Bergamo 47
è ili maggior pregio la Maria in trono, (li Alessandro Bonvicini detto il Moretto. Ve ne sono molti del Cavagna, del Tiepolo, di Palma il Giovane, e tra i moderni dell'Epis.
San Rocco. — Era un'antica sala ad uso delle riunioni dei mercanti, costrutta intorno al 1500. In occasione della terribile pestilenza del 1030, fu per voto della città ridotta a chiesa in onore di S. Rocco, creduto dai fedeli difensore contro la pestilenza. Più tardi passò in proprietà della famiglia Salvioni. Abbellita e restaurata venne riaperta al culto nel 1844. Ila un solo altare con una pala pregevole: Maria Addolorata, di Pietro Ronzelli, datala dal 1588. Gli affreschi sono moderni e si debbono al bergamasco Giacomo Gii Iti, die li eseguì nel 1854.
San Pancrazio. — In via Gombito : una delle più antiche e cospicue parrocchie della città. Sene hanno notizie sin dall'anno888 governando la chiesa bergamasca il vescovo Garibaldo. Venne rifabbricata e rimodernata più volte, Ira cui nel 1450, e nella prima metà del secolo sul disegno dell'architetto Caniatia — e tale conservasi anche oggidì. L'interno è, come in quasi tutte le chiese bergamasche, ad una sola navata, con presbiterio e coro di forma ovale. Contiene pregevoli dipinti: tra gli altri una Pietà, di Marcantonio Cesareo, reputatissima. Il Salmeggia vi ha, sopra la piccola porta, ritratto San Carlo Borromeo.
Chiesa c Convento di Santa (irala. —In via Arena. Vuoisi fondata nell'808 da Adleida, piis-siuia matrona bergamasca, madre di Sanla Grata. La chiesa attuale, eretta allato dell'antica, venne consacrata nel 1600 dal vescovo l\lilani. Dell'antica conservasi ancora buona parte sotto alla moderna, ma è chiusa al pubblico. Sulle pareti si notano traccio di dipinti vetustissimi, di ignoto autore. La vòlta è dipinta a fresco dall'Averara: nè gli altari mancano di mediocri dipinti del seicento. Nell'altar maggiore Iiawi una pala del Talpino reputata per il capolavoro di questo artista, che si meritò il nome di Raffaello Bergamasco.
San Michele all'Arco. —- Nelle vicinanze della piazza, Garibaldi, il punto centrico della Bergamo alta. È così detta perche eretta nel luogo ove la tradizione popolare vuole sorgesse, al tempo di Roma, un arco in onore di Nerone. La si vuole '
fondata nel 747 da Adleida, longobarda, duchessa di Bergamo. Ma nulla conferma o documenta la leggenda popolare. Nel 1750 venne in gran parte demolita, e rifatta l'attuale chiesa su disegno dell'operoso architetto bergamasco Giambattista Caniaua. Vi sono pitture di qualche pregio, tra cui nella cupola la Caduta degli Angeli, del Carlone.
Sant'Agata del Carmine. — In via Colleoni, esistente già nel 1404, epoca in cui venne restaurala o rifabbricata insieme all'annesso monastero. Nel 1730 fu rifatta dalle fondamenta, meno il coro ed il presbiterio, su disegni del già citato Caniana. Ila buonissime pitture del seicento, fra cui alcune del Poscante, del Da Ponte o Bassano, del Salmeggia, del Cesareo e d'altri. Nell'i sagrestia si conserva una croce di argento dorato, lavorata stupendamente a cesello ed a sbalzo, sì da essere ritenuta opera di uno dei migliori allievi del Cellini. Fu donata alla chiesa dal conte Leonino Secco-Suardo.
Santa Maria dello Spasimo. — In via Venti Settembre, eretta da un Gerolamo Madio nel 1591 e rifabbricala nel 1760. Al tempo della rivoluzione soppressa al culto, venne fatta sede di riunioni popolari più o meno tumultuanti. Nel periodo austriaco venne riaperta al culto, restaurala ed abbellita di marini, stucchi, dorature.
San Leonardo. — In piazza Pontida. Quivi era l'antico ospedale ed alloggio pei pellegrini. Nel 1170 il vescovo Guala vi istituì anche un ricovero pei fanciulli abbandonati. La porta è protetta da un piccolo porticato. Non vi sono all'interno cose che emergano dal comune.
Sant'Alessandro in Colonna. — Nella via omonima (Bergamo bassa), cosi detta da una colonna erettavi davanti nel 1018, con avanzi tolti da un tempio del periodo romano dedicato a Venere, sorgente in quella località. Si vuole che questa sia la più antica chiesa della città bassa, essendo sorta su un'altra dedicata al martire bergamasco ed esistente fui dal 387. La chiesa attuale sorse nel 1447 sull'area della primitiva, e subì varie trasformazioni e restauri. La facciata, adorna di statue di Alessandro Sanzi, éabbastanza buona. Vi si conservano, negli altari, buoni dipinti, per la maggior parte dei noti pittori bergamaschi del seicento.
Oltre di queste, clic sono le parrocchiali o principali, esistono in Bergamo — città evidentemente assai religiosa numerose chiese minori od oratorii, non mancanti pur essi di pregi architettonici, di buoni quadri o di memorie storiche.
Di queste chiese ricordiamo fra le altre: San Giuseppe, ili via Cavetto; San Benedetto, in via Sant'Alessandro ; San Pietro in Colle Aperto, Santa Grata inter-vites, Sant'Erasmo, San Salvatore, San Lorenzo, Mater Domini, Santa Maria e Marco, presso l'Ospedale Maggiore; San Pietro e Paolo, Santa Maria Elisabetta, Santa Caterina, Santuario della Beata Vergine Addolorata, Sant'Anna, di bella architettura moderna — fabbricata nel 1841 su disegno dell'architetto Berlendis — San Lazzaro, coll'antico