali, ricco per bassorilievi in bronzo, come le statue dei Quattro Evangelisti in bronzo sulla balaustra dell'altare maggiore, sono opera lodntissima di Jacopo San-sovino.
   Due grandi organi con cantoria f:a:icheggiar.o l'altare ; ne dipinsero gli sportelli Gentile Bellini ed il cremonese Francesco Tacconi. Lo sfondo ed il rimanente del presbiterio è coperto di musaici, del principio del secolo XVI, lavorati da Vincenzo ed Antonio Bianchi e da Marco Luciano Rizzo.
   L'aitar maggiore, nel mezzo del presbiterio, si innalza sotto una tribuna di verde aulico scuro, sorretta da quattro colonne in marmo scolpile coi falli della Vita di Gesù, in figure d'altorilievo, tanto da sembrare quasi staccate dal fulcro delle colonne. Sono lavori del secolo .VII, forse, dei più importanti saggi che dell'arte di quel secolo siano giunti lino a noi Fu lungo negli eruditi e liei critici il dibattilo se queste colonne siano slate imperlate piuttostoche eseguite in Venezia, nel larorcvio della fabbrica ; ina, considerato il carattere ili quelle scolture, staccantisi assai da quelle greche, anteriori o contemporanee, ad onta (V'il'npìiiione contraria espressa dal Cicognara, prevalse il parere ili riguardarle come primi e pregevoli saggi dell'arte nostrale. Sulla tribuna figurano sei piccole statue in marnili sedute rappresentanti i;li Evangelisti, il He-drnlore tu Irono e ]' Ecce Homo.