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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bergamo e Brescia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 540

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'erga mo
   31
   Degli istituti sopra enunciati il più importante ò l'Ospedale Maggiore, al quale furono in progresso di tempo aggregati il Brefotrofio, il Sifilicomio e l'Infermeria pei bambini. Fu fondato, nel 1457, col nome di Ospitale di San Marco e col concentra-inento dei numerosi ospedali sparsi nel Comune. E capace di 450 letti. Dipendente da questo Ospedale e soggetto allo stesso corpo amministrativo è l'Ospedale dei Contagiosi, aperto, nel 1884, nell'ex-convento dei Celestini, all'estremo confine nord del borgo di Santa Caterina.
   11 Manicomio provinciale surrogò l'antico ed insufficiente Manicomio di Astino ! fu aperto nel 1892 e contiene 650 dementi.
   Zi A CITTÀ
   Chi arriva a Bergamo dalla ferrovia o da una delle molte linee tramviarie che la congiungono colle finitime provincia di Milano e di Cremona, non può a meno di restar sorpreso dall'ani mirabile vista dell'antiteatro di colline, dietro cui sorgono più alte montagne, al primo gradino o scaglione delle quali siede la parte più antica e storica della città: la Bergamo alta. Specie per chi giunge dalla bassa e sconfinata pianura di Milano, di Lodi, di Crema e di Cremona, questo quasi improvviso aprirsi della conca bergamasca, al disopra di Verdello, produce effetto allietante.
   Dalla stazione, davanti a cui s'apre un piazzale-giardino semicircolare, un bel viale, a doppia fila d'alberi, conduce alla parte bassa della città, mentre prospetta direttamente la parte alta, torreggiante su un largo colle, dalle pendici verdeggianti, su cui spiccano le mirabili e poderose mura alberate dell'antica città.
   11 viale della stazione, che negli entusiasmi del 1859 fu intitolato a Napoleone III — dedica per tante circostanze ora posta nel dimenticatoio — corre in argine, ed è fiancheggiato ad oriente dall'immenso quadrilatero del Foro Boario, occupante un'area di 53,000 metri quadrati e nel quale ogni lunedì si tiene mercato di bestiame bovino ed equino e di derrate agricole, e dal 22 agosto all'8 settembre la famosa fiera dì Sant'Alessandro, che tanta gente attira dalle soprastanti vallate e dalle provincia vicine.
   La stazione feiroviaria, aperta nel 1857, fu più volte rimodernata ed ampliata ed ora è un edifizio abbastanza bello ed adatto ali uso cui fu destinato; vi fanno capo cinque linee ferroviarie: Lecco-Bergamo, Bergamo-Brescia, Bergamo-Treviglio-Milano, Berganio-Treviglio-Creuiona, Bergamo-Ponte San Pietro-Seregiio. Sullo stesso piazzale, uu po' ad oriente, sorge il nuovo ed elegante fabbricato della ferrovia secondaria di valle Seriana, aperta all'esercizio pubblico nell'anno 1885.
   11 viale della Stazione è lungo oltre 400 metri e, nelle vicinanze della città, è fiancheggiato da edilìzi di moderna costruzione da un lato e dall'altro da edifizi meno moderni, tra cui poi sorgono, a formar piazzale davanti alle classiche palazzine daziarie di porta Nuova, la chiesa di Maria Immacolata delle Grazie, con un grande cupolone emisferico, ed il palazzo della Congregazione di carità, edilizi di cui toccheremo parti-taineute più avanti.
   La bella barriera o porta Nuova fu aperta il 22 agosto 1837 e le sue palazzine daziarie, in elegante stile dorico e con ricca trabeazione, sono opera riescita dell'architetto Cusi. Sulla soglia di questa porta è data l'altanetria della città, che misura metri 249.85 dall'alta marea dell'Adriatico.
   Oltrepassata questa porta, ch'è la principale della città e dove è continuo e sovente febbrile il movimento, poiché ad essa fanno capo le varie linee tramviarie dìramantisi per Milano, Monza, Crema, Brescia, Cremona, le corriere postali per la valle Brembana ed altre località della provincia non tocche dalla ferrovia o dal tram a vapore, si apre la bellissima piazza Cavour, il Giardino pubblico, il Sentierone — la passeggiata più frequentata dai Bergamaschi — contornati da bellissimi edifizi e ila cui si partono lo