Mandamenti e Comuni del Circondario di V ogliera
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La più importante frazione del Comune è l'interessante luogo (li Cazzano, additato da lontano, sul eolle, dalla massa oscura del castello, dall'alta torre, dal campanile della chiesa, dalle terrazze della villa San Pietro. 11 castello di Cazzano (495 in.),
abbastanza ben conservato da un lato (fig. 86), appartenne agli Estensi, e precisamente al marchese Ugone, collaterale ai signori di Ferrara. Se nel 1004 questo castello accolse nelle sue mura vani marchesi a far pace con Tortona, ora però non ci ricorda che le guerre e le lotte intestine del medioevo.
Le colline di liivanazzano sono coperte di magnifici vigneti inframmezzati da belle piantagioni di gelsi e d'alberi da frutta. Vi prosperano pure i cereali ed i legumi. Ottimi i due prodotti in tutta questa plaga. Le industrie che non hanno attinenza alla produzione dei vini, dei bozzoli, sono tutte intese allo sfruttamento delle sorgenti minerali e della colonia bagnante che ogni anno \ i accorre. Oltre di servire alla colonia bagnante durante la stagione prospera, le acque di liivanazzano si esportano anche in Milano, Genova, Torino, in una quantità approssimativa di circa 1500 ettolitri all'anno, per un valore di oltre 500O lire. Nelle vicinanze di liivanazzano si estrae pure petrolio di mediocre qualità, ma ili quantità limitata, che, purificata, vien messo in commercio.
Cenno storico. — liivanazzano, anticamente detta Ripa de Vico Lardano, ha origini remote. Nel suo territorio scavando si rinvennero monete e frammenti di scolture del periodo romano. Nel medioevo la chiesa di Ripa de Vico Lardarlo aveva dignità di Pieve, ed è ricordata nell'elenco che il vescovo di Tortona, Pietro Bussetto (1200-1246), fece di tutte le pievi e parrocchie, chiese e monasteri della sua diocesi, elenco arrivato fino a noi. I'iu tardi la sua storia si confonde con quella del castello di Nazzano, assalito or dai Malaspina, or dai Beccaria, ora dai marchesi del Monferrato, ora dai Visconti e perfino dagli stessi Pavesi, nel 1356, quando guidati dal celebre frate Giacomo da Bussolari tentarono ricondurre il Comune alla precedente libertà repubblicana.
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