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Parte Prima • Alta Italia — Circondario di Voghera
Ugo marchese cl'Este, figlio del fu marchese Oberto; terre e case che pare siano state dal marchese Ugo, assieme alla moglie Gisella, donate nello stesso anno al vescovo di Pavia. Senonchè troviamo che nel 1185 papa Lucio III dona la corte di Genifredi, da Rubolini e da altri storici supposta quella di Zenevredo o Genevredo, con due cappelle, di Santa Maria e di San Vincenzo, al monastero di Santa Maria Teodata di Pavia. Nominato nel privilegio di Federico I imperatore, dell'anno 1164, Zenevredo fu ascritto al distretto pavese e così legato politicamente ai destini di Pavia, ma non venne inai infeudato. Così fu una delle poche terre che, come la Zelada ed altre del circondario di Pavia, rimasero sempre allodiali o sotto la giurisdizione immediata del sovrano, come trovasi scritto in un elenco manoscritto inedito, formato poco dopo il 1770: Lei vassalli della provincia di Voghera, posseduto dal conte Cavagna Sangiuliani.
Coli, elett. Stradella — Dioc. Tortona — P2, T. e Str. ferr. a Stradella.
Deviazione del torrente Eile presso Ketorbido.
Relorbido, paese oltremodo laborioso e ricco, seppe negli anni 1893-1894 portare a compimento la grandiosa opera della deviazione del torrente Pile già attraversante l'intero abitato, pericolosissimo nelle sue piene per la sua straordinaria rapidità. La nuova inalveatone fu ideata fin dal 1815 dopo la disastrosa piena avvenuta nell'agosto di tale anno, nella quale vennero travolte ed uccise diverse persone e portati gravissimi danni all'abitato e terreni circostanti — danni che si rinnovarono nelle successive piene e specialmente in quella del 1863.
La spesa per tale deviazione ascese a lire 200,000 circa, sopportata per tre quarti dai proprietari di case del capoluogo e per lire 50,000 dal Comune. L'opera eseguitasi fu progettata dai signori ingegneri Meardi Paolo e Contardo Garrone di Voghera, dichiarata di pubblica utilità con decreto reale del 14 luglio 1891 e compiuta nel 1894 dall'impresa Mezzadra Giulio di Casteggio, mercè lo autorevole ed efficace concorso dei signori: deputato Meardi ed illustrissimo signor marchese Durazzo Pallavicini presidente del Consorzio, al quale in modo speciale si deve se l'opera può dirsi un fatto compiuto. Propugnatori instancabili per l'esecuzione di tale importantissimo lavoro furono pure i compianti sindaci Meardi avv. Francesco e geometra Alessandro Guerra, ai quali il paese deve incancellabile riconoscenza.