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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Pavia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 302

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di liotiliio 211
   in Vigevano: l'officina per il gas illuminante; l'officina di fonderia per la ghisa; la fabbrica di oggetti in cemento; sette brillatoi pel riso; le quattro fabbriche eli paste per minestra; i due opifici per la trattura della seta con 350 operaie in media; il grande opificio per l'incannaggio e la torcitura della seta con oltre 000 operaie; lo stabilimento di filatura del cotone con 500 operai; la fabbrica dì passamani; la fabbrica di maglierie con 00 operai ; le sei tintorie; la grande conceria di pelli ; le quattro fabbriche di calzature con 35 operai in media ciascuna; le tre fabbriche di spirito e liquori; le due fabbriche di birra ed acque gassose; le quattro tipografie; le due segherie di legnami; le varie fabbriche ili mobili ed altri oggetti in legno; le fabbriche di bottame per liquidi ed imballaggio; la lavorazione dei panieri ili vimini ed affini ed altre lavorazioni minute delle quali qui non è dato tener calcolo, ma che nella economia locale della prosperosa città hanno certa importanza.
   fi territorio del Connine di Vigevano occupa la rilevante superfìcie di 79,958 ettari; copiosamente irrigato e coltivato con grande cura, è fertilissimo. Colturapriucipals nel Connine è quella ilei riso, indi delle marcite: dàiino però cospicuo prodotto anche gli altri cereali, il lino, ì legumi, gli alberi da frutta, la piantagione del gelso. Numerose ville, cascinali, fattorie sono sparse per la bella campagna vigevanasca. Notevole sopra» tutto la sforzesca a sud-est della città, fatta erigere da Lodovico ti Moro a scapo di caccia e di pesca sul vicino fiume L'allevamento del bestiame bovino da lavoro e da macello costituisce una delle maggiori ricchezze di questa regione, e conseguentemente vi è pur ricca la produzione del burro, del formaggio ili grana e degli stracchini in particolar modo. Si contano nel territorio di \ igevano da quaranta caseifici adibiti a tale proficua industria, il cui prodotto è per la massima parte esportato.
   Le acque del Ticino, lungo la riva vigevanasca, sono assai ricche di pesci, e della pescagione la maggior parte viene espoitata e diretta al gran mercato consumatore di Milano.
   Como storico. — L'antichità di Vigevano (in latino fiiglevoBiun) risale al periodo romano. Questa terra, sulle rive del Ticino e lungo la strada daUTnsubrìa al Piemonte, fu certamente importante stazione militare. Memorie e monumenti lo confermano. Ove tale non fosse stata mal si spiegherebbe 1 importanza ch'ebbe come luogo munito, come rocca a guardia del Ticino e della strada per Pavia, per Milano durante la dominazione gotica e la longobarda. Nel periodo dello guerre comunali Vigevano fu sovente oggetto e teatro di contrasti fra Milano e Pavia. Normalmente la storia particolare di Vigevano, scarsa ili fatti, è orientata alla storia politica della Lombardia e di Milano in ispecie. Così è parte integrante del ducato di Milano, quando questo sorge per opera di Gian Galeazzo Visconti dalle signorie stabilite dai suoi predecessóri sulle rovinate liberti comunali; è pure con Milano quando alla morte di Filippo Maria Visconti il popolo fa un tentativo di libertà coli aurea Repubblica Ambrosiana, alla quale presiede anzi il vigevanasco Pier Candido Decembrio. Per questo Francesco Sforza che agognava al principato, pel quale non vantava altro diritto se non quello di esser marito ad una figlia naturale del morto ultimo duca, ma che avvalorava le ragioni assai vaghe con un forte nerbo ili truppe, molto danaro accumulato ne' passati servizi resi al ducato, ed una grande audacia, allorché si mise in animo di abbattere la Repubblica ambrosiana circuendo Milano di altrettante città già ridotte all'obbedienza, assaltò e prese anche Vigevano, inalberando la sua bandiera sull'antica rocca viscontea.
   Più tardi durante la fortuna degli Sforza, Vigevano cominciò a diventare luogo gradito ai duchi di questa famiglia, e Lodovico il Moro sopratutto si compiacque ili abitarvi. Quivi egli tenne prigioniero, fra gli svaghi e i divertimenti, il nipote Gian Galeazzo. Da Vigevano, ove dal Rrainante, come fu detto, egli nell'antica rocca viscontea s'era fatto aggiustare una magnifica reggia, sono datati molti atti importanti, decreti e lettere che ancora si conservano di questo principe.