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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bergamo e Brescia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 540

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   3-2
   Parte Seconda — Alta Italia
   Fabbriche di Urrà e di acque gassose. Industria quasi sconosciuta in provincia ebbe, dopo il 1881, un notevole impulso per il grandioso stabilimento sorto in quell'anno a Seriate ed ove si fabbrica birra ad uso bavarese. Attualmente esistono in provincia 5 fabbriche di birra, con una produzione complessiva di 1574 ettolitri. Vi sono inoltre 9 fabbriche di acque gassose, con una produzione annua di 1719 ettolitri.
   Fabbriche d'aceto. Esistono attualmente in provincia 14 fabbriche d'aceto a metodo tedesco, con una produzione complessiva di 1S,000 ettolitri all'anno, che in parte è consumato in provincia ed in parte viene esportato.
   Industria della Seta. — L'industria serica, che è tuttavia la più importante della provincia di Bergamo, ha in questa regione tradizioni antiche e gloriose. Il governo della Serenissima, sotto cui per tanto tempo stette Bergamo, nel 1584 traeva dal Bergamasco 2325 zecchini per ciazio di sete e bozzoli e 12G zecchini per dazio di velluto: ciò clie stabilisce l'importanza che, relativamente al tempo, anche allora aveva tale industria. Nelle relazioni dei magistrati veneti, ed esistenti nel grande archivio de' Frari, si ha che la provincia di Bergamo produceva, nel 174-4, bozzoli pel valore di 300,000 ducati, ond'è che, fatto il ragguaglio del valore d'allora, la produzione sarebbe stata di 349,000 chilogrammi. Nel 1793 fu di 812,000 chilogrammi, alla qual somma, per la trattura e filatura si aggiunsero 1,400.000 chilogrammi importati dal di fuori. La coltura del gelso nella provincia di Bergamo è parallela, per data, al rimanente della Lombardia. L'industria serica subì quivi, come nella limitrofa provincia comasca, terribili crisi. Memoranda quella prodotta dalla malattia del baco (pebrina), sviluppatasi nel 1S5G edanni seguenti, che ridusse (piasi a zero la produzione locale dei bozzoli, la quale, nel 1852, saliva a 2,500,000 chilogrammi. Parve quello un colpo mortale per l'industria serica bergamasca, a cui si aggiunsero, per completare l'opera, i contraccolpi della guerra, delle crisi monetarie ed economiche nei paesi di consumo della produzione bergamasca, la concorrenza estera, i capricci della moda ed infiniti altri malanni. Ma gli industriali serici del Bergamasco, al pari di quelli di Como, non si sgomentarono fra tante avversità, colla paziente perseveranza, lo studio, le abili mercature, poco per volta riconquistarono il terreno perduto, ed ora possono giustamente andare orgogliosi di avere contribuito a far risorgere questo importantissimo fattore della ricchezza nazionale, che sembrava dovesse andare irremissibilmente distrutto dalla concorrenza estera e dalle difficili condizioni fatte dal mercato mondiale.
   Col risorgere dell'industria serica migliorarono anche le mercedi e le condizioni dei lavoratori, i quali, negli ultimi anni ebbero condizioni più tollerabili che nel passato, avendo aumentati dal 20 al 25 per cento i loro guadagni. Attualmente sono occupati nei diversi rami dell'industria serica nella provincia di Bergamo 17,058 operai, ilei quali 10,179 addetti alla trattura, 0013 alla torcitura ed all'incannaggio, 318 alla tessitura e 51S alla cardatura dei cascami.
   Trattura. I)a una statistica del Governo veneto si rileva che, nel 17G9, eranvi nella provincia di Bergamo 1143 bacinelle per la trattura della seta; attualmente se ne contano 7790 così divise: bacinelle a vapore attive 5140, inattive 22G; bacinelle a fuoco diretto Ittive 310, inattive 114. La trattura a vapore ha dunque quasi completamente battuto e sostituito l'antico sistema della trattura a fuoco diretto.
   11 numero delle filande elio ora sono in attività nella provincia di Bergamo è di 85, delle quali 74 a vapore ed 11 con bacinelle a fuoco diretto ancora conservate in attività per speciali condizioni locali e di produzione. Tali filande dispongono complessivamente di 83 caldaie a vapore, della forza di 743 cavalli con 71 motori a vapore di 148 cavalli e 27 motori idraulici di 07 cavalli dinamici. Col rifiorire dell'industria serica si stabilirono, di fianco alle semplici filande, alcuni stabilimenti congeneri, nei quali il bozzolo nella sua forma anormale (doppione) e le restanze dei bozzoli dopo la trattura, il galettame ed i ricotti vengono sottoposti a speciale trattamento, dando