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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Pavia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 302

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Seconda — Alta Italia
   II luogo di maggiore rinomanza del territorio di Codevilla è Montedondone che, fino agli ultimi anni del secolo scorso, era anzi il capoluogo del Comune. Il suolo del colle su cui siede pittorescamente il vetusto e non inglorioso Montedondone è quasi intieramente formato di frantumi di conchiglie fossili e da strati di arenaria conchi-glifera in mezzo a strati di marna argillosa, terra vegetale, ciottoli rossicci. Altra frazione di Codevilla è Gorlazzolo di Sotto, ove trovansi varie sorgenti solforose, assai abbondanti, illustrate nel 1820 dal chimico Romano; vi si trova pure il gesso a strati e in banchi di varia grossezza.
   Nel territorio di Codevilla si coltiva intensamente la vite a filari, da cui si ottengono prodotti che sono tra i migliori della regione vinifera. Celebre specialmente è il moscatello di Codevilla che può gareggiare vittoriosamente coi più rinomati vini dolci o sciropposi d'Italia e dell'estero. Altri prodotti sono il frumento e la meliga ili notevoli quantità, la frutta, le ortaglie e la foglia del gelso da cui trae incremento la fiorente industria locale dell'allevamento dei bachi da seta.
   Cenno storico. — Codevilla, già Luttae seu Caput Villae, è luogo di rilevante antichità. Nel medioevo era luogo ben munito di torri e di mura. La sua chiesa plebana risale al periodo carolingio e fu elencata nel 1200 dal vescovo di Tortona Pietro Rassetto fra le pievi importanti della sua diocesi, la quale comprendeva le antichissime parrocchie di Montedondone, Retoi'bido, Sant'Antonino, le chiese di Bellétti, Morizasco, Montescuceo, Sant'Urbano e quella di S. Maria di Pontazzo, avanzo dell'epoca longobarda. Ebbe capitolo con sei canonici ed arciprete, soppresso da papa Innocenzo Vili. Nel 1301- il marchese di Monferrato cedette Codevilla ai Visconti.
   Di Montedondone si hanno molte memorie fino da lontani tempi. Nel 1153 Gislan-zone Salimbene dona all'ospedale di San Lazzaro di Pavia il già vetusto castello che sorgeva sulla roccia di Montedondone. Nel 1101 Federico I imperatore concede una quarta parte di questa terra fortificata al monastero del Senatore di Pavia. Il possesso poi di Montedondone fu diviso e contrastato fra il monastero del Senatore, la cattedrale di Pavia e varie potenti famiglie pavesi, finché nel 1284 fu stabilita fra questi e i Canevanova una convenzione o pace e furono dati al borgo ì proprii statuti. Senonchò nel 1315 Azzone Visconti, aiutato dai Beccaria, si fa suo il castello di Montedondone, epperò essendo poi soventi rovinato ora dai Monferrini, ora .dai Visconti e dai Beccaria, da Facino Cane e da Luchino Dal Verme, nel 1301 Galeazzo II ordina al podestà di Montedondone di validamente rafforzare la rocca e le mura del borgo. Finalmente, nel 1412, il duca dona ai Rainaldo Beccaria il feudo di Montedondone, che nel 1010 passa ai conti Ruvida di Milano, ai quali appartenne fino all'estinzione dei feudi. In Montedondone si rimarca la villa Negri, che custodisce due marmi ricordanti un patrizio di Cherasco ed un patrizio casalese mortivi nel secolo XVIII.
   Coli, elett. Voghera — Dioc. Tortona — P2 locale, T. e Str. ferr. a Voghera.
   Corvino San Quirico (1537 ab.). — Il territorio di questo Comune si trova a sud della via Emilia fra Casteggio e Santa Giulietta, alle falde di belle colline e sulle rive di un torrentello di poco conto! — Corvino ( 195 ni.), senza avere case degne di speciale rimarco, è un bel passétto moderno che trae ogni sua risorsa economica dall'agricoltura e segnatamente dalla intensa coltivazione della vite a filari che si ha nelle circostanti colline. I vini di Corvino sono riputati fra i migliori del territorio di Casteggio. Vi si coltivano eziandio i cereali, i legumi, gli alberi da frutta ed i gelsi, favorendo in luogo una notevole produzione di bozzoli
   Cenno storico. — Corvino vanta origini romane, e prese il suo nome dalla famiglia di Valerio Corvino Publicola, che quivi aveva — a quanto sembra — ville e possedimenti. Nei tempi di mezzo questo paese seguì sempre le sorti del vicino Casteggio.
   Coli, elett. Voghera — Dioc. Tortona — P2, T. e Str. ferr. a Casteggio.