Ma n da menti e Comuni del Circondario di Voghera
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Cornale fi 140 ah.). — Il territorio di questo Comune, già facente parte del soppresse mandamento di Casei Gerola, si stende sulla sponda destra del l'o, fra le foci della Se ri via e del Curone, ed è attraversato dalla strada provinciale che da Voghera, per Casei Gerola e Mezzana Bigli, inette in Louielliiia. Nulla ili notevole in questo paese di carattere esclusivamente rurale, per quanto abbellito da edilizi moderili e da qualche villa signorile nei dintorni.
Il territorio, attivamente coltivato, produce cereali d'ogni qualità, legumi, viti. Dalle boscaglie che seguono la sponda del l'o si traggono legnami da ardere e gli infiniti pilli occorrenti alla coltivazione della vite in filari.
Cenno storico. — Cornale fece parte del marchesato di Casei e così appartenne dal 1431 ai Torelli. Il suo castello, come quelli di Silvano e Casei Gerola, fu rafforzato da Nicolino Beccaria nel 1408 colle pietre del castello Armentaria dei Campeggi, da lui saccheggiato e distrutto.
Coli, elett. Voghera — Dioc. Tortona — R a Casei (ferola, T. e Str. ferr. a Voghera.
Pizzale (1145 ab.). — Il territorio di questo Comune si stende nella parte nord-est, del mandamento, sulla riva destra della Staffora. — l'i zzai e (78 m.) capoluogo del Comune, ha aspetto rurale, sebbene non manchi ili qualche buon editi/io e di una mediocre chiesa parrocchiale. Conta 720 abitanti; il rimanente del Comune, è costituito da frazioni e cascinali sparsi per la bella pianura che si stende verso il Po. All'infuori di qualche villa di aspetto signorile, nulla di notevole.
Il territorio è lavorato con grande cura: produce, cereali, canape, viti, legumi, alberi da frutta. Nessuna industria che non sia legata all'agricoltura.
Cenno storico. — L'antica famiglia Rizzali ebbe il patronato della parrocchia e grande influenza. Pizzale appartenne sempre al feudo di Voghera, di cui segui le sorti.
Coli, elett. Voghera — Dine. Tortona — I'3. T. e Str. ferr. a Voghera.
Retorbido (1167 ab.).— 11 territorio di questo Comune si stende in amenissima posizione, sulle prime colline che s'incontrano a sud di Voghera, a levante della strada provinciale di Bobbio, 11 paese di Retorbido si trova sulla destra della Staffora, a 170 inda) livello del mare e ha sul davanti il vastissimo panorama da Voghera fino al Po, ed al di là del tinaie, la pianura della Lomellina per una vasta estensione, mentre fra i v apori cerulei dell'orizzonte si disegnano lontane le vette dei colossi alpini. Retorbido è paese bello, moderno, improntato a quella gaiezza che è propria dei paesi di collina, contornato da belle ville, tra le quali è splendida quella del marchese Dimazzo di Genova: vasto palazzo con torri, con annesse grandi fattorie perla produzione del vino. Antica è la sua chiesa parrocchiale, la quale figura come già esistente nel 1200 circa.
Nel territorio di Iìetorbido, verso la vetta del colle Fontane, scaturiscono sorgenti d'acque solforose o salsojodiche, assai efficaci per la cura delle malattie cutanee e per malattie speciali delle donne. Nella stagione estiva queste acque, gareggianti con quelle del vicino Rivanazzano, sono assai frequentate da bagnanti che seguono la cura; vi sono nel Comune, oltre dell'elegante Stabilimento balneario (fig. 85), alberghi e pensioni sufficienti per accoglierli.
Il territorio dì Retorbido è fertilissimo e per la maggior parte messo a vite; non vi mancano però belle piantagioni di alberi da frutta; e fra i filari della vite si coltivano cereali, legumi ed altre piante, il cui prodotto è necessario al consumo locale. L'industria — oltre a quella fiorente della produzione del vino, che ha nelle fattorie Durazzo uno stabilimento modello, pel quale il vino di Retorbido è ormai apprezzato e conosciuto dovunque, in Italia ed all'estero — è rappresentata da uno stabilimento per la trattura della seta, impiegante in media una settantina di operai.
Cenno storico. — L'origine di Retorbido rimonta ai Liguri ed è l'antica Litubium, ricordata negli Itinerari romani e da Tito Livio, quando accenna alla sommissione di