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Torre del Monte (574 ab.). Si trova il territorio di questo Comune nella parte pių alta del mandamento ili Casteggio, al disopra di Montebello e presso al contine col mandamento (li Montalto Pavese. Torre del Monte, capoluogo del Comune, č un grazioso paesetto di circa BŪ abitanti, posto stilla vetta d'un alto poggio, a 412 metri dal livello del mare. La sua posizione č magnifica, perchč di lā, oltre della stilata delle retrostanti montagne di Varzi e di Zavattarello, si domina, per uno scoutėnato orizzonte, la pianura del Po fino a Pavia e Milano; e quando l'aria č sgombra da vapori si ha a nord il contorno delle Alpi Retiche e Lepontine. Per se stesso il paese, pur essendo in buone condizioni edilizie, nulla offre di particolare, fuor di qualche rudere dell'antico castello che lo dominava. La sua chiesa parrocchiale sorge isolata sulla pių elevata cima del Comune che sovrasta il capoluogo, appunto a 412 metri dal livello del mare.
Cenno storico. Torre del Monte appartenne ai Beccaria, cui fu confermato nel 1692 con investitura del 26 settembre che riconosce per feudatario Boti Pio Beccaria. Pių tardi nei Dattili di Voghera e verso la fine del secolo XVili il conte Giovanili Battili era conte di Torre del Monte e di Borgo Priolo.
Il tei ritorio di Torre del Monte, magnificamente esposto, si presta alle pių utili e svariate coltivazioni, oltre quella della vite che vi č praticata intonsamente; vi crescono cereali, legnini, frutta, ortaglie, gelsi ed in limitata (piantisi anche gli olivi. I vini di questa plaga sono assai accreditati perla loro forza, passano fra i migliori del territorio di Casteggio. Importante č pur la produzione di bozzoli.
Coli, elett. Voghera Dioc. Tortona T. e Str. ferr. a Casteggio.
Torriceėla Versate (932 ab.), m Comune giā appartenente al mandamento di Santa Giulietta, soppresso colla legge del 30 marzo 1890 ed aggregato al mandamento di Casteggio. Il suo territorio si trova a sud della via Emilia, alle falde di amene collinette tra Casteggio e Santa Giulietta. 11 Comune si compone di due frazioni principali: Torriceėla, capoluogo (HiO in.) e Verzate, sulla via Emilia, ove liavvi pure la stazione del trainway a vapore. Sono due paesi graziosi, puliti, abbastanza moderni. Notevoli sono in Torriceėla gli avanzi di un antico torrione, con porta, e scanalature per saracinesca e ponte levatoio (fig. 93): evidente parte della rocca che fin dal secolo XI esisteva in luogo. Discreta č la chiesa parrocchiale, del 1772, di stile barocco, che č un santuario prediletto a queste popolazioni, compiuto nel 1791 (piando vennero costrutte le quattordici cappelle che circondano la quadrata piazza, contenenti statue ingesso e colorate, ili grandezza naturale.
Il territorio di Torriceėla Verzate č fertilissimo; nella parte in piano vi si coltivano cereali, meliga, lino ed ortaglie; nella, parte in collina č coltivata intensamente la vite, da cui si traggono vini eccellenti. Notevole č pure la coltivazione dei gelsi, e la conseguente produzione di bozzoli.
Cenno storico. Il territorio di Torriceėla Verzate nel 1537 era diviso fra le due nobili famiglie pavesi Belcredi e Botti gel la. Nel 1658, con Montalto ed altri luoghi di questi colli, andō in feudo a Giovanni Domenico Belcredi.
In una cascina di questo Comune, nella mattina del 20 maggio 1859, il giorno stesso della battaglia di Montebello, si compė, per ordine del feldmaresciallo Urban, l'eccidio della famiglia Ciguoli, fatto che destō l'orrore di tutto il mondo civile. In quella, mattina alcuni contadini stavano tranquillamente seduti su una trave, davanti alla porta della loro cascina, (piando sopraggiunsero due soldati austriaci mandati in perlustrazione, imo dei quali aveva i distintivi da caporale. Questi entrō nella casa e dopo averla rovistata ne uscė intimando ai contadini di seguirli dinanzi al generale. Aveva trovata ni quella casa una fiaschetta di pelle con poca polvere da caccia. I poveri contadini obbedirono all'intimazione sicuri di non aver dato nessun pretesto agli invasori, e, sapendo che ad nitri era stato fatto lo stesso trattamento, erano persuasi che, dopo averli cosė condotti.