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l'urlo Seconda — Alta Italia
nella breve strada di porla Palazzo tra piazza Castello e l'insigne tempio monumentale longobardo di San Pietro in (liei d'Oro.
lira di t'orma ottagona — il clic secondo noi, la-sciorebbe credere fosse un edilìzio dovuto all'arte primitiva dei Maestri Comaeiui, essendo al tempo di Teodorico, per affermazione di Cassiodoro e di altri, siati dilaniali molti arcbiictti e maestri
Mg. 2. — Pavia; Monumento all'Italia (da fotografia)
muratori, a riattare e ricostrurre anebe i monumenti e gii nffla ragguardevoli manomessi, danneggiati e distrutti dagli altri barbari clic lo avevano preceduto (da Attila principalmente) — e per circa una metà, a zoccolo massiccio, con linestruole, arcuate, alternate ad ogni lato.
Nella parte superiore era ornata da cariatidi e da figure in terracotta, colonnette e nicchie. Nulla però che attesti dell'arte gotica, tutto invece che ci parla dell'arte lombarda nei secoli XIV e XV; se pur non hanno ragione quelli che in essa ravvisano la più antica torre pavese, dei più bei tempi dell'arte romana, come sembra
10 attestino le particolarissime ornamentazioni.
11 Vasari clic la vide, eon quella rara incoscienza di giudizio che fu una delle sue più spiccate ca-ratterisiiche, la dice di « pietra cotta, falla dai
Coli, ed è cosa bella, veggemlosi in quella, olire 1 altre cose, l'ormata di terracotta e dall'aulico, alcune figure, di sei braccia l'una, clic si sono hisino a oggi assai bene mantenute ». Questa torre, minacciante forse, fu demolita nel 158-1 Curiosa tradizione lasciò pure nel popolino di Pavia un'altra torre, che per la singolare sua struttura andò nota col nome di Torre dal pizzo in (fui. Era annoverata tra le meraviglie pavesi e constava di un pilastro quadrato, sul cui capitello si impostava il vertice di una piramide quadrilatera capovolta che, giunta dilatandosi all'altezza del tetto della casa, sosteneva una torre quadrata, con due ordini di finestre ad arco e finiva in un terrazzo merlato.
Questa stranezza architettonica, una fra le tante del medioevo, fu costrutta, secondo l'ipotesi più accreditata, per volere di Giasone del Maino, famoso dottore in logge nello Studio pavese. Si arguisce ciò dal fatto che una parte della torre era addossata ad una casa di esso Giasone, passala poi In eredità allo famiglie Olevano e Belli-somi. La via sulla quale quella torre sorgeva portava lino agli ultimi tempi il nome di Via della Torre dal pizzo in tjiù. Lo strano edilizio fu demolito nel 1715 ad istanza dei frali domenicani, che senza ragione cominciarono a temere damiti per il loro convento da una possibile mina della torre. Ma, secondo quanto narrano i cronisti, procedendosi alle demolizioni si constatò che i due terzi della torre s'appoggiavano al fianco del-l'atliguo palazzo e che tutto l'edilizio era lahnente incatenato da spranghe di ferro da non lasciai adito al menomo timore o pericolo di mina, più o meno lontana.
Delle, cento e più torri clic la vecchia Pavia possedeva, ormai non ne esistono che sei : tre sono in via dell'Ospedale, in modo da tagliare curiosamente la linea dell'orizzonte; due altre, di considerevole altezza, si veggono in via Luigi Porta, ed una alquanto mozza è sul corso Cavour. Questo, si comprende, senza dire dei numerosi campanili e della torre maggiore della città annessa alla cattedrale della quale parleremo più avanti.
Monumenti moderili. — Il più antico — diremo così — dei monumenti moderili di Pavia, non avente carattere di edilizio speciale, ad uso sacro o pubblico, è quello al Pupa Pio K(Glnslieri), nativo di Bosco Marengo presso Alessandria, allora compresa nel principato di Pavia, il papa che ebbe il vanto di esser auspice dell'ultima e più grande battaglia vinta colle armi dalla Cristianità : la battaglia di Lepanto.
Il monumento a Pio V, fondatore del grandioso Collegio che da lui prende nome, sorge sul piazz.ale'ch'è davanti al palazzo medesimo; è di grandiose proporzioni, in Oronzo, su un piedestallo di stile barocco, come del secolo barocco è tutta la fattura del monumento. Fu modellato o