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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Venezia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino, 1902, pagine 383

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parie Pinna — Alla Italia
   la 1Morie, ili Maria e San Michele al centro, a tutto rilievo; le iscrizioni ili quelle porte souo tutte ili greco eil ni caratteri del V secolo. (',li altri scomparii e le fascio coiitoruanli sono più recenti e raffigurano santi, profeti, evangelisti, angeli, apostoli Le iscrizioni sono
   Fig. -10.
   Venezia (Basilica di S. Marco): Fonie battesimale in marmo e coperchici in bronzo (da fotografia Alinahi).
   latine e datano dal secolo XI al XV. Vi sono inoltre le testine ritratte in argento del doge Ordelafo Falier, committente, e dell'imperatrice Irene Comneuo, moglie ad Alessio, al tempo dei quaii l'insigne lavoro venne eseguito. Grandissimo poi è il numero delle pietre dure e delle, gemme (oltre 20U0) fra smeraldi, topazi, rubini, ametiste, zaffiri, granate, perle, corniole, disseminate in tutto il lavoro.
   A deslra del coro è l'altare del Sacro o della Croce con due colonne di alabastro orientale e due di marmo africano, lavorate a spira ; le due prime biancheggiano trasparenti, forse uniche di quelle dimensioni 11 ta-
   bernacolo ha due colonnelle di rosso antico eri una porlella di bronzo dorato del Sausovhio.
   Sotto il presbiterio e la cappella laterale, come Fa mica usanza portava, aprivasila confessione, officiata pur essa con altari e reliquie. Ma l'umidità permanente ed in molte circostanze anche le infiltrazioni copiose dell'acqua marina la resero impraticabile, onde fu chiusa al eulto intorno al 1581). Consta in un sotterraneo ordinato a guisa di croce, largo circa 35 metri e lungo circa 25; il tetto è a vòlta sorretto ila grosse colonne. C'erano Ire altari corrispondenti ai soprastanti; si notano avanzi di antiche seolture in marmo. In questi ultimi anni fu intonacata di cemento, onde preservarla il più che fosse possibile dalle infiltrazioni e renderla con minore disagio accessibile al pubblico. Anticamente quivi vi era il corpo di San Marco.
   Nel presbiterio è pure ammirabile la porta clic mette alla sagrestia (lig. 9), disegnata con somma eleganza dal Sansovino, modellata e poi fusa iu bronzo dai suoi discepoli Agostino Zotto, Pietro dalle Campane, Stefano Taglia-pietra; le teste sporgenti sono i ritratti del Sansovino stesso, di Tiziano Yecellio e, pur troppo, del loro amico Pielfù Aretino. Nell'interno la sagrestia ha eccellenti musaici di Marco Luciano Rizzo, di Alberto Zoo, di Francesco Zuccato ; stupendi per intagli e tarsie i grandi arimuiii ove si custodiscono i paramenti e le suppellettili necessarie al culto, opeie queste ili Sebastiano Scliiavou, di Andrea e Paolo da Mantova, di Vincenzo da Verona, di Ferrando da Bergamo.
   A destra dell'aitar maggiore si aprono le cappelle di San Pietro e di bau Clemente. Quest'ultima è specialmente notevole pei musaici antichi che la ricoprono c per le scolture che ne ornano l'altare e lo pareli, Ira le quali non va scordato il bel bassorilievo rappresentante il doge Andrea Grilli in allo di pregare davanti ai Santi Jacopo, Andrea e Nicolò,
   Il braccio destro della navata trasversale è, come tutta la basilica, incrostato di inaimi orientali nella parte inferiore e di musaici nella parte superiore, nelle vòlte e nella cupola. Il parlare partitainente ili questi musaici ci porterebbe troppo oltre al nostro ambito e dacché, nella descrizione della parte principale del tempio, abbiamo dato un'idea generale e complessa di tali lavori, ci limiteremo a dire qui che i musaici di questo braccio appartengono al miglior tempo nel quale Farle musiva era in Venezia fiorente, dacché i umili dei Vecchia, dei Borra, dei Lucina, dei Bianchini, del Marini e d'altri celebri maestri musai usti, ed i cartoni ilei \aiu soggetti sacri m quella guisa tratti furono del Bassauo (Leandro da Ponte), di Domenico 'lintoretto, del Salviati e di altri celebri pittori. Cose notevoli ili questo ramo del tempio sono il pulpito od