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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Venezia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografico-Editrice Torino, 1902, pagine 383

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Venezia G3
   Francesco Giorgi, conventuale ed espertissimo in architettura. Onesti, salvo qualche piccola modificazione, approvò il modello del Sansovino ed il suo giudizio, firmato anche da Fortunio Spira da Viterbo, Sebastiano Serlio e Tiziano Vecellio, In accettato e sottoscritto anche dal Sansovino, che nella ripresa dei lavori si attenne rigorosamente a quella deliberazione. .Voli cosi fu per la facciata: quella disognata dal Sansovino e che si vede nella coniala medaglia, non piacendo a monsignor Giovanni Gri-m.ini, patriarca ili Aqnileja, che se n'era addossata la spesa, in commessa ad Andrea Palladio, il quale presentò un progetto che, soddisfacendo al gusto ed alle esigenze del patriarca, fu tosto eseguito. Le iscrizioni che si leggono negli iu-tercolonn'ii delle due ali del parapetto sembrano riferirsi ai dissapori insorti fra artisti e committenti nella costruzione diquesto tempio. Quella a destra dice : Non sire jiii/i interrali c quella a sinistra: Ex ter io-rique bella.
   Notevolissime cose d'arie, sì in fatto di scultura che ili pittura, si conservano in questa chiesa. Fra le prime va tosto rammentata la famosa cappella dei Giustiniani, ricca di marini e di scollnrc del XVI secolo, dovute ad Antonio, Tullio e Sante Lombardo, che in questa opera diedero nuovo e grandissimo saggio della loro perizia nel maneggiare Io scalpello, del loro squisito gusto artistico, della loro sempre varia fantasia nelle trovate. Vi sono inoltre due belle statue in bronzo — sormontanti le pile dell'acqua lustrale — di Alessandro \ittoria, ed altre uell'altar maggiore, pure in bronzo, di Tiziano Aspetti e di Camillo Borzetli.
   Fra i monumenti sepolcrali ili questa chiesa vanno ricordati : quello del doge Francesco C.anlarini, morto nel ifiSI ed altri della famiglia Contarmi; del doge .Vico/o e del patriarca Alvise Sai/redo; del doge Andrea Grilli e di Triodauno Grilli, silo antenato, meritevoli, per vari» ragioni, d'essere considerati.
   Nelle pitture possiede cose pregevolissime. Dell'antica scuula veneta ha dipinti di Fra Antonio da Negro-ponte, di Giovanni ISellini e del lìasaili. Del gran secolo della scuola veneta si notano tre quadri di Paolo Veronese ed altri del Montemezzano, del Perauda, di Battista Franco, di Michele Perrasio, di Jacopo l'alma juniore, di Domenico Tintoretto. Dei manierati secentisti e settecentisti dipinsero per questa chiesa Giambattista Tiepulo, il Molineri, il Lazzarini, l'Angeli, il Salviati, lo Zuccari ed altri.
   L'attiguo monastero, soppresso al principio del secolo, venne trasformato in caserma.
   San Giorgio dei Greci (Campo ilei Greci). — Coll'estendersi del dominio mussulmano in Oriente e colle guerre sostenute colà dalla Repubblica ed anche
   Fig. 3G. — Venezia : Chiesa di Santa Maria della Salute (da Calli e Canali).
   per ragioni di traliìri, era grandissimo il numero dei Greci che, sul principio del secolo XVI, avevano dimora fìssa in Venezia. Seguendo essi il rito scismatico avevano ottenuto dal Senato e dal patriarca ili far celebrare nella chiesa di San Biagio; ma l'insufficienza di questa, la promiscuità coi cattolici, avendo generato degli inconvenienti, i maggiorenti della colonia greca in Venezia, mediante mi annuo tributo, ottennero dal Senato facoltà di erigersi una chiesa loro propria e secondo le esigenze del loro rito. Il disegno della chiesa greca fu commesso a Sante Lombardo che, cominciati i lavori nel 15351, soprassedette ad essi por nove anni consecutivi; nel 1548, ritiratosi, fu sostituito da Gian Antonio Chioma, pur esso lombardo che modificò ed in parte guastò anche i primitivi concetti ornamentali ili Sante.
   La cupola fu eretta nel 1571 da mi maestro Andrea, che da tutti si ritiene essere il Palladio. Nrll'nileniu, a croce greca, sono notevoli i musaici, di carattere
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