Venezia
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Santi Gervasio e Protasio o San Trovaso nel 1591. Chi fosse l'autore del disegno non è bene (Campo omonimo). — Anche questa chiesa è nove- accertato se il Palladio o lo Scamozzi; ma l'opinione rata fra le più antiche della città, che un tempo aveva degli eruditi c degli intenditori propende per quest'nl-grande venerazione pei due martiri e militi romani. Esisteva già nel principio del secolo XI ed era vetusta, tanto che le cronache di quel tempo dicono chc, per la pietà delle famiglie Barbarigo e Cerovella, fu, minacciando rovina, rifatta nell'anno 1028. Nel 1105 fu distratta dall'incendio che colpì tanta parte della città, e tosto rifabbricata in proporzioni maggiori di quelle precedenti ed adorna di un grande atrio, assai lodato dal Sabellico, con cupole e cappelle costrutte alla foggia greca. Nella notte tra l'I I ed il 12 settembre 1583 questa chiesa rovinò completamente, onde fu deciso di riedificarla a nuovo. I lavori affidati, dicesi, ad Andrea Palladio furono iniziati nel 1584 ed in sette anni l'opera fu compinta. Negli ultimi anni San Trovaso subì un generale ristauro. Consta di una sola navata con crociera ; la facciata se non è del Palladio ne ricorda
10 stile.
Cose d'arte notevoli in questa chiesa sono ottime scolture di scuola lombarda, tra cui un bel bassorilievo arieggiarne il fare delizioso di Donatello; fra le pitture ve ne hanno pregevoli di Giovanni Bellini, Ja-copu e Domenico Tintoretto, di Alvise dal Friso, di Jacopo Palma juniore, di Gregorio Lazzarini e di altri meno noti artisti del seicento.
San Francesco da Paola (presso i Giardini pubblici). — Di antiche origini e già appartenente ai frati Minori di San Francesco, questa chiesa venne rifabbricata nel 1588, presenti alla funzione il doge Pasquale Cicogna e Giovanni Trevisan, patrizio di Venezia. Vi
sono buone pitture di Giovanni Con- Fig. 37. — Venezia (Chiesa di S. M. Assunta): Monumento
tarini (il soffitto), di Jacopo Palma ad Orazio Farnese,
juniore, di Domenico Tiepolo, ecc.
San Nicola da Tolentino (Fondamenta presso
11 palazzo Papadopolij. — J Teatini, ai quali questa chiesa è dovuta ed appartenne, dapprima abitavano un cenobio alla Giudecca, ove stette pure alcuni anni il loro fondatore, poscia santificato, Gaetano da Thiene. Sullo scorcio del secolo XVI, avendo raccolto dalla pietà dei fedeli sufficiente danaro, acquistarono il terreno necessario in questa località per la costruzione
timo, che del Palladio fu imitatore ed emulo ad un tempo. La facciata, rimasta a lungo incompiuta, fu, nel secolo scorso, sistemata e finita da Andrea Tiralli, seguendo, nelle linee principali, lo stile dello Scamozzi, ina coll'aggiunta del vestibolo a loggia in istile classico, ricordante il tempio di Antonino e Faustino in Roma.
L'interno, ad una sola navata ed a croce latina col di mia nuova chiesa, le cui fondamenta furono gettate coro posto dietro alla cappella maggiore, è grandioso,