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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Pavia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 302

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di V ogliera
   «03
   dei bagnanti trova comodi e confortevoli alloggi negli alberghi affatto moderni di Salice, di Monte Alfeo ed anche dello stesso Godiasco. Altra frazione è San Giovanni, con chiesa parrocchiale esistente dal principio del secolo XIII.
   11 territorio di Godiasco, fertilissimo e ben coltivato, produce cereali d'ogni specie, viti, gelsi, alberi da frutta ed ortaglie. Notevole la produzione del vino e dei bozzoli. Vi sono inoltre alcune cave di gesso, i cui prodotti nella maggior parte si esportano a Voghera, a Pavia ed in altri luoghi di maggiore consumo. Vi si cava pure anche altro minerale discretamente ricco di zolfo.
   Cenno storico. — Godiasco è annoverato fra le terre di maggior antichità dell'agro vogherese. Se ne hanno memorie dal periodo comunale in poi e forse prima. Imi una delle principali signorie feudali dei marchesi Malaspiua, che per privilegio imperiale di Federico Barbarossa del 29 settembre 11G1-, insieme a molti luoghi di questi colli e delle valli della Statfora e della Trebbia, ne fu investito Obizzo od Obizzone Malaspiua, figlio del marchese Alberto li. In seguito gli imperatori che successero a Federico Barbarossa confermarono questo egli altri feudi montani e valligiani nel 120'). nel 1355 e via di seguito ai discendenti Malaspiua che si divisero in molti rami distinti dai nomi delle signorie feudali. 11 feudo di Godiasco era assai esteso, comprendendo parte della valle della Staffora, le valli dell'Ardi-vesta, di Nizza, di Groppo e salendo sui monti Calcinerà, Monsunia, sui poggi Gaz-zolo e Ferrato. Il suo forte castello fu oggetto di guerre tra i Tortonesì, i Vogheresi, i Beccaria ed i Malaspiua, i quali ultimi conservarono per molto tempo la signoria feudale di Godiasco e di gran parte del territorio circostante.
   Coti, elett. Voghera — Dioc. Tortona — P2 e T. locali, Str. ferr. a Voghera.
   Cecima (019 ab.). — 11 territorio di questo Connine si stende sulla estremità ovest del mandamento presso il confine di questo col circondario di Tortona in provincia di Alessandria. È una regione di colli piuttosto alti e pittoreschi. — Cecima (330 m.), capoluogo del Comune, è un piccolo paese di 370 abitanti circa, di aspetto rurale. La sua bella chiesa parrocchiale, che trae origine forse dalla fine del secolo XII, di costruzione lombardica, mostra d'ammirabile ancora una bellissima corniciatura, un'artistica porta a sesto acuto e uno stupendo rosone, il tutto in terracotta di finissimo lavoro, come a mattoni sono tutta la facciata divisa in tre scompartì e i lati esterni: memorabile esempio dell'architettura nostrale del XIV secolo (fig. 95).
   Il territorio di Cecima, fertilissimo, produce cereali in limitata quantità, viti, gelsi, alberi da frutta, castagne e legname da ardere in grande quantità.
   Cenno storico. — Vanta Cecima una grande antichità, comechò nel 943 era data da Ugo e Lotario ai vescovi di Pavia e loro era confermato, nel 977, dall'imperatore Ottone. Nel 1419 ebbe i proprii statuti dati dal vescovo Grassi e che si conservano inediti nell'Archivio vescovile di Pavia. Ebbe Cecima un forte e munito castello, sopra
   Fig. Di-,
   Godiasco : Porta del palazzo Malaspina (da fotografia Cicala).