Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Bergamo e Brescia', Gustavo Strafforello

   

Pagina (17/553)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (17/553)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bergamo e Brescia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 540

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Provincia /li Bergamo
   11
   Moren (2492 ni.), dominante dì fronte alla Presolana, dall'altra sponda del Bezzo, la valle di Scalve. Questa dolomia è ricca di fossili, come clievinitzle, natiche, giroporclle, daonelle, ammoniti, spongiarie. Sene trovano alla Presolana, sul monte Ortigliera, sulla cima dell'Arerà, nella vallee,ola dei Lacci e via dicendo. I inarmi colorati, compatti e duri che si traggono da questa dolomia sono fra i più belli che si conoscano: rinomati quelli di Ardesio, che servono quali elementi decorativi, nelle chiese particolarmente.
   La formazione del trias superiore termina con una zona di scliisti neri, compatti e di arenarie fossilifere, dette sfrati di Wengen. Se ne trovano specialmente 111 valle di Scalve, nella valletta Paludina, di fronte a ScMpario, alle falde del monte Moren, alle malghe di Epolo; in valle P>reinbana nel ramo di Yalleve, a Foppolo, al passo del Tartano (2100 ni.), per il quale si discende a Morbegno ili Valtellina.
   11 trias medio si° rinviene sempre più addentro nelle alte valli ed è rappresentato da calcare nero, compatto, a finissima struttura, talvolta bernoccoluto e taPaltra schistoso ed ardesiaco. Questo terreno, detto dai geologi anche Muschelkadc, predomina specialmente a Lenna e Piazza Brembana, in vai Piodera e nella valletta dei Gatti in vai di Scalve. Gli schisti di vai Piodera, sfogliandosi in sottili lastre (piade), vengono utilizzati nella regione per la copertura dei tetti. Tra i fossili che contengono abbondano i ceratiti e le daonelle.
   11 trias inferiore, ultimo piano di questa formazione, abbonda singolarmente nelle alte valli bergamasche. Consta di due roccie differenti, il servino e Varenaria rossa triassica. Il primo è formato da schisti argillosi di vario colore, generalmente di bigio cinereo ed ocracei, nonché da schisti argillo-calc-arei compatti e da arenarie rosse a grana finissima, talvolta molto micacea. L'arenaria rossa si presenta a grossi elementi contiene frammenti di quarzo e di porfido rosso, con cementazione siliceo-calcarea. Abbondano gli esempi di queste formazioni nella Valtorta, in valle d'Ornica ed in valle Averara, diramazione occidentale della valle Brembana superiore ; m vai Fornirà, a Valnegra sopra Lenna: forma i monti Torraggiolo (1552 m.) e Torcola (1656 ni.), attraversa il letto del Brembo e continua per il passo della Marogella, nella valle, Seriana per vai Canale e vai Sanguigna, fino a Gromo; attraversa il Serio e per la valle Sedornia il monte Manina, Oltrepovo, forma il lato nord della valle di Scalve, addossandosi al pizzo Tornello (2688 m.) ed al Venerocolo (25(J0 m). Altre ramificazioni di questa estesa formazione si trovano nella bassa valle, del Bezzo o Cozzone, presso alla foce di questo fiume neirOglio7 a San Vigilio ed a Rogno. L'arenaria rossa a finissima grana, compresa in questa formazione, è eccellente materiale da costruzione. Ne fu impiegata Utilmente grande quantità nelle opere del Cimitero Monumentale di Milano.
   In questo terreno del trias inferiore si trovano banchi intercalati di ferro apatico o carbonato di ferro; nella valle Brembana sopra Carona (ai Carisoli), sul monte Bru-none, sul Redorta, sul monte Vigna, sul Manina, per il quale si passa dalla vai Seriana alla vai di Scalve, si trovano ancora di queste lumiere di ferro in via di lavorazione; altre ve ne sono sui monti di Colli, Glaiole, Ortasolo, nel bacino d'i Scliilpario in vai di Scalve, in mezzo al verde intenso di una frondosa foresta di abeti.
   Nell'ultima e più alta zona, a nord del territorio bergamasco, le prime roccie che si offrono a contatto colla formazione triassica in molte località, sono d'origine ignea o plutonica: sono euriti di color verde, quando non abbiano sofferto alterazione per opera degli agenti atmosferici e tellurici, hanno struttura scliistosa e la durezza quasi del quarzo. A queste seguono conglomerati ed arenarie poligenici ad impasto euritico; a questi altri conglomerati rossi poligenici, porfirici con frammenti di quarzo, di micaschisto e di gneis, e queste roccie si ritengono appartenere al terreno più alto dell'epoca paleozoica, il permiano; ma sono affatto prive di fossili o ne contengono avanzi rarissimi ed irriconoscibili, sì che non fu possibile farne un'esatta determinazione. A tali roccie succedono schisti arenacei, arenarie nere, micacee, schisti argillosi, neri, zonati,