Bergamo
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Nel 1735 una società di speculatori propose al Comune di erigere sul prato di S. Alessandro una specie ili piccola città, con case in vivo ad un sol piano e botteghe, da affittarsi ai negozianti accorrenti alla liera, nel periodo della durata di questa. La proposta parve buona, pratica, decorosa e fu dal Comune accolla. L'architetto Ca-niana, autore del progetto, venne incaricato anche della esecuzione, ed egli occupo un'area ili circa 20,000 inq.l costruendovi si può dire una città in miniatura, formata di casette unitemi con 540 botteghe ed altrettanti ammezzati, divisa in quattro parti uguali da due vie principali in-tersecanlisi nel piazzale centrale ove sorge una bella fontana scolpita dal Sanzi. Altre vie secondarie, parallele alle maggiori, solcavano il recinto ni ogni verso. Vi si accedeva per dodici porte a cancellate, ed ai quattro angoli erano edilizi di maggiore importanza, detti nel dialetto locale i Torresinì.
Per più d'un secolo la cosa piacque, ed i costruttori ed il Municipio poscia, rimasto padrone dell'edilizio, fecero affari d'oro, affittand-Slocali ai negozianti, vegnenti in gran parte da .Milano e da Venezia, durante il perìodo della fiera; in quei sedici giorni grassi la vita cittadina si trasfondeva e concentrava in questo recinto. Terminata la fiera i mercanti incassavano la loro roba, le botteghe restavano vuote, tulio l'edifizio si chiudeva, le chiavi erano depositate al Comune e fino all'anno successivo non veniva riaperto.
Ciò è durato fin dopo la metà del nostro secolo. Ora le mutate condizioni dei tempi, ì trasporti ferroviari, le facilitazioni d'ogni genere, hanno cambiato il carattere e le ragioni della fiera di Bergamo. L'edilizio del Caniana cominciò ad essere disertato, ed il Comune, pensando di utilizzarlo altrimenti, data la sua posi zione centrica e comoda, nel miglior punto della città bassa, ordinò restasse sempre aperto, sperando di farne un centro commerciale. Lo scopo in parte è raggiunto, perche nelle botteghe della Fiera guardami il Sentierone (passeggiata) si trovano ora i caffè e le birrarie più eleganti della città, nonché ricchi negozi d'ogni genere. Non cosi nell'interno. Quivi i fabbricati, ristretti, bassi, insalubri, mal comodi, non sono abitati che da povera gente, il che non dà al quartiere l'aspetto liete che al di fuori mostra. Vi sono osterie popolari, botteguccie di mestieri umili, friggitorie, stracci appesi alle finestre, qualche cosa ciie lontanamente fa pensare alla strana promiscuità di ogni cosa dei bazar orientali. Al Municipio si studia il modo ili migliorare e purificare, sotto il rapporto igienico e inorale, 1 interno di questo singolare etlifizio; e non sarà male.
Teatri. — Bergamo, città in ogni tempo laboriosa e vivace, ha sempre amato i divertimenti ed il teatro. Attualmente ne possiede tre, il maggiore e più celebre dei quali è il Riccardi, clic
è in via di esser rinnovato (1800), e ribattezzato nella nuova veste col nome illustre di Gaetano Donizelti. Sorge il Riccardi nella città bassa, proprio sul Sentierone di fronte al recinto della Fiera, e dalla Fiera stessa trae la sua origine. Prima dell'erezione di questo teatro, tutti gli anni, nel periodo della fiera, se ne costruiva uno provvisorio in legno che non presentava grande sicurezza, ina continuo pericolo d'incendio. Un cittadino, Bortolo Riccardi, propose di costruirne uno a proprie spese con piloni e mura in vivo e duraturo. Ottenutane facoltà il Teatro venne inaugurato per la fiera del 1700 e fu giudicato fra i più belli ed eleganti che allora si conoscessero.
Sette anni pili tardi, la sera del 10 gennaio 1797, un grande incendio — e, sembra, di causa dolosa — lo investì e distrusse completamente. Ma i palchisti riunitisi m consorzio aiutarono il Riccardi a ì(fabbricarlo, commettendo il disegno e la sorveglianza dei lavori all'architetto Francesco Lucchini. Il risorto Teatro apparve più bello ed elegante del primo ; la sala degli spettacoli è bellissima e mirabilmente armonica. Consta di quattro ordini di palchi e d'una galleria o loggione. Può contenere al massimo 1800 persone. La stagione della fiera è la più importante per questo teatro, ed allora vi si dànno generalmente spettacoli di primo ordine, con artisti di cartello. Anche fièli inverno, durante il carnovale, è aperto a spettacolo musicale e hallo. Difficilmente vi si dànno spettacoli d'altro genere.
11 Teatro Sociale sorge invece nella città alta, tra la piazza Vecchia, ora Garibaldi e la via Colleoni, sulla quale ha la fronte. Venne eretto da un consorzio di palchettisti, nel 1800, su disegno del Polak. Ila tre ordini di palchi ed il loggione, e può contenere circa 1200 persone. Vi si alternavano, un tempo, spettacoli d'opera e di commedia, ina ora le più facili e rapide comunicazioni tra la città alta e la bassa, ove dominano il Riccardi e il Politeama Givoli, hanno dato un fiero colpo all'attività di questo Teatro, che solo d'inverno e per un breve corso di rappresentazioni si apre.
Nella città bassa e precisa mente in piazza Baroni parte dell'antico prato di Sant'Alessandro, sorge il più moderno dei teatri di Bergamo il Politeama Givoli, dal nome tìe.l suo proprietario, fabbricato su disegni dell'architetto Gallizioli, nel 1881, per servirò a spellaceli equestri, co reografici, ili prosa, musicali ed operette, di carattere popolare. Può contenere fino a 2000 spettatori.
Ferrovia Funicolare. — Come fu già accennalo più sopra, la città bassa di Bergamo è messa in facile comunicazione colla città alta mediante una ferrovia a trazione funicolare sistema Ferretti, che ne fu anche il costruttore ed il primo imprenditore. La funicolare bergamasca ha la sua stazione al piano a metà del \iale Vittorio Eni.,