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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Pavia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 302

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di liotiliio
   203
   clic Napoleone aveva staccato dal quarto corpo francese, mettendolo sotto gli ordini diretti di re Vittorio Emanuele.
   Il fuoco s'impegnò ben tosto su tutta la linea dai bersaglieri che erano agli avamposti, mentre gli Austriaci avanzavansi in tre compatte masse disposte a colonne di attacco guadagnando rapidamente il terreno. Gli avamposti piemontesi sono costretti a ritirarsi in buon ordine su Palestre ; il 10° reggimento di fanteria clic si trovava sulla strada di Robbio fa altrettanto, tenendosi alle alture da cui continua colla moschetterà a molestare la massa nemica che sempre s'avanza. Scopo principale del comandante austriaco era di girare le nostre posizioni e portarsi sulla Sesia onde distruggere i ponti ed impedire la stabilita congiunzione (li Canrobert e di Niel coi Piemontesi, la quale si era già effettuata invece sin dal mattino del 31 maggio: ma Cialdini — e fu questo uno dei migliori momenti suoi — indovinata l'intenzione del nemico, seppe tagliargli la strada richiamandolo a battaglia davanti a Palestro.
   II paese era barricato e gagliardamente occupato, onde riesciva difficile agli Austriaci il procedere; tuttavia col sussidio del reggimento cacciatori tirolesi sparsisi in mezzo alle campagne ed appoggiatisi alle rive del canale di Sartirana alla regione 1 ìricla, essi possono piazzare le formidabili artiglierie della brigata Szabo, le quali aprono sul paese un fuoco spaventevole. Smontare questa terribile batteria che metteva in pericolo il paese e (pianti lo difendevano ed in forse le sorti della giornata fu compito degli zuavi comandati dal colonnello Chabrou, che sorpresi, nel loro bivacco ni prossimità di Palestro, ila alcune granate, levarono tosto il campo ed affrettandosi fra i campi ili frumento già alto lungo le sponde dei canali, rapidamente si diressero sul luogo dell'azione.
   L'assalto della batteria Szabo, posta sopra un'alta riva al di là del canale di Sarti-rana, è l'episodio caratteristico della giornata di Palestro. Suonata la carica sotto il fuoco a mitraglia che li fulminava, e coi cacciatori tirolesi che da ogni parte li molestavano, gli zuavi, lasciati gli incomodi e larghi calzoni, in sole mutande ed a gambe ignude si gettano liei canale e ne affrontano la riva opposta, sulla quale è assai difficile poi-loro l'arrampicarsi essendone il fondo pantanoso e soprastando loro il fuoco micidiale dei nemici. Tuttavia con un ardore epico, perdendo in prima linea i capitani Drut e Sicard, i tenenti Dautun e Legò, riescono e son sopra alla batteria ed impegnano sotto gli ordini del capitano Parguez e dei tenenti Con turi e r e Cervony una lotta corpo a corpo colle baionette e le sciabole, finché gli artiglieri austriaci son costretti ad arrendersi od a fuggire, inutile essendo ogni altra resistenza. Cosi ì cinque pezzi di quella batteria, che tanto danno arrecava ai difensori di Palestro, furono ridotti al silenzio e rimasero in potere degli zuavi. Riordinatosi, sebbene con gravi perdite, il loro reggimento, gli zuavi col colonnello Chabron alla testa si lanciano sulle compagnie dei cacciatori tirolesi e su altri battaglioni che dall'alto della strada e dai campi vicini li molestavano d'una animata moschetto ria; con simultanei attacchi alla baionetta, animati da un ardore indicibile, gli zuavi, ricacciano queste truppe in un bosco di acacie ove restano impigliati e confusi, mentre altri ed essi potino ricongiungersi a Palestro coi Piemontesi. La battaglia intorno al paese continua ancora ostinata e violenta, poiché gli Austriaci quante volte respinti dai Piemontesi, altrettante, riordinandosi, ritentano l'attacco. L'arrivo degli zuavi, collo slancio impetuoso ch'era lor proprio, volge la bilancia a loro favore. Bisogna respingere gli Austriaci spesseggianti sul ponte della Brida, cui difendono con due pezzi d'artiglieria e su quello della Gamarra al molino Strana, circondato pure dagli Austriaci, che non mancavano con nutrita fucileria di mantenere viva l'offensiva, protetta dai fabbricati circostanti e da un altipiano che in parte circoscrive la roggia suddetta. Anche a quest'opera gli zuavi si mettono in prima linea, coadiuvati dai bersaglieri italiani. L'emulazione nei due corpi è il fattore massimo della vittoria: la lotta fu lunga e micidiale il terreno circostante agli accessi del ponte fu contrastato palmo a