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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bergamo e Brescia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 540

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   3-2
   Parte Seconda — Alta Italia
   modo da rispondere alle più rigorose esigenze della scienza moderna, A epresta poliambulanza tu, per disposizione del Ministero, nel 1880, affidato il Dispensario celtico, clic, stando alla relazione ufficiale cui abbiamo sull'occhio, funziona egregiamente tanto nei riguardi prolilaltici che nei morali
   Orfanotrofi c 1,1 l'i', annessi. — Questo Istituto, avente antiche origini, ha sede in un bell'edilizio della via Torquato Tasso, nella eilli bassa. Oltre dell'Orfanotrofio maschile di San Martino, propriamente detto, fondato nel 1532 dal filantropo veneto Girolamo Miani, che fu dalla Chiesa canonizzato, questo Istituto ha l'amministrazione delle Opere pie seguenti Casa del Conventino per ragazze minorenni, fondato nel lTO'i ; Casa ilei Soccorso, per giovanette derelitte di età non inferiore agli anni 12, esposte al pericolo delle seduzioni, fondala nel 1012 dal sacerdote liei lotti, Casa delle donne in ritiro, promossa pur questa da Gerolamo Miani, per maritale, vedove o nubili, risultile di togliersi dalla mala vita,
   Maiiirftiiiin Provinciale. — Questo grandioso stabilimento di cura trovasi all'estremità di lìorgo Palazzo, ad un chilòmetro circa sulla strida un zioriale. Venne costi otto per sopperire alla insufficienza ih 11'aulico manicomio d'Astino e per ovviare all'iuconvenicntc ed al grave dispendio per l.i provincia di dover Mantenere i proprii dementi in altri manicami. Diede i disegni e presiedette alla costruzii'iie ilegl edilizi l'ing. Elia Forami L, ed il finirti In compiuto ed inaugurato nel 1802. Esso occupa un'area di fnq. 105,000 COSÌ distribuita : niq. (18,8110, ad uso colonia; 50,000, coltile e giardini ; 15.001), fabbricati, con una larghezza massima di tu. 3Ì5 sopranna lunghezza ili ni. 315.
   Consta di 31) corpi di fabbrica divisi per grado e qualità di malattia e per sessi Nel centro ravvi una piccola, ma eleganle chiesa nello stile lombardo del rinascimento; più due l'alibi irati isolali, ad uso colonico, clic ni caso di maialile contagiose possono anche servire da lazzaretto. Tre. caldaie, (lidia superficie di inq. 150, sono adibite, alla ventilazione, alla cucina, ai bagni ali illuminazioni! elettrica, a tutti i servi/i che la moderna scienza freniatrica impone ad uno stabilimento siffatto. 11 eosto dell edilizio intiero, compresa l'arca, fu di atre un milione e mezzo, sopportalo tutto dalla Provincia di Bergamo.
   I,'Melico. — Nella città alta, presso l'abside di Santa Maria Maggiore, sorgo sopra uno slilo-bato piuttosto elevalo, mi edilizio di semplice e severo si ile toscano: è l'Ateneo, fondalo sul principio del nostro secolo dall'antiquario Giovanni Ballista Ilota per custodirvi il cospicuo materiale di lapidi, frammenti di sculture e sculture auliche — periodo romano — da lui, con paziente cura e pari erudizione, l'accollo nel territorio bergamasco. Di questo Istituto fecero la loro sede,
   fondendosi in un solo ente, le due Accademie alloca esistenti e fiorenti ni Bergamo : degli Eccitati (fondata nel 1047) e degli Avvali (fondata nel 1769) allo scopo di dare maggiore incremento agli sludi letterari. scientifici e filosofici. Interessante, nella maggior sala dell'Ateneo è la raccolta del Rota, accresciuta da successive donazioni e da pezzi di recente esumati dal sottosuolo. Essa è di buon corredo e documentazione alla storia locale del periodo romano o dei primissimi secoli del Cristianesimo.
   I,a Mera, — E questo, senza dubbio, il più caratteristico edilìzio, o per meglio dire, gruppo di edilizi che esista in Bergamo bassa e die si rannoda alla tradizione, se non perdala, cerio assai mutata eoi mutare dei tempi e (lei costumi, della fiera famosa di Sant'Alessandro. I ricordi della fiera di Sant'Alessandro si confondono con quelli più antichi della città. Sembra che fin dai tempi primi del Cristianesimo, allorché dopo il decrelo di Milano fu ammesso come religione tollerala, una gran folla di fedeli accorresse in Bergamo a venerarvi il corpo del martire Alessandro consci vaio in quella callcdrale, nelle feste anniversarie del suo martirio 11 concorso della genie attirò di conseguenza anche quello dei merralaiili clic coglievano l'occasione per sciorinare le loro mercanzie e derrate agli accorrenti. Questi, alla lor volta, vegnenti dalle valli inte rne per strade difficili e mal sicure, profittavano della circostanza per l'are i loro acquisti, le loro provviste o per vendere i prodotti superflui dei loro territori. Da questo scambio di prodotti, da queslo mercato venne la cosìdetta fiera ili Sant'Alessandro o di Bergamo, una delle più famose del medioevo, durala prosperosamente fin quasi ai nostri giorni. Della fiera di Bergamo si hanno notizie l'ut dal secolo IX e dal X ni cui gli imperatori ed i re d Haliti imponevano e riscuotevano dazi ai mercatanti che vi portavano le loro derrate. Berengario 1, ad esempio, clic aveva bisogno di tenersi amici i grandi signori e vescovi italiani, dai quali ripeteva la corona, cedeva i dazi riscossi dai mercalanli alla fiera di Bergamo al vescovo Adalberto; più lardi assegnò laii proventi ai canonici di San Vincenzo. Ciò per stabilire quanto antica c consuetudinaria sia rimasta fra le popolazioni bergamasche la fiora di Sant'Alessandro.
   Le baracche e le tende dei mercanti, accorrenti alle fiere di Bergamo, si elevavano sul vasto piano cli'c alle falde del colle su cui sorge la cilli alta. I a Itera durava — e dura tuttavia — dal 22 agosto all'8 settembre I mercanti che vi prendevano parie pagavano al Connine, proprietario allora, come lo è ancora, del suolo, mia lassa di posteggio. Questa era abbastanza rilevante, perché nel 1475 il Comune ne abbandonò la parte maggiore all'erigendo Ospedale Granile, sorgente appunto di fronte al piano ove la fiera tollerasi.