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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Pavia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 302

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Ma min metti e Comuni del Circondario di Voghera
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   Fanno parto del Connine di Casteggio molte importanti frazioni. Citeremo solo: San Biagio, borgata antica che fu capoluogo di Comune. — Cretesi, con oratorio proprio: appartenne, sullo scorcio del secolo XII, ai canonici della cattedrale di Pavia che, nel 1223, lo cedettero a Cautelino Beccaria. — Mairano, borglietto adorno di decenti abitazioni, fra le (piali notansi quelle Marezzi, Fabiani, Poppa, Bazzini, Polli, Bevilacqua. Ila chiesa parrocchiale nominata in un documento del 1185, che è una Bolla di papa Urbano III, colla quale egli concede il possesso di Maira.no, e il patronato della sua chiesa alle monache di S. Maria fuori delle mura di Pavia, le quali ancora sul principio del secolo XIV possedevano il luogo di Mairano. In seguito seguì le sorti di Casteggio facendo parte del feudo. — l'cgazzera, con ampio palazzo appartenente al Collegio Borromeo di Pavia, e con vicina la grotta di Camarè, che per la sua bellezza chiama molti visitatori.— Romito, che consci va il vastissimo caseggiato, già convento delle Grazie, fondato nel 138C. — Tronconero, ove trovasi un antico marmo figurato che potrebbe essere un'ara romana o forse la base di un monumento funerario, di opera romana, dedicato ad un membro d'un collegio di beccai, vedendovisi scolpiti un coltello ed un martello, istrunienti usati dai beccai
   11 territorio di Casteggio è prosperosamente ed intensamente coltivato a viti: gli stupendi allineati filari delle quali dominano tutta la collina ed in buona parte anche il piano. I vini di Casteggio, tanto quelli da pasto che i tini da bottiglia, non hanno nulla da invidiare a quelli di Stradella, di Broni ed attivissimo n'è il loro commercio in Milano, Pavia e nella non lontana Liguria. Oltre della vite si coltivano nel territorio di Casteggio i cereali d'ogni specie, il lino, gli alberi ria frutta ed i gelsi, che favoriscono una copiosa produzione di bozzoli, altro cospicuo cespite di attività per l'economia locale.
   Cenno storico. — Fra tutte le terre dell'Oltrepò Pavese, Casteggio ha origini antiche ed illustri. La fondazione n'è attribuita ai Liguri, una delle prime razze che siano apparse sugli albori della nostra vita storica ad abitare l'Italia. Dopo i Liguri, o fondendosi con quelli, stettero quivi anche gli Etruschi, quando più di nulle anni avanti l'èra volgare, vennero ad occupare la Lombardia, tenuta già dai Celto-fnsubn.
   Ma il suo lustro maggiore Casteggio lo trasse dal periodo romano, specialmente, quando occupata Piacenza i Romani si vollero, prima d'entrare nella Gallia Cisalpina, od Insulina, assicurare alle spalle» Allora il Po scorreva assai più vicino alla collina di ijucllo che ora non sia, e l'antico paesello di Argine (frazione di Casatisma) a nord di Casteggio, n'è col suo nome, passato fra le molte generazioni, la prova parlante.
   Quivi, a Casteggio. profittando della posizione, importante presso alla riva del Po, nella parte alta già fortificata dai Liguri e dagli Etruschi, i Romani si stabilirono fortemente e con numeroso presidio e la località prese il nome di Clastidium. E proprio nei dintorni dell'attuale Casteggio, fra i colli ed il Po, nell'anno 225 av. C., il console Claudio Marcello, a cui il Senato aveva commesso di terminare la guerra coi Galli Cisalpini e ridurli all'obbedienza di Roma, si scontrò con Viridomaro, re dei Gosati, alleato ai Cisalpini e gli diede fierissiina battaglia. Si combattè ostinatamente tutto il giorno, ina \ iridomaro rimasto morto, Galli e Cesati v olsero in fuga tentando riparare all'altra riva del fiume, ove Marcello li inseguì continuando la vittoriosa campagna per la quale la Gallia Cisalpina fu assoggettata e diventò provincia romana. Su questo fatto il poeta Gneo Xervio, che aveva militato con Marcello, compose una commedia pradextata col titolo Clastidium. della (piale rimase il ricordo, ma andò perduto il testo che ora potrebbe essere base di studi interessantissimi sul territorio vogherese e sulle condizioni di questa regione al momento della invasione romana. « Esiste però —
   < scrive il dottissimo indagatore delle memorie romane Teodoro Moinmsen ** un
   < monumento, la scoperta del quale ha definitivamente fissato il sito di uno dei luoghi
   < più celebri nella storia di Roma, cioè dell'antico Clastidium, ove il console Marco