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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Pavia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 302

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di liotiliio
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   rh'ò tra il Terdoppio ed il Tirino: pianura piuttosto bassa od ondulata per antiche erosioni prodotto dai suddetti fiumi e dal mutare del loro alveo.
   Ciambolò (101- ni.), capoluogo del Connine, è una grossa borgata, quasi una piccola città, sulla sinistra del Terdoppio, attraversata nella sua lunghezza dalla strada interprovinciale che da Novara per Vigevano si dirige all'Oltrepò, percorsa tino a Pieve del Cairo da una linea di trauma a vapore. Numerosi sono gli edilizi che, insieme alla vasta e ricca chiesa parrocchiale, attirano l'attenzione del visitatore: fra questi non va scordato il castello, in varie epoche rifatto e rimodernato, già appartenente alla famiglia Ritta che lo vendette alla famiglia Robecchi e questa al Municipio, il «piale vi concentrò le scuole comunali. 1 proprii uffici e quelli della soppressa pretura. Le vie di Caniholò ed in isperie la principale, percorsa dal tram a vapore, sono fiancheggiati* ila buoni edifizi, tra cui non mancano i palazzotti signorili del periodo spaglinolo, tanto tipici o frequenti nelle grosse borgate lombarde. Oltre di essere dotato ili linone scuole elementari, Ciambolò conta anche un Asilo d'infanzia ed istituzioni ili beneficenza, tra cui l'Ospedale e la Congregazione di carità.
   Come centro di produzione agraria Oainbolò non viene secondo ad alcun altro di questa regione; il suo territorio, irrigato in ogni senso da copiosi canali e lavorato con somma cura, produce intensamente riso, foraggi, lino, cereali d'ogni specie, gelsi e legnami. L'allevamento del bestiame grosso da stalla, dei snini e del poliamo d'ogni specie è, industria di largo sussidio all'agricoltura. Vi sono inoltre due brillatoi pel riso, tre caseifici e due torchi per l'estrazione dell'olio dai semi di lino e ili ravizzone.
   Cenno storico. — Oambolò è luogo antico, assai ricordato nelle cronache delle guerre dei Cornimi lombardi. Nel 1157 il suo castello venne assaltato e distrutto da Guido conte di Riandiate, partitante di Rarba rossa contro i Milanesi.
   Coli, elett. Vigevano — Dioc. Vigevano — P2, T., Str. ferr. e Tr.
   Gravellona (2S7G ab.). — Questo Comune fu capoluogo dell'omonimo mandamento, soppresso per effetto della legge 30 marzo ÌS'JO ed aggregato al mandamento giudiziario ili Vigevano. 11 territorio si trova a nord-ovest di Vigevano ed è sul confine della provincia di Pavia con quella di Novara, fra il Terdoppio e l'Arbogna. — Ora-velloua (118 ni.) è una grossa e piacevole borgata di oltre 2200 abitanti, con edifizi civili ed mia vasta chiesa parrocchiale, senza per questo cessare d'avere carattere rurale. Nulla havvi in questo pnese che possa interessare sotto l'aspetto artistico o storico, sebbene sia, un grosso ed attivissimo centro di produzione agraria.
   Il territorio di Gravellona, riccamente irrigato oltre che dai canali derivati dal Terdoppio e dall'Arbogna, anche dal canale Quintino Sella, derivato dal gran canale fecondatore dell'Alto Novarese, il canale Cavour, è messo nella massima parte a risaie ed a praterie artificiali o marcite, onde vi è sopratutto intenso il prodotto dei foraggi. Vi si coltivano pure gli altri cereali ed il lino in quantità limitata. Attiva vi è inoltre, prestandosi a ciò la natura del terreno e la copiosa irrigazione, la produzione delle ortaglie e degli asparagi in particolar modo, che, a stagione propizia, si esportano in grande quantità sui mercati di Novara, di Torino e di Milano. L'allevamento del bestiame d'ogni genere è qui fatto su vasta scala e per conseguenza anche la produzione dei latticini è rilevante. Nel Comune sono adibiti alla produzione del burro e dei formaggi di varie qualità, quindici caseifici.
   Cenno storico. — Gravellona è luogo antico, ricordato talvolta nelle cronache del Comune di Novara e nei documenti di quella Curia vescovile. Al tempo delle guerre comunali fu teatro di conflitti tra Milanesi e Novaresi. Nel 11-05 l'imperatore Massimiliano I eresse questo borgo in feudo a favore dei Barbavara che vi risiedono tuttora.
   Holl. elett. Vigevano — Dioc. Novara — P2 e T. locali, Str. ferr. a Borgolavezzaro.