fifi IJarte Prima — Alta Italia
prettamente bisantino, le decorazioni dell'iconostasio ed il sepolcro del greco Baldassarre Longhena, vescovo di Filadelfia, morto nel 1 Giti. Nella sagrestia si ammirano preziose antichità, tra cui un papiro ravennate dell'anno 553 e tre evangelista» greci del secolo X.
San Martino (Campo San Martino, parrocchiale). — È nelle origini fra le più antiche di Venezia, perchè vuoisi fondata nel secolo VII da profughi patavini ed opitergini, rifugiati nelle isole lagunari durante l'invasione longobarda. Aveva sii di essa speciale giurisdizione il patriarca di Grado.
Nel 1510, minacciando ro vina il preesistente edilizio, venne rifatta a nuovo sui disegni del Sansovino, che ne curò per alcnn tempo i lavori. Di linee bellissime, per quanto condotta con grande semplicità, rivela a primo aspetto l'ingegno del maestro.
Nell'interno si notano altari e scolture di Pietro ed Antonio Lombardi ; un cospicuo monumento sepolcrale al doge Francesco Erizzo, opera di Matteo Cormero; ed ottimi dipinti di Girolamo di Santa Croce, Cima da Conegliano, Jacopo l'alma jimiore, Matteo Pancone, Antonio Zanclii, Fabio Canale, Giovanni Segala ed altri di minor conto.
Ognissanti (Campo omonimo). — Già delle monache Cisterc.iensi, che vi ponevano sede nel 1472 ; fu rifatta intorno al 1550. ina da ignuto architetto. Chiusa nel 1804 venne spogliata delle scolture e dei quadri che possedeva, tra cui due ili Paolo Veitnese. Una cosa ora notevole è la bella urna sepolcrale del lìir.aseimento, chiudente le ossa di Jacopo Lluodo, patrizio e capitano per la Serenissima di Verona nel 1538 e di Padova nel 1543.
San Giorgio degli Schiavoni (Fondamenta dei Furlani). — Già della Confraternita o Scuola degli Schiavoni, esistente fui dal 1150 in questa località. L'attuale chiesa fu eretta nel 1551 ed il disegno ne fu erratamente attribuito al Sansovino. La facciata è buona opera di Zuanne de Zan proto dei Mureri al-VArsenale. Nulla di notevole peraltro. Fra i dipinti, pregevoli quelli di Vittore Carpaccio, di Antonio Vas-silaclii e d'altri.
San Giuliano (Campiello San Znlian). — Appartenne al novero delle più antiche chiese veneziane, perchè la si vuole fondata da Giovanni Marturio e Orso vescovo Castellano, nell'anno 829, dogando Giovanni Partecipalo, incendiata, rifatta, l'istaurata varie volte nel corso dei secoli. Fu rifabbricata a nuovo nel 1553, sui disegni di Jacopo Sansovino, del quale è pure la bella statua in bronzo sopra la porta, effigie del medico Tommaso Ilangone da Ravenna, a spese del quale fu eretta la facciata. Aiutò il Sansovino, già vecchio, e condusse a termine la fabbrica l'allievo suo Alessandro Vittoria, l'impronta del quale si scorge soprattutto nei motivi ornamentali già inclinanti al barocco.
Del \ ittoria stesso e di Girolamo Campagna sono le scolture e gli stucchi che ornano gli altari e 1 interno di questa chiesa; le pitture, in gran parte di buoni autori portano i nomi di Girolamo Santa Croce,
di Giovanni Boccaccini da Cremona, del Veronese, di Leandro da Bassano, di Jacopo Palma juniore; e fra i secentisti di Leonardo Corona, Angiolo Trevisan, Sante Peranda, ecc.
Santi Apostoli (Campo degli Apostoli). — È annoverata fra le chiese fatte erigere dal vescovo San Magno nelle isole della laguna; anzi, sarebbe l'ultima e fu, secondo le cronache, eretta a spese della famiglia Gardolico. Fu più volle, nel corso dei secoli, ristaurata ; ma, nella seconda metà del secolo XVI, minacciando rovina, si pensò di riedificarla a nuovo. 1 lavori vennero iniziati nel 1575 e l'edilizio che ne venne risente dei gusti del tempo, declinanti sempre più al barocchismo.
Nella metà del secolo scorso, ad opera di Giuseppe Pendolo, veniva rinnovata nell'interno ed un generale l'istauro lo ebbe pure nella prima metà del nostro secolo. Notevole soprattutto ni questa chiesa, come avanzo dell'edilizio anteriore alla rifabbrica del 1575, la cappella di Santa Lucia, m patronato della famiglia Corner; disegno, scolture, ornati della scuola lombarda e più specialmente ili Guglielmo Bergamasco, che vi lavorava intorno al 1530. In questa cappella si trovano i monumenti di Marco Corner, che fu padre alla famosa regina di Cipro, e di Giorgio Corner, cardinale della Chiesa. Altro monumento sepolcrale di ottimo stile è quello del patrizio Girolamo Mengili, col busto egregiamente scolpito da Angelo Pizzi.
Nelle pitture, specie per la sua grandiosità, l'affresco di Fabio Canali, sul piatto soffitto, opera manierata della metà del secolo scorso, ma nel genere fra le migliori ; vi sono inoltre quadri di Cesare da Conegliano, di Paolo Veronese, di Francesco Montemezzano, di Giambattista Canal, di'Gaspare Diziani e d'altri di più oscura fama.
Il campanile venne innalzato nel 1672 ed è uno fra i più alti della città.
San Luca (Campo della Chiesa). — Anche questa chiesa vanta origini quanto mai antiche, dappoiché la si vuole eretta da Ottone Dandolo e da uno della famiglia l'izzamano interno al mille. Fu ristaurata nel 1482 e poscia rifabbricata su disegni di ignoto architetto nel 1581. Ma il genere di questo edifizio, barocco sì all'interno che all'esterno, non invoglia a ricercare il nome dell'autore pel quale l'oblio dei posteri è più che meritato. Nel nostro secolo San Luca subì un l'istauro generale, che corresse in parte, ma non tolse i difetti organici della prima struttura.
Anche in questa chiesa si conservano dipinti di molto pregio, dovuti a Paolo Veronese, a Nicolò Re-nieri, Alvise dal Friso, Nicolò Bambino. Il soffitto, dipinto nel nostro secolo all'epoca dell'ultimo rislauro. è opera di Sebastiano Sante e raffigura l'Apoteosi del titolare.
In questo tempio fu sepolto Pietro Aretino, ma della sua tomba non si ha più traccia, solo nel quadro di Alvise dal Friso, rappresentante la Comunione degli Apostoli, nell'ultimo di questi è effigiato il vecchio e, per non dir altro, mordace scrittore.