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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Pavia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 302

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di V ogliera
   «03
   periodo imperiale d'Augusto, le due vie Emilie erano mantenute a carico dell'impero col nome di via Julia Augusta, nome che però non ò rimasto in quella storia vivente che è la lingua parlata, eco talvolta delle più lontane tradizioni popolari.
   Luogo importante e celebre nel periodo romano, Casteggio non poteva non essere teatro di notevoli avvenimenti anche nel successivo periodo, affermando il Campi clic già nel 397 vi arrivasse il beneficio del culto cristiano: infatti, nel periodo della resistenza dei Goti contro la rivoluzione italiana, clic, sussidiata dai Risantini, li sospingeva al di là delle Alpi, Casteggio è da Totila incendiato; nel 541 è staccato dalla diocesi di Pavia per essere aggregato a quella di Piacenza, disposizione osservata anche dai Longobardi. È prova clic Casteggio non scadde dalla sua antica importanza il sapere come, nel 1151, possedeva le chiese di San Quirico, di San Maurizio, di Santa Maria de Fubahnis e di San Pietro.
   Nel 1161, Federico Iìarbarossa, volendo compensare Pavia della fedeltà indefessamente tenutagli durante le sue guerre in Lombardia, accordava al Connine di questa città, con diploma dell'S agosto, la regalia su novanta terre dell'Oltrepò, della Lomellina e della Lombardia — press'a poco il nucleo della provincia ricostituitasi dopo il 1800 — tra le quali erano le terre di Vigucria e di Ciastegio.
   •Nel 1175 Casteggio fu occupato dalle truppe della Lega e successivamente da quelle di Barbarossa quando venne per assediare Alessandria, la nuova città creatagli contro dai collegati Comuni. Nel ritirarsi queste truppe, clic avevano messo campo tra Voghera e Casteggio, saccheggiarono ed incendiarono tutti i borghi che trovarono sulla loro via, Casteggio e Rioni particolarmente.
   Nel 1191 Casteggio è confermato ai Pavesi dall'imperatore Enrico VI. La sua chiesa, che fino dal 570 apparteneva alla diocesi di Piacenza, viene ad essa riconfermata da papa Innocenzo 111 nel 1199. Nel 1299 apparisce in Casteggio l'esistenza di un monastero di monache Umiliate.
   Nel periodo successivo alla pace di Costanza, verso la fine del secolo XIII, Casteggio ebbe a subire danni per opera dei Piacentini e dei Cremonesi in guerra con Pavia e principalmente nel 1290. Nel 1328, presso Casteggio, vengono derubati varii vescovi e molti gentiluomini che venivano dalla Provenza e recavano a Bologna una grossa somma.
   Nel 1317 Castellino e Fiorello Beccaria erano in possesso di Voghera, Casteggio, Montebcllo, Broni, Sale e Casei, e sperandone aiuti ed infeudazioni maggiori, lavoravano a favorire lo stabilirsi della signoria dei Visconti in Lombardia e sopratutto in Pavia. 11 frate Giacomo de' Bussolari, fautore ardente delle libertà popolari nella memoranda sollevazione da lui snscitata in Pavia, rese vani per allora i tentativi dei Visconti; cacciò i Beccaria dalla città, ne fece distruggere le case e li inseguì assediandoli nei loro castelli dell'Oltrepò. Poco appresso Ugolino da Gonzaga ed il conte Landò da Piacenza, nemici dei Beccaria, assaltarono le terre che avevano serbata fede a costoro e le incendiarono: tra queste Casteggio e Voghera.
   Negli anni 13G1 e 1302, Galeazzo \ isconti. rimasto signore di Pavia, ordinò migliori fortificazioni per le terre dell'Oltrepò, segnatamente Broni, Casteggio, Montebello, Montalto, Montedondone e Voghera. Dovevano essere ben munite le fortificazioni di Casteggio, perchè si sa che nel 1370, temendosi pericoli gravi, vi furono trasportati gli oggetti mobili del Comune di Voghera. Infine nel 1392, a maggior sicurezza, per ordine di Gian Galeazzo Visconti furono di nuovo rafforzate. Ciò forse fu fatto perchè nel 1375, essendo stato Casteggio assalito dai nemici di Galeazzo, furono fatti molti prigionieri Costeggiai». Nel 1380 vengono dati speciali statuti all'arcipretura. Durante l'anno 1401 il paese venne funestato da terribile morbo che vi decimò la popolazione.
   Nel secolo XV, quando i duchi di Milano abbisognando di danaro per le continue guerre nelle quali s'erano impigliati, cominciarono a concedere infeudazioni, Casteggio dovette subirne parecchie. La prima fu concessa da Filippo Maria Visconti in favore