Venezia
G3
del Moceuigor l'entrata vittoriosa dei Veneziani da lui condotti in Solitari, dopo aver sgominati 1 Turelii ; e la consegna delle cliiavi di Famagosta a Caterina Cornare, regina di Cipro, dopo aver sedati i tumulti scoppiati nell'isola contro Venezia e la sua protetta. Altre ottime scolture e statue completano questo monumento, eh* è uno degli ottimi saggi dell'arte rinascente. — Urna marmorea del doge Raniero Zeno, il primo che cingesse il berretto ducale con fascia d'oro, a mo* di corona; notevole il Salvatore soste-nulo da due angeli. — Urna, bellissima per eleganza e semplicità dì forme, racchiudente le ceneri di Girolamo da Canale, generalissimo di mare. — Tomba di Melchiorre Lorena, pittore, con una mediocre statua della Meditazione, opera del fiammingo Melchiorre Bartel. — Monumenti di Marc'Antonio llragadin, eroe e martire della patria, il difensore glorioso di Famagosta contro i Turchi (1570) e dal fedifrago Mustafà, inferocito per la lunga resistenza contro i patti della resa, fatto morire fra i più atroci supplizi, indi scuoiato e la pelle riempita di paglia mandata per trofeo nel Serraglio a Costantinopoli. Ricuperate, nel 1580, le misere spoglie dell'eroe e martire, furono, a spese della Repubblica, chiuse in questo tumulo, magnifico per ricchezza di inarmi; ma, secondo il gusto dell'epoca, baroccheg-giante. Un chiaroscuro soprastante al monumento, di Giuseppe Alabardi, rappresenta la tragica morte del lìra-gadin. — Pietra sepolcrale di Alvise Michel, senatore, morto nel 1589 mentre stava parlando in Senato. — Grandioso mausoleo dei dogi Barberino e Silvestro Valter, ordinato dalla principessa Querini : è opera immaginata da Andrea Tirali e vi scolpirono statue, ornati e bassorilievi barocchi Antonio Tersia, Pietro Baratta, Giovanni Bonazza, Marino Gropelli. — Sarcofago in pietra istriana, sormontato dalla statua equestre di Nicolò Orsino, principe di Nola e conte di Pitigliano, generalissimo delle armi della Serenissima, per conto della quale difese Padova stretta d'assedio dall'imperatore Massimiliano, al tempo della Lega di Cambrai. — Monumento decretato dalla Repubblica al generale di fanteria Dionigo Naldo: la statua del quale è opera di Lorenzo Bregno. — Urna gotica, notevole per l'antichità, chiudente i resti di Paolo Loredan, senatore veneto. — Urna gotica di Marco Giustiniano, scolpita nel 1317.
Nel coro : monumento del doge Andrea Vendramin
(1476-78), uno dei più belli fra i monumenti sepolcrali che si conoscano non solo di Venezia, ma di tutta Italia, ove pure di tali opere v'ha dovizia (fig 12). Maraviglioso saggio dell'arte del Rinascimento nella pienezza del suo sviluppo. Consiste in un grande arco
Fig. 10.
Venezia (Chiesa dei Ss. Giov. e Paolo) : Monumento alla Moglie ed alla Figlia del doge Venier (da fotogr. Au.NAm).
portato da magnifico basamento e fiancheggiato da due ali riccamente ornate. Entro l'arco, nel luogo di maggior rilievo, campeggia il sarcofago sili quale è steso il morto doge. Non v'ha parte di questo monumento che non sia ornata a statue, a bassorilievi, fregi, meandri, festoni, arabeschi, targhe, medaglie, epigrafi. Il solo basamento è di per sè un capolavoro. 11 sarcofago, pregevolissimo, è diviso da sei pilastroni, nel mezzo dei quali fa vaga mostra di sè una statuetta sporgente dalla sua nicchia. « 1 bassorilievi e le sta-« tuette disposte intorno al sarcofago — scrive il Ci-« cognara nella sua Storta della scoltura — sembrano
10 — li» l'atrio, voi. I, parte 2'.