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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Pavia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 302

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di V ogliera
   «03
   lombardo. Più tardi il possesso di Montebello fu contrastato ni Pavesi (die pire Io ricuperassero, porcili' vediamo nel l^SI Tommaso Confalonieri, capitano dei fuorusciti pavesi, riunire a consiglio nel castello di Montebello i Savi della parte sua. Monte-bello anticamente era munito di un castello e ila mura turrite, e fu al tempo delle guerre signorili tenuto dai Beccaria ed a questi contrastato dai loro competitori. Come feudo, nel 1G83, passò in possesso al inarcliese Filippo Spinola Colonna duca ili Sesto, nei di cui discendenti rimase Imo agli ultimi anni del secolo scorso.
   EbbfiiMoutebedlo un'abbazia Benedettina detta di San tìempio, assai antica, elio ne] lOOi ottiene la conferma da papa Urbano 11 dei vetusti suoi privilegi; un Ospedale pei pellegrini fondato nel jfutì da lìodohaldo, cittadino pavese della famiglia dei Conti, frate: e un convento ili Condomini del quale vedesi tuttora il vasto fabbricato, con cortile a portici, ora di proprietà del conte Dal Tozzo.
   Sei principio del nostro secolo Montebello fu, al 0 giugno 1800, teatro d'una sanguinosa battaglia tra Austriaci e I rancesi, preludente alla battaglia ili Marengo. Quivi il generale Cannes, die comandava i francesi, riuscito a sbaragliare il nemico, si conquistava il titolo di duca di Montebello da Napoleone imperatore più tardi conferitogli.
   Eattaglia di Montebello
   (50 ma^io isr.il).
   Il maresciallo fììnlaj saputo elio una divisione del primo corpo d'armata francese, roimimhita dal generale Forev trovnvasi a Voghera e clic la cavalleria sarda,in sussidio ili qìlcite truppe, av venturnvusi sulla strada Fmilia verso Casteggio, volendo accertarsi delle intenzioni del nemico ed ini pedb* clic di sorpresa potesse riversarsi su Piacenza, immaginò una grande ricognizione, l'esecuzione della quale affidò al generale Stadion. comandante del quarto corpo d'armata. Sotto gli ordini (letta Stadion eranvi le divisioni Urban e Baiiiiigarten, cinque brigate con cacciatori, cavalleria ed artiglieria, circa trentamila nomini, dei (inali la metà in prima linea. Nella notte del I'.t al 20 la divisione Baiimgarten traversando Pavia recavasi alla testa del ponte a Va ora rizza. Da questo punto e da Proni la mattina del 30 cominciava l'avanzamento di tutto il corpo d'attacco. Urbau frattanto, che già trovavasi nell'Oltrepò, seguiva la strada principale in direzione di Casteggio, spiegando coi varii corpi della sua divisione una vasta fronte, che congiunta con quella di Iinnmgarten, teneva una lega circa dì territorio. Scopo di Stadion era di avviluppare ni tal modo il nemico, impedendogli ad tin tratto la ritirala e l'avanzamento.
   La divisione Forey del primo corpo d'armata francese avanzava da Voghera, sussidiata da due reggimenti di cavalleria piemontese, Aosta e Novara, e da due squadroni del reggimento cavalleggeri Monferrato sotto gli ordini delgenerale Maurizio De Sonnnz.
   Olì allenti franco-sardi, che già avevano avuta notizia, di mi grosso movimento di truppe nemiche dalla parte del Po, prevedevano la battaglia, ina non la credevano così imminente. Fu dunque quasi di sorpresa che gli avamposti della cavalleria piemontese segnalarono verso mezzodì il contatto col nemico. 11 reggimento cavalleria Novara fu quello che perii pi imo sostenne l'urto del nemico ed alternando contìnuamente le cariche impetuose ad abili ritirate, diedero tempo al grosso della, divisione francese di avanzarsi e prender posizione, proprio quando sopraffatti dal numero dovettero ripiegare ai di là del torrentello Fossagazzo.
   Oli \«striaci, la cui massa per il congiungersi delle colonne Urban e Banmgarten incrossava sempre, erano già padroni di Casteggio, di Montebello e del Genestrello, ove occupavano le posizioni migliori rafforzate da buona artiglieria. Dopo mezzogiorno la divisione Forey entrava nella lìnea di combattimento, convergendo i snoi sforzi alla presa di Montebello. la posizione dominante e decisiva senza della quale la battaglia non poteva dirsi vinta. La lotta non fu nò breve uè facile. Le artiglierie tedesche, dal paese