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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Pavia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 302

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   200
   l'arte Seconda — Alta Italia
   capoluogo del Comune, è nn discreto paesello di quasi 400 abitanti, a 464 metri dal livello del mare, attorniato da monti di una certa altezza separanti il bacino fluviale del Ti don e da quello della Versa. Poco di notevole in Golferenzo, clic pur non manca di qualche edifizio di bell'aspetto, tra altri la villa Belcredi. Ville e cascinali sparsi per le circostanti colline dividono la piccola popolazione di questo Comune.
   Prodotti del suolo: viti, cereali e gelsi al basso; castagni e foraggi in alto. Vi si alleva in discreta quantità bestiame e segnatamente suini Vi si alleva pure pollame.
   Cenno storico, — Antico è Golferenzo, come lo provano ì documenti e la stessa sua chiesa parrocchiale, (li vetusta costruzione. Infatti è registrato nelle concessioni imperiali dei secoli XII e XIII. Lo sappiamo assalito, negli anni 1214 e 1216, dalle orde milanesi e piacentine in lotta coi Pavesi. Nel 1691 Golferenzo andò in feudo ai Belcredi che fino dal 1537 possedevano gran parte del suo territorio.
   Coli, elett. Slradella — Dioc. Tortona — P3 e T. a Mad, della Versa, Str. ferr, a Stradella.
   Montecaìvo Yersiggia (1345 ab.). — Il territorio di questo Comune si stende ad occidente di Soriasco, fra colline piuttosto elevate, tra cui corre uno dei due rami originarii della Versa. — Montecaìvo Versiggia, capoluogo del Comune, sorge su un colle a 438 metri dal livello del mare, dominante per largo tratto la vallata della Versa fino a Stradella e la sottostante pianura ed ha circa 600 abitanti. Notevoli in Monte-calvo sono: l'antico castello che fu dei Beccaria e successivamente dei Belcredi ed altri, ed ora appartiene alla famiglia patrizia pavese dei Pisani, la chiesa parrocchiale di qualche antichità che fu di patronato dei Pietragrassa-Berzio-Beccaria, ed alcuni edifizi moderni o rimodernati. Il Comune di Montecaìvo Versiggia è molto frazionato, e sparsi per le circostanti colline si notano i paeselli, per lo più aggregati di cascinali e di ville che sommano a quarantasette, tra le quali quella denominata Bugarello ò indicata iu documenti del 1157, 1161, 1180 e in privilegi imperiali di quella età.
   Fertilissimo è il territorio di questo Comune in cui la vite prosperosamente attecchisce dando ottimi prodotti, clic contano fra i migliori vini dell'Agro stradellese. Vi si coltivano pure i cereali, i gelsi, gli alberi da frutta, i legumi, le ortaglie. Importante è in luogo la produzione dei bozzoli e di qualche rilievo è anche l'allevamento del bestiame da cortile.
   Cenno storico. — Montecaìvo ha origini antiche ed è ricordato più volte nelle cronache del periodo comunale e negli atti della Curia tortonese. E compreso nella donazione ai Pavesi fatta, nel 1164, da Federico Barbarossa e nelle conferme del XII e XIII secolo. Il suo castello è rovinato per questa ragione dai Milanesi e dai Piacentini nemici dei Pavesi nel 1214 e nel 1216. Fu Montecaìvo, dal principio del 1400 in poi, signoreggiato da un potente ramo dei Beccaria che si intitolò dalla signoria, e fu sempre m lotta coi Visconti. Nel 1691 acquistano il feudo i Belcredi che, nel 1701, diventano marchesi di Montecaìvo e ne tengono il possesso fino al cadere del secolo scorso. Se ad nn Beccaria si deve la costruzione, nel 1596, del pozzo che si vede nel castello, forse ad un Belcredi si devono i muraglioni che rafforzano la rocca di Montecaìvo.
   Colf, elett. Stradella — Dioc. Tortona — Pa e T. a Mad. della Versa, Str. ferr. a Stradella
   Rovescala (2038 ab.). — Questo Comune si stende all'estremità orientale del circondario di Voghera, sul confine di questo colla provincia di Piacenza, dalla quale è divisa dal torrentello Bardonezza, scorrente fra quelle colline. — Rovescala, capoluogo del Comune, è una bella e grossa borgata d'oltre 1300 abitanti, con una chiesa parrocchiale di buon disegno, qualche palazzotto d'aspetto signorile ed edifizi moderili, che non tolgono però al paese il suo carattere essenzialmente campagnuolo. Noteremo solo le belle case Della Noce, Valerio, Guffanti, Ramati, nonché il palazzo o castello signorile degli Opizzoni-Giorgi che andava allietato da un giardino all'inglese. Un viale ombreggiato divide bellamente il borgo. Rovescala è sopra un colle a 274 metri dal