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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Pavia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 302

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Voghera
   219
   e le belle case Cristiani, Malaspina, Beltraiiu. Questa piazza fu considerata in ogni tempo il centro virtuale della città e fin dal secolo XIV vi si tengono settimanalmente 1 mercati che hanno fatto di Voghera un luogo in ogni tempo fiorente per attività commerciale. Altre piazze sono quelle dette di San Rocco, del Carmine, di Sant'Agata, di Santa Caterina, di San Bernardino, del Castello; il nuovo e bellissimo piazzale ch'è davanti alla stazione ferroviaria fu messo a giardino pubblico e quivi venne collocato un bel busto in bronzo ili Garibaldi. Alla periferia sono pure notevoli: la piazza prospiciente al quartiere Vittorio Emanuele, di San Bovo —sede del settimanale mercato del bestiame — le ridenti rotonde nella circonvallazione della Rossella, la piazza di San Pietro e della Pietà.
   EDIFIZI NOTEVOLI
   Voghera, città antica non solo, ma di origine romana, sebbene siasi nel! ultima metà del secolo nostro quasi totalmente rinnovata, serba tuttavia alcuni edilizi che si riattaccano alle nobili sue tradizioni del passato.
   Il Duomo o chiesa maggiore della città (fig. Gò) — con titolo di arcipresbiteriale in dipendenza della diocesi di Tortona — è l'edilizio che serba tradizioni più antiche. Col titolo di Pieve collegiata si hanno memorie di questa chiesa — dedicata a San Lorenzo— fin dal secolo X; ina nulla contraddice ch'essa, preesistendo fin dal periodo longobardo, abbia avuto tale titolo nel periodo carolingio, (pianilo Spunto nel riordinamento civile ed ecclesiastico degli Stati che accompagnò la risurrezione dell'impero d'Occidente in persona di Carlo Magno, si stabilirono parallele alle dominazioni e gerarchie feudali le denominazioni e gerarchie, ecclesiastiche, con criteri pili ristretta i ed assoluti di quelli che fino allora 11011 avessero governata la Chiesa. 11 primitivo edilizio della chiesa ple-bana di Voghera, 0 almeno quello del quale ci sia rimasto memoria sui disegni, data dal secolo IX ed ha tutti i caratteri dell'architettura coniacina: fronte con galleria ad archetti; finestrelle strombate, atrio 0 nartece, e cripta 0 confessione ad archetti, sorretti da esili colonnette in marmo. Quest'edilizio, demolito nel secolo XVII e della cui parte architettonico-ornamentale non rimangono che pochi avanzi murati nell'interno del tempio, nella navata sinistra, venne rifatto sullo stile toscano, senza tacciata, e tale durò fino ai nostri giorni, in cui l'architetto Mac-ciacchini, provvedendo ad un parziale restauro, riformò la facciata quale ora veilesi in due ordini, toscano e ionico, sovrapposti, assestandovi meglio i due atrii laterali con cupolini ottagoni.
   L'interno del Duomo, avente pianta di croce greca, è freddo e simmetrico, oppresso anche dagli eccessivi pilastri che sostengono il tamburo ottagono della cupola.Negli altari sono dipinti della scuola lombarda del seicento, cioè tele del Crespi, del Mensi, del ]\Iorazzolio., del I'orroni ; decorazioni in marmi ed in Mucchi, ricchi se si vuole, ma pesanti e barocchi. Su una parete — avanzo dell'antica chiesa — mostrasi un affresco che si vorrebbe opera di Andrino di Edesia, il celebre pittore pavese del periodo giottesco.
   Fra le curiosità 0 cose notevoli di questo tempo va ricordata la tomba con lunga epigrafe latina del vescovo di Pavia Piero de' Giorgi, morto in Voghera nel 1430: pietra tombale ora murata 111 una delle pareti interne, e di non cattiva fattura (fig, 6G);
   Fig. OC. —» Voghera : Bassorilievo rappresentante la figura del vescovo Pietro de'Giorgi, esistente in una parete dell'interno del Duomo.