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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Pavia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 302

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Seconda — Alta Italia
   Nelle turbinose vicende che sul principio del secolo XVI seguirono la caduta di Lodovico il Moro, e l'invasione e le guerre nella Lombardia per parte dei Francesi, dei Tedeschi, degli Svizzeri e degli Spagnuoli, Vigevano ebbe assai a soffrire, né valsero a rialzarne la fortuna gli abbellimenti che l'ultimo duca di Milano Francesco II Sforza, figlio del Moro, sedato per un po' il turbine guerresco, volle apportarvi, col rifacimento della cattedrale, il riattamento del castello ed altre opere. Francesco II Sforza fu pure colui che innalzò Vigevano a città nel 1532 e ottenne da papa Clemente VII l'erezione di essa a città vescovile nel 1530.
   gli Spagnuoli, impadronitisi della Lombardia, occuparono Vigevano come piazza forte, e tale la tennero finché, passato agli Austriaci, nel 1748 in seguito al trattato di Aquisgrana che chiudeva l'infausto periodo delle guerre di successione, il Vigevanasco non fu ceduto al re di Sardegna. Da quel momento la modesta storia di Vigevano perde ogni carattere proprio e si fonda in quella degli Stati Sardi, di cui questo territorio fece parte — salvo il periodo rivoluzionano e napoleonico — fino dopo la campagna del 1859 e la costituzione del Regno d'Italia.
   Coli, elett. Vigevano — Dioc, Vigevano — P2, T. e Str. ferr.
   Cassole Nuovo (5781 ab.). — Il territorio di questo popoloso Comune, già facente parte del soppresso mandamento di Gravellona, ora — per effetto della legge 30 marzo 1890 — aggregato al mandamento giudiziario di Vigevano, si trova sulla sponda destra del Ticino, quasi all'altezza di Abbiategrasso, a cui è unito da un tronco di strada tagliata dal fiume. — Cassole Nuovo (120 m.), capoluogo del Comune, è una grossa borgata d'oltre 5000 abitanti, attraversata nella sua lunghezza dalla strada interprovinciale — percorsa da una tramvia a vapore — che da Novara per Trecate si dirige a Vigevano ed all'Oltrepò. Senza perdere il suo tipo di grossa borgata rurale, proprio di questa regione ed anche dell'altra sponda del Ticino, Cassolo Nuovo è un paese ricco di begli edilìzi pubblici e privati, di palazzotti signorili del perìodo barocco e d'altri tirati su nello stile indeterminato dei nostri tempi; ha una bella e vasta chiesa parrocchiale ed altre sussidiarie, non prive di buone qualità architettoniche. Vanta eziandio buone scuole elementari, istituzioni di beneficenza, quali la Congregazione di carità, lasciti dotali, ecc., ecc.
   Cassolo Nuovo è, nella regione, centro di produzione agraria di primaria importanza; il suo territorio, fertilissimo ed irrigato da numerosi canali, produce riso, foraggi, cereali d'ogni specie, lino, frutta e gelsi. Vi si alleva bestiame da stalla e da cortile (oche e suini) in proporzione rilevante. Attiva è la produzione dei latticini e dei bozzoli. L'industria manifatturiera é rappresentata da un grandioso opificio per la filatura e tessitura del cotone, mosso ad un tempo da forza idraulica e dal vapore, impiegante una inedia di 830 operai al giorno. Yi sono inoltre tre importanti brillatoi per il riso, due torchi per l'estrazione dell'olio dai semi oleosi del lino e del ravizzone ed altre piccole officine per la fabbricazione di oggetti ed utensili di consumo locale.
   Cenno si0n'co.HHCassolo Nuovo è terra di qualche antichità, che seguì sempre le vicende del Vigevanasco, passando dall'una all'altra signoria. Ottone 1 imperatore lo tolse, nel 989, ai conti di Novara e lo concesse ad Frigone suo vassallo. Nel 1150 i Milanesi costruiscono quivi un ponte sul Ticino. Innocenzo III papa novera nel 1133 la chiesa ili Cassolo (forse il vecchio). Nel castello di Cassolo, distrutto circa nel 1400, abitarono i Visconti. Cassolo N.uovo passò poi in possesso di Gian Giacomo Trivulzio (piando questo illustre guerriero ebbe dal re di Francia il marchesato di Vigevano.
   Coli, elett. Vigevano — Dioc. Vigevano — I'2 e Tr. locali, T. e Str. ferr. a Vigevano.
   Gambolò (7386 ab.). — Questo Comune fu già capoluogo dell'omonimo mandamento, per effetto della legge 30 marzo 1890 soppresso e diviso fra i limitrofi mandamenti di Garlasco e di Vigevano II territorio si stende a mezzogiorno di Vigevano, nella pianura