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Tarlo Prima — Alla Italia
clic Ire antipatiche faragginose manifestazioni dell'arte barocca.
11 secolo XV111 è ricordato in Santa Maria dei Frari da un solo monumento, di mediocre pregio, quello di
Fig. 25.
Venezia (Chiesa di S. Maria dei Frari) : Monumento a Jacopo Marcello (da fotografia A un ahi).
Fra Giuseppe Marco Bollai vescovo di Fola, eloquente e dotto oratore sacro.
11 secolo scorso si e affermato in Santa Maria dei Frari con due monumenti ili onore di due grandi artisti veneziani: Antonio Canova e Tiziano Vecellio. 11 monumento ad Anlonio Canova fu erotto per inerito del Cicognara, clic alla morte del grande artista — avvenuta in Venezia il 13 ottobre 1822 — ne lanciò l'idea e si diede a raccogliere i mezzi in tutta Europa, ove il Canova aveva amici potenti ed ammiratoli. Il disegno ò quello stesso, salvo modificazioni nello figure c negli attributi simbolici, che il Canova aveva immaginato e disegnato per il Tiziano: una piramide,
nel sacello della quale vanno i getiii delle belle arti ad onorare le ceneri del perduto artista.l.e statue, distile classico, secondo il gusto di quel tempo, furono lavorate dagli scultori veneziani Ferrali, Rinaldi, Zando-meneghi, De Martini, Rosa (lig. 2G). 11 monumento a Tiziano Vecellio venne eretto per volere e con danari dati dall'imperatore Ferdinando 11 d'Austria, su disegno del professore Zandomeueghi, al quale fu anche allidata l'esecuzione: e lavoro in istile classico, freddo, accademico ina non scevro di merito. Venne compiuto verso la metà di questo secolo (lig. 27).
In Santa Maria dei Frari, liei 1807, vennero, sotto una semplice pietra tuuibale, deposte le ossa di Angelo Scar-selliiii, Bernardo Canale Zani-beli, veneziani, martiri della causa patria, implicati nei terribili processi di Mantova del 1852 e con altri giustiziati sugli spalti di Belfiore.
A parte questo numero già considerevole d'opere di scolture clic ornano la chiesa dei Frari, ve ne sono altre non meno notevoli negli altari, sì in mainio che in legno. Fi a i piiuii è da annoverarsi quello nella cappella di San Pietro, lavoro del principio del secolo XV (fig.28). Frale statue che ornano la chiesa notatisi : quella del Ballista, attribuita al Donatello (fig. 29) su un altare riccamente scolpito (figura 30); un'altra in bronzo, sormontante la vasca battesimale, dovuta al Sansovino; un bellissimo San Girolamo del Vittoria (fig. 31), ed altro ancora del Vittoria, di Giusto da Curti, del Brustalou, di Baccio da Montelupo e di altri valenti artisti.
Maraviglioso è il coro, che si trova nella parte centrale del tempio presso il presbiterio. E diviso in due parti con tre ordini di sedili, formanti un complesso di 121 sedili, 62 per lato. Furono lavorati con arte mirabile d'intaglio e d'intarsio da Marco di Giampietro di Vicenza nel 1468 (lig. 32).
11 monumentale prospetto del coro versola porta maggiore e in pietra d'Istria e fu innalzato nel 1 175 per cura di Jacopo Morosini. É ornato di statue e di sculture d'ottima fattura, delle quali però non si possono precisare gli autori.