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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Venezia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino, 1902, pagine 383

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parie Prima — Alta Italia
   di Paris Bordone e di Domenico Tintoretto. Notevole soprattutto è mi San Girolamo del Veronese.
   Santa Maria dei Miracoli o Santa Maria Nuova (Fondamenta delle Erbe). — E uno dei Gioielli architettonici che la grande arte del Rmasci-
   Fig. 33. — Venezia : Chiesa della Madonna dell'Orto (da Calli e Canali).
   mento ha lasciato a Venezia. Questa chiesa fu originata dalla pietà di un tale Francesco Annuii, mercante dovizioso il quale, nella seconda metà del secolo , fece dipingere e chiudere in una nicchia di legno, una elligie della Veri/ine sull'angolo d'una sua casa in Corte Nuova. A questa immagine furono, per varie circostanze, attribuite facoltà miracolose, onde crebbe per essa il fervore del vicinato e con questo il desiderio di vederla onorata in luogo, più degno. A tal line, nel 1480, Marco Tazza, pievano di Santa Marina, ed Angelo Amadi, nipote ed erede di Francesco, si istituirono procuratori per la erezione d'un magnifico tempio, mettendo del proprio ingenti somme e raccogliendone dai fedeli. 11 lavoro della fabbrica fu commesso a Pietro Lombardo, che, secondo taluno, avrebbe eseguito il disegno di Antonio Rizzi, altro valentissimo architetto allora lavorante in Venezia. Nel 1482 ì lavori erano già a buon punto, perchè con grande solennità vi fu collocata l'immagine miracolosa. Sette
   anni dopo l'opera era compiuta e consacrata dal greco Dionisio, vescovo di Millopotamo.
   Per ricchezza di marmi e pregi di scolture questa chiesa, al dire del Sabellico, non è superata in Venezia che da quella di San Marco.
   Di quest'edilìzio, sì ricco, ornato ed armonico iri ogni sua parte, tanto da potersi ritenere perfetto, è diffìcile il dire se è più bello l'esterno o l'interno. Certo che se la facciata avvince per l'eleganza e la purezza delle linee architettoniche, per lo squisito gusto delle decorazioni, per il pregio delle scolture che adornano la porta — tra cui ammirasi l'altorilievo della Madonna segnata Pyryotele— l'interno colpisce per tutto l'armonico suo complesso, per la mirabile distribuzione delle parti, per la ricchezza dei marmi, per la varietà e la bellezza delle ornamentazioni, da cui e iu ogni parte coperta.
   Consta questo tempio, non molto vasto, di una navata sola, alta, slanciata, voltata in tondo. Il santuario è rialzato sul piano da dodici gradini, pei quali si accede ad un ripiano a terrazzo, che diminuisce l'eccedente grandezza della cella e ingegnosamente dà luogo, sotto di essa, alla sagrestia, che altrimenti era impossibile collocare stante l'angustia dello spazio nel quale l'architetto dovette operare.
   L'esterno è magnificamente abbellito da due ordini di pilastri con piedestalli a trabeazione ricorrenti in giro per tutto l'edilìzio. 11 primo ordine è corintio, il secondo jonico con pilastri scanalati ; sui loro capitelli s'impostano gli archi a sostegno della ricchissima cornice, nella quale, per quanto è larga la facciata, s'imposta un gran frontone semicircolare, nel mezzo del quale è la finestra rotonda che dà luce alla chiesa.
   Tutte le pareti esterne sono rivestite in lastre di marmo greco, con scompartimenti rettangolari, entro i quali sono incassate lastre minori, pezzi di marmi ed altri materiali preziosi, quali porfido, serpentino, verde antico, ecc. Lavorarono nelle scolture, che adornano l'esterno e l'interno di questa chiesa, Pietro e Tullio Lombardo — del quale ammirasi specialmente il San Francesco in alto di predicare (fig. 35) — il Pyryo-tele, nel quale si suppone da alcuni essere il pseudonimo di Gianmaria Zorzi e da altri di Ettore Lascari, greco, e Girolamo Campagna, tutti artisti egregi, fio-liti tra lo scorcio del secolo XV ed il principio ilei XVI.
   11 soffitto, a cassettoni o scompartì in numero di c.nquanta, fu dipinto dal trevigiano Piermaria